Benevento, 18-06-2018 20:02 |
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Perche' la Lidu si prodiga tanto per i migranti e lo fa altrettanto per promuovere l'aborto nel nostro territorio?
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Redazione |
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Gianluca Martone, giornalista de "Il Mezzogiorno Quotidiano", in una sua riflessione sulla questione migranti, "pizzica" la Lidu (Lega Italiana per i Diritti dell'Uomo) su un altro tema, altrettanto scottante, quello dell'aborto.
"Caro direttore - scrive - ho appena letto il comunicato del Comitato Sannita della "Lega Italiana per i Diritti dell'Uomo" sulla vicenda immigrazione e vorrei fare una breve considerazione.
Nel comunicato si recita testualmente: Le parole del presule sono sembrate del tutto misurate e serenamente ispirate da un sincero intento umanitario: non vi si legge la sottovalutazione di un problema, che per le sue dimensioni non è improprio definire epocale, quanto piuttosto la composta speranza che pure nei frangenti più difficili non si calpestino i diritti umani.
Vorrei soffermarmi sul termine accoglienza, in quanto, lo scorso anno, sempre la stessa Lidu, in un comunicato stampa inviato sempre a Gazzetta, ha affermato nella persona del oresidente Luigi Diego Perifano: La Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo di Benevento è stata rassicurata sull'effettiva ripresa dell'espletamento di questo pubblico servizio (legge 194) e l'Associazione sannita continuerà il suo rapporto di collaborazione con l'Azienda Ospedaliera "Rummo" al fine di monitorare lo stato di applicazione delle leggi a tutela dei Diritti dell'Uomo in generale ed i diritti delle donne in particolare circa la tutela della maternità e l'interruzione volontaria di gravidanza.
Si mostra, quindi, un atteggiamento di accoglienza verso i lontani, mentre i nostri figli non meritano di essere accolti alla vita nel grembo delle mamme sannite.
Nel 2017, grazie proprio all'impegno umanitario della Lidu, sono stati effettuati 500 aborti (omicidi di Stato) al "Rummo", nel silenzio generale.
Una domanda mi pongo direttore: Perché la Lidu si prodiga tanto per i migranti e lo fa altrettanto per promuovere l’aborto nel nostro territorio, che già è caratterizzato da una paurosa denatalità?
Quali interessi ci sono dietro questo trattamento diversificato verso le persone che, in quanto tali, meritano di essere amate e accolte, soprattutto il nascituro, che non può difendersi o decidere per sé?
Le recenti parole del neo ministro Fontana ci pongono innanzi a scelte coraggiose e non ipocrite, che abbiano a cuore la difesa della vita e della famiglia dal concepimento sino alla morte naturale".
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