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Benevento, 04-10-2018 16:02 ____
Il doppio di un giudice, severo in Tribunale accanito ricercatore dell'albo raro ed interessante alla Fiera del Fumetto di Lucca
Aula gremita alla lezione di "Diritto e Letteratura", cattedra di Felice Casucci alla Facolta' di Giurisprudenza di Unisannio. Relatore d'eccezione il magistrato del Tribunale di Catania, Francesco Lentano
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La cattedra di "Diritto e Letteratura" di Felice Casucci della Facoltà di Giurisprudenza, ha esplicato anche oggi tutti i suoi potenziali effetti ospitando il giudice Francesco Lentano che ha parlato sul tema: "L'identità segreta di un giudice".
Perché l'identità segreta del giudice?
Semplicemente perché l'austero magistrato, come egli si è definito, sempre molto compìto, in Tribunale con giacca e cravatta anche ad agosto, poi si "scioglie" alla fiera del fumetto di Lucca dove in jeans e maglietta si mescola alla massa di appassionati alla ricerca, negli scatoloni, dei venditori del fumetto che lo soddisfi.
Felice Casucci, ha presentato il magistrato del Tribunale di Catania ad una platea veramente molto vasta di suoi allievi a cui si sono aggiunti anche alcuni alunni delle ultime classi del Liceo Internazionale di Telese Terme con la professoressa Maria Teresa Imparato, alunni che Casucci spera possa ritrovarsi tra un anno o due quali suoi allievi a Giurisprudenza.
Sedie, quindi, tutte esaurite e posti in piedi ed anche l'ultima disponibile, su cui c'erano le borse di Casucci, è stata liberata dallo stesso docente che ha portato in fondo all'aula la sedia vuota su cui si è subito accomodata una giovane allieva.
Le borse del professore sono finite su una "finta sedia", quella rotta che talvolta è trappola per gli sprovveduti...
Detto del contesto, il giudice Lentano ha esordito dichiarandosi non a proprio agio di fronte alla vasta platea essendo di carattere più riservato e tuttavia poi si è sciolto, ma questo lo ha detto alla fine della lezione, dichiarandosi pronto a rispondere a tutte le domande provenienti dall'uditorio.
Il giudice Lentano ha detto che la sua ricerca negli anni è stata basata su un percorso di lettura e di studi anche di fumetti (a proposito, ad una nostra precisa domanda ha risposto di non essere un collezionista, non appartengo alla categoria di quelli che non tolgono il cellophane che custodisce un albo per non sciupare l'oggetto della collezione e quindi nemmeno leggono quello che hanno comprato) ricerca, dicevamo, condotta nel presupposto che il fumetto sia una forma di letteratura.
Nei fumetti si privilegia sempre il doppio, un personaggio con una doppia identità.
E così il giudice ha mostrato la slide con la quale Clark Kent da giornalista si trasforma in superman.
E' una tecnica usata per favorire l'immedesimazione del lettore in una vita che appare essere quasi normale.
Oggi il successo di questi super eroi, molto presenti nei decenni passati, si è spostato nelle trasposizioni cinematografiche e televisive.
Anche il fumetto si è evoluto da tempo contemplando anche il romanzo a fumetti, il graphic novel che è sotto forma di libro, il contrario, dunque di quello si legge attingendo dalle edicole.
Il giudice non è un super eroe, ha ribadito il magistratio Lentano così come ha fatto nella lezione scorsa anche l'altro ospite di Casucci, il giudice del Tribunale di Benevento, Gerardo Giuliano, anche se sull'attività del pool Mani Pulite del Tribunale di Milano venne creato un fumetto dal titolo "Giudice De Pietra", con il personaggio che era proprio fatto di pietra e che parafrasava, evidentemente, il cognome del magistrato Antonio Di Pietro considerato all'epoca da taluni un super eroe e da altri uno sciagurato.
Ed allora così come il super eroe ha una identità segreta, così a me è capitato di avere due anime, ha detto Lentano.
Il mondo del diritto si pensa sia sempre un po' arido, anche per il fatto che bisogna imparare a memoria i numeri degli articoli dei Codici.
Ed effettivamente io da magistrato vado in udienza sempre in giacca e cravatta e sono considerato come una persona seria.
Ma vado con il mio "doppio" anche al Salone del Fumetto di Lucca dove cerco tra tanti, il pezzo raro e curioso.
Ho più volte pensato, ha proseguito il magistrato, che queste due strade fossero totalmente diverse.
In realtà il tema del doppio è sempre in agguato nella vita di un giudice.
Quindi Lentano ha parlato del magistrato che si lascia prendere dai sensi di colpa con chi si professa innocente senza esserlo. Ha dei dubbi perché sente, avverte, una contrapposizione tra il dato reale delle prove e per questo non è soddisfatto, vuole qualcoa di più ed allora gli verrebbe di indossare il mantello del diavolo Red Demon e con questa sua nuova identità continuare a cercare le prove in una sorta di seconda giustizia...
Qualche anno fa ho provato a ricondurre ad unità i due aspetti della mia vita: Il severio giudice e l'appassionato di fumetti come un giudice Jekyll and Hyde...
Quindi il magistrato ha ricordato dell'iniziativa posta in essere nel Tribunale di Catania dove è stata allestita una mostra sulla giustizia a strisce con i giudici rappresentati nei fumetti e mescolando due lati della vicenda.
L'allestimento è stato posto in essere nel 2015 ad opera della Fondazione Marco Montalbano ed ha trattato il tema: "Giustizia a strisce. Rappresentazioni dei giudici nel mondo del fumetto", mostra da cui è stato anche tratto il relativo catalogo.
Prosegue da allora la ricerca sui fumetti attraverso l'omonimo blog.
Forse una prima Mostra del genere, ha detto il giudice, si è tenuta solo a Milano negli anni Cinquanta ma essa era a carattere editoriale.
Abbiamo realizzato delle gigantografie ed a volte proposto pagine originali di fumetti e tutti i giorni e per un mese chi visitava a vario titolo il Palazzo di Giustizia aveva la possibilità di vedere e leggere i fumetti guardando così il lavoro degli uffici giudiziari in un'altra ottica.
Il fumetto, ha ancora detto il magistrato, si presta ad essere utilizzato negli studi giuridici, così come avviene nel diritto penale americano allorquando anche il VI emendamento di quell'Ordinamento è stato descritto in un libro a fumetti da due giovani avvocati.
Lentano ha talmente approfondito l'argomento dei fumetti che si è fatto carico anche di esaminare, chiedendosi il perché, la rappresentazione che dei giudici fanno i disegnatori.
I tratti sono spesso comuni e quella è forse l'icona che più si avvicina ad un modello di repertorio a cui attingono.
Infine il giudice ha sottolineato come non sia semplice narrare con il fumetto le vicende processuali.
Esso infatti, il fumetto, perde l'interesse del lettore se rallenta il ritmo ma come si fa a rappresentare due ore di studio di un processo? Evidentemente non è possibile.
Una battuta finale Lentano l'ha riservata alla figura dell'avvocato che spesso è visto non come promotore di giustizia ma come chi deve portare a casa necessariamente il risultato anche se questo agire non fa giustizia.
Ha concluso con una vignetta che però potendo prestarsi ad assume anche una forma provocatoria non è stata proposta in mostra a Catania.
In essa è raffigurata in primo piano una pistola con la scritta che una pistola non può essere un giudice.
Un'annotazione: Svariate sono le serie a fumetti con giudici come protagonisti (Judge Dredd, Giudice Bean, Giudice Morris...) ma molti autori sono riusciti a sviluppare nozioni giuridiche anche attraverso personaggi divertenti e spensierati come Topolino, Tex o Alan Ford. Perché il diritto attraversa le vite degli uomini ed il fumetto parla della vita.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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