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Benevento, 18-06-2018 19:58 ____
La Banca d'Italia presenta le proprie analisi sulla congiuntura e sulla struttura dell'economia locale
Il convegno si e' svolto a Palazzo De Simone al Dipartimento di Diritto, Economia Management e Metodi Quantitativi dell'Universita' del Sannio
Redazione
  

Ogni anno la Banca d'Italia presenta le proprie analisi sulla congiuntura e sulla struttura dell'economia locale, offrendo alla collettività un contributo di riflessione sulle criticità ma anche sulle potenzialità di sviluppo della regione Campania.
A Benevento il convegno si è svolto a Palazzo De Simone, in piazza Arechi II, presso il Dipartimento di Diritto, Economia Management e Metodi Quantitativi ed è stato organizzato in collaborazione con Confindustria Benevento.
La giornata si è aperta con i saluti di Filippo de Rossi, rettore dell'Ateneo del Sannio, Giuseppe Marotta, direttore del Dipartimento Demm, e del direttore della sede di Napoli di Banca d'Italia, Antonio Cinque.
Il rapporto è stato presentato da Paolo Emilio Mistrulli e da Demetrio Alampi, entrambi della Divisione Analisi e Ricerca Economia Territoriale della Sede di Napoli della Banca d'Italia, oltre che curatori del rapporto.
A seguire, una tavola rotonda organizzata e presieduta da Antonella Malinconico, docente di Economia degli Intermediari finanziari dell'Università del Sannio, alla quale hanno preso parte il presidente di Confindustria Benevento, Filippo Liverini, il direttore dell'Osservatorio Banche-Imprese, Antonio Corvino, il direttore della Scuola di governo del territorio e professore di economia politica dell'Università del Sannio, Riccardo Realfonzo, ed il docente di Economia Politica, Domenico Scalera dello stesso Ateneo.
"La Campania è l'area economicamente più rilevante che sta mostrando un buon dinamismo e può costituire un riferimento importante in tutto il Mezzogiorno", ha spiegato il direttore della sede di Napoli di Banca d'Italia.
"La Campania è stata una delle regioni italiane più pesantemente colpite dalla grande crisi economica e finanziaria, con una perdita di quasi 15 punti di Pil tra il 2008 e il 2013.
Nel contempo, essa è tra le regioni ad aver finora mostrato il maggior dinamismo nella fase di ripresa, recuperando nel triennio 2014-16 oltre 4 punti percentuali di Pil rispetto ai livelli pre-crisi.
Nel 2017, secondo vari indicatori, la ripresa dell'attività economica sarebbe proseguita, mostrando però alcuni segni di attenuazione rispetto al triennio precedente.
I divari rispetto al resto del Paese rimangono ancora ampi e diffusi e interessano diversi aspetti del sistema economico regionale, tra cui le meno favorevoli condizioni reddituali e di ricchezza delle famiglie campane, le maggiori difficoltà di accesso dei giovani al mercato del lavoro, la minore produttività delle imprese.
Uno degli aspetti più drammatici riguarda la perdita delle risorse più giovani che emigrano in altre regioni o all’estero.
Dal 2006 al 2016 il Mezzogiorno ha perso 54mila laureati".
"Un dato molto preoccupante - ha commentato il rettore, Filippo de Rossi - che si somma all’emorragia di capitale umano che si verifica già tra i diplomati. Il sistema universitario campano è competitivo e di qualità.
L'offerta formativa dei setti Atenei è ampia e ben strutturata.
Laurearsi in Campania conviene, i costi in fatto di tasse e spese per vivere sono dimezzati rispetto al Centro-Nord.
Il problema restano i territori.
I dati di ripresa anche in termini occupazionali sono incoraggianti ma gli investimenti che può fare il governo regionale e soprattutto quello centrale in servizi agli studenti e infrastrutture sono più che mai necessari per invertire la fuga dei cervelli e rendere più attrattivi i territori".
"La nostra provincia mostra segnali di vivacità", ha spiegato Filippo Liverini presidente di Confindustria Benevento.
"Il tasso di crescita imprenditoriale nel 2017 è aumentato dell'1,49% e sono stati esportati oltre 52 milioni di merci nel mondo.
Le nostre imprese investono ed il territorio è sempre più attrattivo grazie all'inserimento nelle Zone Economiche Speciali. 
Siamo al 18° posto in Italia per numero di Pmi innovative e spingiamo anche su questa direttrice per competere.
Ci stiamo impegnando affinché il credito possa essere più amico, ma nel 2017 a fronte di 4.5 milioni di euro depositati solo 2.7 risultano impiegati nella nostra provincia.
Insomma si investe altrove quanto si risparmia sul territorio.
Nonostante ciò le nostre imprese diventano sempre più solide finanziariamente e 9 imprese sannite ottengono il premio da Industria Felix sulle 42 campane.
Il Rapporto della Banca d'Italia ci consente di capire meglio alcune direttrici di sviluppo e di orientare le policy economiche".

                                               

comunicato n.113844



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