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Benevento, 12-09-2018 20:04 ____
Quelli andati sono stati anni indimenticabili che hanno segnato in maniera tragica migliaia di giovani, colti e intelligenti
Piero Mancini questo e' stato il mio ultimo intervento. Mi voglio dedicare alla scrittura di un libro incentrato su tre alti e tragici momenti della nostra Storia. La saga di una famiglia che termina con la sconfitta definitiva dei suoi ideali
Redazione
  

Nota di Piero Mancini (foto) il quale ha annunciato che quello inviato sarà il suo ultimo intervento poiché si dedicherà alla scrittura di un libro.
A seguire un commento del nostro direttore.
"Caro direttore - scrive - da ragazzo, come tanti in quegli anni, ho letto quelli che chiamavamo impropriamente giornaletti: Tex, Zagor, Diabolik, Flash Gordon, Goldrake, Uomo mascherato, Comandante Mark, Mandrake, eccetera.
Non li compravo.
Li vincevo giocando a sette ½ con i ragazzi che, avendo possibilità economiche, li acquistavano.
Il fumetto che preferivo era Alan Ford, componente del gruppo Tnt, composto da sgarrupati e sfigati antieroi, che vive e agisce in una degradata e miserabile periferia.
Proprio perché fuori da ogni logica ordinaria, mi divertiva tanto.
Già in seconda media, però, lasciai i fumetti e iniziai a leggere libri importanti e impegnativi.
Erano anni di grandi insorgenze, politiche e culturali. Dove si maturava velocemente.
Anche se in misura minore, il virus infettò un buon numero di studenti beneventani. Figli di una città immutabile: chiusa e reazionaria.
Il senso critico esplose e l’organizzazione collettiva della rivolta sociale divenne totalizzante. Cose oggi non comprensibili.
Sono stato coinvolto fino al limite di scelte senza possibilità di ritorno.
Anni indimenticabili.
Che hanno segnato in maniera tragica migliaia di giovani, colti e intelligenti. Troppo sensibili.
In un mercatino dell’usato, gestito da miei amici, ho ri/trovato i primi numeri di Alan Ford.
Li ho comprati e divorati.
In uno di essi compare il mitico Superciuk. Obeso alcolista in costume. Mantello e maschera, come Superman.
Che per missione, "Rubba i poveri per donare ai ricchi". Con due b, non è un refuso. Visto il clima di quegli anni ciò era talmente irreale.
Quindi, un creativo fumetto paradossale. Nel quadro finale un gruppo di capitalisti, che oggi potrebbero essere i signori dell’alta finanza, alzando i calici brindano: "A Superciuk, il nostro protettore", "Finalmente abbiamo qualcuno che ci difende", "Lunga sbornia a Superciuk", "Hip Hip Hurrà per Superciuk".
Purtroppo, ciò che era il frutto di una smodata creatività, oggi è una dura e tragica realtà.
Proprio mentre gli autori del fumetto lo componevano iniziava, con il colpo di Stato in Cile, il lungo cammino della tragica teoria economica neoliberista, elaborata da Milton Friedman, che da anni domina il mondo intero. I suoi allievi cileni, che per primi l’applicarono, sono passati alla storia come i Chicago boys.
Caro direttore, questo è il mio ultimo intervento.
Come se fosse stato il suo giornale il luogo di una libera e lunga assemblea dove è stato possibile l’espressione anche delle mie opinioni.
Dopo aver scritto, dal 1983, migliaia di volantini, comunicati stampa e articoli, tutte brevi composizioni, mi accingo a scrivere una composizione molto lunga.
Un libro incentrato su tre alti e tragici momenti della nostra Storia.
La saga di una famiglia che inizia negli anni dei primi Moti Carbonari, a cui partecipa il giovane Lorenzo Morgantini.
La Carboneria, una segreta organizzazione che porta alla clandestinità.
Il giovane patriota Lorenzo muore a ventisei anni. Ammazzato dagli austriaci.
Ha fatto in tempo a sposarsi e mettere al mondo tre figli, che coltiveranno la memoria e gli ideali del padre.
Lorenzo muore, ma le sue aspirazioni diventeranno patrimonio comune e fondative dell’Italia unita.
Il suo eroico sacrificio non è stato vano.
Passano gli anni e troviamo ancora un Lorenzo Morgantini che, a ventisei anni, insieme ai suoi coetanei antifascisti, novelli carbonari, salgono in montagna per dare vita ad una brigata di partigiani, per combattere  e liberare l’Italia dai nazi-fascisti. Lorenzo non muore, ma i suoi ideali vengono traditi subito dai partiti che fondano il nuovo Stato.
Anche se la Costituzione, mai attuata, contiene molti suoi convincimenti, politici e sociali.
La sua azione, comunque, non è stata vana.
Infine, ancora un Lorenzo Morgantini è componente di una carboneria, nata dopo le stragi dei gruppi neo-fascisti, attuate per stabilizzare il sistema di potere, supportati e coperti dai servizi segreti, iniziate nel 1969 per fermare l’avanzata delle istanze sociali e politiche degli operaie e studenti.
Lorenzo muore, a ventisei anni, ammazzato da un gruppo di neo-fascisti. Non si è sposato.
La saga della sua famiglia termina nel modo peggiore: con la sconfitta definitiva dei suoi ideali. E’ morto invano.
Un libro di duecento pagine e dieci capitoli.
Un compito difficile: non sono uno scrittore di professione. Che per questo, se vuole riuscire, non ammette altro.
Solo massima concentrazione sul pezzo.
La ringrazio per la grande possibilità che mi ha dato di esprimere le mie opinioni. Molte volte perfino radicali e antagoniste.
Che hanno ingenerato le lamentele di qualche potente, o di chi tale si crede. Infine, ringrazio tutti i lettori e coloro che mi hanno manifestato il loro apprezzamento, sia per i contenuti che per la forma.
Nel componimento breve, quindi, me la cavo abbastanza.
Sono curioso di scoprire se sono capace di ottenere gli stessi risultati  in quello molto lungo.
Grazie a tutti, sperando di ritrovare accoglienza sulle sue pagine".

ap - Quanto scritto da Piero Mancini, cui ci lega, ci permettiamo di dire, oramai antica amicizia e soprattutto stima, ci ha colti di sorpresa.
Ci dispiace non poterlo più leggere nei suoi lunghi, questo è il suo unico difetto, interventi.
Siamo però contenti che il suo tempo lo dedicherà alla stesura di un libro.
Un impegno certamente non facile e che ha bisogno di grande attenzione e concentrazione.
Magari ogni tanto però un suo intervento ce lo può anche inviare.
Noi siamo qui e lo aspettiamo.
Buona fortuna.

comunicato n.115872



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