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Benevento, 01-10-2018 17:05 ____
Il sindaco Clemente Mastella incontra i cittadini di contrada Capodimonte per parlare del Ponte San Nicola ma tiene fuori dalla porta i giornalisti
Siamo stanchi di questi atteggiamenti e pretendiamo il dovuto rispetto istituzionale. Quello dell'informazione e' un mondo criticabile quanto si vuole ma e' fatto di persone che svolgono con dignita', abnegazione e sacrificio il proprio lavoro
di Alfredo Pietronigro
  

Pensiamo che oramai i limiti del dovuto rispetto istituzionale, siano stati travalicati e non da oggi.
Quella di stamane è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ci induce a scrivere.
Non è possibile che si continui a trattare la Stampa (noi ci ostiniamo a rappresentarla con la S maiuscola, così come si conviene) come fatto residuale e da mortificare salvo poi ad abusarne chiedendone la presenza per quando conviene (generalmente per cose che non infastidiscono).
Il discorso è lungo e forse molti lettori si annoierebbero se proseguissimo a farlo, ma prima o poi bisogna affrontarlo perché ostacolando il giornalista viene minacciata concretamente la possibilità di renderli edotti, i lettori, su quello che avviene in città, dal fatto più minuto ed apparentemente "leggero" a quello di maggiore spessore.
Un esempio dell'ultimo maltrattamento può essere il concerto di Fiorella Mannoia di un paio di mesi fa.
Lì ai giornalisti erano stati riservati pochi posti in fondo alla platea, verso la Prefettura, lontanissimi dal palco, per intenderci, come se i rappresentanti degli Organi d'informazione fossero lì per diletto e dunque ad ascoltare, a sbafo, le canzoni della star.
Ora se questo è il ragionamento, quello della presenza a sbafo, il giornalista o lo si mette in fondo a tutto (teatri, sale, spazi) riservando le prime posizioni alla "borghesia" del momento, o nei pressi del palco (dove la Stampa è stata poi collocata ma solo dopo una nostra vibrata protesta a cui ha fatto seguito l'abbandono da parte nostra del luogo dello spettacolo) è la stessa cosa.
Tanto la canzone, secondo il concetto dello stare lì a sbafo e lucrare l'evento che per altri è a pagamento, se la sentono sia lì davanti che lì dietro... ed allora tanto vale è meglio metterli dietro...
Questa constatazione vale per tutti.
Non solo per il sindaco Mastella che oramai ha preso l'abitudine ad allontanare spesso i giornalisti.
Fate caso se in un Teatro o in una sala, dove c'è la pessima abitudine di riservare decine e decine di posti che poi quasi sempre rimangono miseramente vuoti, c'è mai una volta un cartello che indichi un posto riservato alla Stampa!
Una sola volta lo abbiamo notato, e va detto, ed è stato l'altra sera al Concerto di Casellati.
Alle Testate che avevano annunciato la loro presenza era stato riservato un posto.
Non avanti, ma, in maniera intelligente, nella prima fila dove si divide la platea. Una disposizione intelligente, ripetiamo, perché il giornalista ha bisogno di muoversi coincidendo in lui, spesso, anche la funzione di fotografo o di cine operatore.
I termpi sono cambiati.
Chi si aspetta il giornalista solo penna e taccuino, vuol dire che non ha capito nulla e che non ha saputo riconosce l'evoluzione o l'involuzione (dipende dai punti di vista ma il fatto non cambia) del fare informazione.
Anche su questo aspetto del nostro mestiere sarebbe opportuno che ne cominciassimo a parlare agli ignoranti (alle persone cioè che ignorano).
Ritorniamo al fatto, ribadendo che il comportamento che stigmatizziamo oggi, non appartiene solo a Mastella.
Qualcuno, non si sa chi perché non è scritto, ha convocato per oggi, lunedì 1 ottobre, alle 12.00 (orario sospetto: Un giorno lavorativo, alle 12.00, vuol anche dire fare l'incontro e quindi adempiere ad una richiesta di protesta che monta, ma preoccupandosi anche di far venire pochissima gente, forse il pensionato o il filonaro...), qualcuno, dicevamo, nella sala parrocchiale della chiesa di San Giuseppe Moscati a Capodimonte, ha invitato il sindaco Mario Clemente Mastella ad un incontro-dibattito con la cittadinanza per parlare della chiusura del ponte San Nicola.
Il volantino chiude dicendo: Siete tutti invitati a partecipare dimenticando di aggiungere, tutti tranne i giornalisti.
Dunque, nessun incontro riservato visto che il manifestino invitava tutti a partecipare.
Noi abbiamo mandato un nostro giovane collaboratore il quale ci ha poi detto che gli è stato vietato di assistere all'Assemblea. Solo una foto (quella che proponiamo) e poi via.
Il sindaco, accompagnato da Adriano Reale, doveva parlare agli abitanti del posto.
Cose dell'altro mondo!
Messa alla porta per dire cosa, poi, dinanzi ad una trentina di persone o poco meno (il Rione conta circa 5mila abitanti)?
Nulla di cui non abbia già parlato più e più volte il sindaco Mastella per giustificare la chiusura del ponte: Me lo hanno indicato i tecnici; la verifica sarà lunga perché le società dove è stato inviato o sarà inviato il materiale da esaminare sono poche in tutta Italia e sono ingolfate di lavoro; se il ponte mi diranno di abbatterlo io i soldi non ce li ho per ricostruirlo e dunque così resterà...
Questo è quanto ci hanno riferito i presenti.
E per dire queste cose, in un incontro durato una cinquantina di minuti, c'era bisogno di allontanare la Stampa?
Noi protestiamo vivacemente per questo atteggiamento perché peraltro è immotivato.
La Stampa non va allontanata mai, ma comprendiamo che talvolta possano esserci degli incontri riservati che per una serie di motivazioni (anche quella di controparte che non vuole essere ascoltato dai giornalisdti) vengono poi sintetizzati in un comunicato stampa.
Ma quello di oggi è incomprensibile e perciò esecrabile.
Ne informiamo con questo scritto l'Assostampa e l'Ordine dei Giornalisti.
Siamo stanchi di non essere rispettati e di essere considerati come un fastidio.
Siamo persone, tutte, nessuna esclusa, che fanno con dignità, abnegazione e tanto sacrificio il proprio lavoro e per questo vogliamo essere rispettati!

                                   

comunicato n.116390



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