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Benevento, 13-10-2018 11:30 ____
Antonio Di Maria spiega le ragioni e il senso della sua candidatura alla presidenza della Provincia
Da sindaco di una micro municipalita' di montagna ho dovuto imparare la costruzione quotidiana di soluzioni e progettualita' condivise con il mio comprensorio di riferimento
Redazione
  

Antonio Di Maria (foto), sindaco di Santa Croce del Sannio, ha scritto una lettera che ha rivolto ai primi cittadini e consiglieri comunali sanniti per spiegare le ragioni e il senso della sua candidatura alla presidenza della Provincia.
"La ridefinizione delle competenze e la bizzarra sorte ed articolazione dell'incompiuto processo di riforma di cui le Province sono state destinatarie ha generato - si legge - una situazione di debolezza e di stallo che auspichiamo possa risolversi quanto prima e ciò con riferimento all’intero quadro nazionale.
Per quanto riguarda il nostro territorio, tale situazione ha gravato e sta gravando in misura più accentuata.
La microdimensione delle nostre Municipalità, la collocazione geografica ed orografica, i processi di impoverimento ed invecchiamento demografico in atto, il più generale arretramento della capacità di intervento pubblico, la crisi economica dell'ultimo decennio, hanno generato una condizione di progressiva marginalizzazione ed un indebolimento della capacità di interlocuzione con i livelli decisori regionali e nazionali.
Abbiamo tutti avvertito un progressivo deficit di rappresentanza e di rappresentazione degli interessi delle nostre comunità i cui numeri non erano e non saranno mai in grado di competere per quantità con le aree urbane, metropolitane e costiere con la conseguente irrilevanza nelle scelte e nelle strategie di sviluppo.
In passato la Provincia di Benevento ha, con alti e bassi, luci ed ombre, comunque affermato una modalità di canalizzazione e rappresentanza degli interessi e delle istanze territoriali.
Questa azione, negli ultimi anni, si è andata esaurendo se non addirittura spegnendo, relegando così sindaci ed amministratori ad una condizione di esasperante impotenza rispetto alle emergenze ambientali, infrastrutturali, sociali ed economiche che gli ultimi anni ci hanno fatto vivere.
Ebbene, da sindaco di una micro municipalità di montagna ho dovuto imparare la costruzione quotidiana di soluzioni e progettualità condivise con il mio comprensorio di riferimento.
Ho maturato la consapevolezza che le macerie di un processo non governato di globalizzazione e deregolamentazione può stritolare i più piccoli ed i più deboli a meno che non ci si metta insieme, con la logica del fare rete e sistema e con lo spirito di sfidare i tempi duri sul terreno della qualità e dell’ambizione delle proposte, della programmazione e delle progettualità, innanzitutto quelle collettive.
Il mio impegno a condividere, con i colleghi sindaci, prima nel mio comprensorio di riferimento, poi nel comprensorio della Comunità Montana, che ho l’onore di aver rappresentato, una visione di comprensorio ed un’azione a difesa dei suoi interessi e delle sue strategie di sviluppo, ha costituito per me una palestra che non ho mai abbandonato: il Gal Tammaro prima e da ultimo l'impegno affinché tutti i comuni della provincia di Benevento fossero rappresentati da una rete di Gal tra di loro dialoganti; la sperimentazione della Strategia Nazionale Aree Interne che negli ultimi cinque anni ha costituito e costituisce una sfida nella quale ho promosso un processo associativo, Sannio Smart Land, che vede oggi insieme circa trenta Comuni in un percorso di costruzione strategica condiviso; sono queste le credenziali del mio credere nella capacità di fare sistema e fare buona amministrazione attraverso la coesione territoriale, la partecipazione, il partenariato.
A ciò va aggiunto il prezioso contributo conoscitivo e relazionale portatomi dalla esperienza di vice presidente nazionale Uncem, laddove le problematiche dei piccoli comuni e dei comuni montani rappresentano il sale delle policies da promuovere per la nazione tutta.
Ecco, è questo il tipo di approccio che io vorrei portare dentro l'Ente Provincia e attraverso di essa su tutto il territorio provinciale.
Un territorio che è tornato ad essere la Cenerentola campana e che merita invece di muoversi in maniera coordinata per pesare di più e per farsi pesare di più.
Un territorio che deve avere la forza e la consapevolezza di affermare il suo ruolo di polmone ambientale e paesaggistico rispetto alla pressione antropica della regione tutta e che deve pretendere politiche compensative per i benefici ecosistemici che fornisce e che può in prospettiva fornire.
Un territorio che merita una rappresentanza forte ed autorevole, che valorizzi nuovamente, in un approccio vivo e non passivo, le preziose professionalità interne, anche entro la macchina provinciale, e che sia supportato da un team di amministratori e di competenze autorevoli e di grande qualità che il territorio sa e può esprimere e che deve solo mettere a valore.
Ho grande rispetto per le differenze di parte politica e per le visioni diverse che ogni parte può e deve esprimere ma, al contempo, ritengo doveroso anteporre a quelle visioni di parte il primato dell'interesse di territorio e delle necessità istituzionali: queste vengono prima e devono essere supportate e riconosciute da tutte le parti con responsabilità e spirito di servizio.
In tal senso, la mia candidatura e la mia eventuale assunzione di responsabilità sono e saranno orientate a fare sintesi tra le municipalità per dare a tutti i territori un ruolo, una funzione ed una prospettiva, riaffermando la necessità di non lasciare indietro nessuno, concorrendo a determinare con i livelli decisori sovraordinati politiche territoriali di sviluppo adeguate alla necessità di tutti i Municipi e di tutte le Comunità.
Questo è possibile a condizione di essere presenti, di essere attenti e propositivi, di condividere ed elaborare contenuti solidi e progettualità di qualità rispetto ai quali Regione e Governo dovranno avere l'obbligo di ascoltare e collaborare chiudendo ogni spazio per decisioni esogene ed eterodirette riguardo al nostro futuro che non possiamo delegare ad altri".

comunicato n.116716



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