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Benevento, 10-10-2018 19:29 ____
Teatro San Vittorino stracolmo di persone interessate ad ascoltare la Lectio magistralis dell'oncologo di fama mondiale Antonio Iavarone
Grandi dubbi espressi dallo scienziato anche sull'ipotizzato Polo Oncologico di Sant'Agata dei Goti: Senza il coinvolgimento della comunita' scientifica internazionale non si va da nessuna parte
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Il Teatro San Vittorino si è riempito di persone, come è raramente successo, interessate a seguire la Lectio magistralis di Antonio Iavarone, scienziato sannita che vive e lavora da anni a New York presso la Columbia University, che ha relazionato sul tema: "La terapia personalizzata dei tumori".
L'evento, organizzato e promosso da Futuridea, ha ottenuto la collaborazione del Rotary di Benevento, di cui Antonio Iavarone è socio onorario, dei Lions Benevento Host, dell'Associazione Internazionale "Guido Dorso" ed il contributo di Banca Popolare Pugliese, Sef Sas e dell'Ordine dei Medici.
Tutti i protagonisti delle associazioni partecipanti, hanno evidenziato non soltanto l'indiscusso valore scientifico dell'incontro, ma anche l'orgoglio di annoverare tra i figli del Sannio, Antonio Iavarone, fiore all'occhiello della ricerca medica internazionale.
Hanno poi sottolineato, sia pure da punti di vista diversi, la difficoltà di poter aver in Italia, ma soprattutto nel Mezzogiorno, dei centri altamente specializzati che possano offrire a scienziati e ricercatori una "casa" in cui poter continuare tutte quelle sperimentazioni utili al futuro dell'umanità.
Marco Esposito, il giornalista che ha condotto la serata, si è dichiarato dispiaciuto per i valori molto bassi della Sanità in Campania nonostante essa non abbia i medici peggiori.
E' da sottolineare, tuttavia, favorevolmente il fatto che lo scienziato Antonio Iavarone mantenga un saldissimo legame con la propria terra a dimostrazione del fatto che i parametri valutativi non sono solo quelli delle prestazioni.
Francesco Saverio Coppola, segretario generale dell'Associazione Internazionale "Guido Dorso" che domani assegnerà il Premio Internazionale ad Antonio Iavarone, ha descritto la sua organizzazione come un Istituto che sostiene la crescita della classe dirigente del Paese.
Domani a Roma il Premio Internazionale assegnato a personaggi italiani che hanno lavorato all'estero va a Iavarone, un combnattente che tiene alto il nome del nostro Mezzogiorno, ha detto Coppola, ex assessore al Bilancio della seconda giunta di Fausto Pepe.
Nicola Lauro, presidente dei Lions, ha affermato che chi migliora se stesso altro non fa che migliorare la società che lo circonda.
Auguro che tutti i suoi sogni si possano esaudire, compreso quello di realizzare a Benevento un Centro Internazionale di Oncologia (Iavarone ha peraltro dichiarato di non credere nella serietà del progetto sull'ipotizzato Polo Oncologico di Sant'Agata dei Goti senza il coinvolgimento della comunità scientifica internazionale ndr).
Luigi Pilla, presidente del Rotary, ha salutato affettuosamente Antonio Iavarone che peraltro lo annovera tra i soci onorari.
Giovanni Ianniello, presidente dell'Ordine dei Medici sanniti ha sottolineato il vanto di avere Iavarone tra i suoi iscritti. Sembra che viva qui a Benevento tanto è costante il rapporto con il nostro Ordine.
Enrico Formichella della Sef ha espresso la soddisfazione della sua azienda per il sostegno dato alla manifestazione.
Parimenti Michele Manzo, direttore della Banca Popolare Pugliese ha manifestato il suo orgoglio di appartenenza ad un territorio e ad una Banca che ha impersonato i valori proprio di questo territorio.
Carlo Landolfi, medico, ha auspicato la sperimentazione clinica su larga scala.
Oberdan Picucci, vice sindaco, ha augurato a Iavarone di riprendere nuove iniziative comprese quelle non concretizzate.
Carmine Nardone, presidente di Futuridea, ha, invece, rilevato come la diseguaglianza della conoscenza in campo scientifico-medico, porti alla diseguaglianza della terapia e della cura, perché i territori sono tristemente "dimenticati" dai fondi per la ricerca.
Territori, che dovrebbero essere animati dalla creatività e dall'intelligenza per non perdere almeno la speranza.
A questo punto ha preso la parola Antonio Iavarone.
Un incontro quello con Antonio Iavarone che ha aperto il cuore alla speranza per tutte quelle persone in lotta contro i tumori, ma ha anche purtroppo specificato che molte delle ricerche effettuate restano una "chimera" per i pazienti italiani, specialmente quelli del Meridione.
Al proposito, ha anche espresso dubbi sulla reale realizzazione di un Polo oncologico di eccellenza a Sant'Agata dei Goti, per le troppe difficoltà logistiche ed oggettive da superare.
Dieci anni dopo la prima sequenza completa del genoma umano, le tecniche di sequenziamento di ultima generazione stanno rivoluzionando la ricerca oncologica.
Prima della rivoluzione genomica del cancro le terapie bersaglio dei tumori registravano solo pochi casi di successo.
Oggi, invece, ha dichiarato Iavarone, i risultati clinici sono molto incoraggianti, ma naturalmente c'è ancora un lungo cammino da effettuare e da rincorrere.
Le nostre recenti scoperte, ha aggiunto Iavarone, che ci hanno portato a decifrare l'intera mappa genetica dei tumori maligni del cervello, hanno aperto la porta a nuove terapie personalizzate che vanno a colpire le lesioni molecolari che "drogano" il tumore in modo diverso da paziente a paziente (da qui la definizione di terapia personalizzata).
Il tessuto di origine del tumore assume un'importanza sempre minore rispetto alle specifiche alterazioni genetiche presenti in un determinato paziente, indipendentemente da che tipo di tumore egli abbia.
Questo implica che un paziente può ricevere un determinato farmaco diretto contro la specifica lesione genetica presente nel tumore, anche se quel particolare farmaco non è mai stato usato per quel determinato tipo di tumore, espressione del concetto di terapia personalizzata ("personalized therapy").
Sfide nuove che premiano la ricerca scientifica di qualità e che ci permettono di guardare al domani con maggiore serenità, consapevoli che se molti passi avanti sono stati fatti, molti devono essere ancora compiuti.
In questi ultimi decenni, la ricerca sul cancro ha registrato progressi enormi, sia in termini di conoscenza dei meccanismi molecolari alla base del processo neoplastico e metastatico, sia nell'identificazione di nuovi marcatori diagnostici e nello sviluppo di terapie sempre più mirate ed efficaci.
Con il progresso della ricerca, è stato possibile capire come il cancro comprenda molteplici e differenti tipi di malattie neoplastiche, con caratteristiche morfologico-molecolari differenti e diversa prognosi e risposta alle terapie.
Negli ultimi mesi, ha spiegato ancora Antonio Iavarone, sui maggiori media degli Stati Uniti è evidente un crescente interesse per le tematiche riguardanti la ricerca sul cancro, che sta vivendo un periodo di eventi eccezionali.
Quella che ormai viene definita "rivoluzione genomica del cancro", sta profondamente cambiando le conoscenze sui tumori umani.
Emergono finalmente possibilità di cure adeguate per pazienti affetti da tumori fino a ieri ritenuti incurabili.
In Italia, purtroppo, le scoperte scientifiche sono osservate da lontano, per l'incapacità storica di trattenere e valorizzare i "cervelli".
La rivoluzione genomica del cancro, infatti, ha avuto effetti molto modesti per i pazienti italiani, specialmente nel Meridione.
"E' interesse e dovere di un Paese sviluppato - ha dichiarato Antonio Iavarone - trattenere le proprie menti ed attrarre i migliori scienziati dall'estero, allo scopo di far circolare il sapere trasferendo le reciproche conoscenze ed arricchendo il patrimonio del singolo con la condivisione delle esperienze".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La cena offerta dal Rotary che ha accolto peraltro come nuovo socio Giuseppe Di Gioia

 

 

comunicato n.116643



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