| Benevento, 17-06-2018 21:46 |
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Il Consiglio di Stato non accoglie il ricorso dell'Asl sul Bando di gara per l'assegnazione del servizio del 118
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Nostro servizio |
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Il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto dall'Asl Bn1 avverso la decisione del Tar Campania di accogliere la sospensiva richiesta dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia.
Parliamo del Bando di gara per l'assegnazione del servizio di emergenza del 118.
Per come forse i lettori ricorderanno, avendolo già scritto in occasione di vari interventi sindacali, l'Asl deve procedere ad una nuova gara per il servizio 118 essendo scaduta quella che ha consentito e che ancora consente alle Misericordie d'Italia, di gestire questo settore dell'emergenza provinciale.
Nel capitolato di gara dell'Asl, però, la stessa Misericordia ha riscontrato come non ci fossero, con lo stanziamento economico previsto, le condizioni per portare avanti il servizio e così ha prodotto ricorso al Tar affinché il Bando venisse annullato previa sospensione dei suoi effetti (ci sono due ditte, infatti, che hanno chiesto di partecipare alla gara ad eccezione della Misericordia che invece si è affidata direttamente alla magistratura amministrativa).
Non sufficiente il prezzo a base d'asta di 3.764.99 euro anche considerando che l'attuale appalto venne aggiudicato ad un importo superiore e cioè a 3.985.240 euro, oltre 200mila euro in più.
Si tenga poi conto che il Bando ha addirittura previsto la necessità di una ulteriore postazione di infermieri nonché la messa in disponibilità di 11 ambulanze in servizio e 2 sostitutive.
Il Tar, valutando evidentemente che ci fosse il fumus della richiesta, ha concesso questa sospensiva bloccando il prosieguo della gara fino al prossimo 17 luglio allorquando ci sarà la seduta di merito e quindi la sentenza che potrebbe annullare il Bando oppure dare il via libera al prosieguo della gara.
Contro questa decisione del Tar è scesa in campo l'Asl che ha appellato la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania al Consiglio di Stato, il quale ha stabilito di non doverlo accogliere il ricorso per una serie di motivazioni e tra queste anche il fatto che oramai si è vicini alla decisione del Tar.
Dunque, l'assalto dell'Asl è stato respinto.
Ora si attende solo il merito del Tar.
Della decisione assunta dal Consiglio di Stato si è detto preoccupato Pompeo Taddeo, coordinatore provinciale sanità privata, della Cgil Fp.
"Per i lavoratori - ha detto - comincia a diventare pericoloso se la Misericordia vincesse anche al Tar.
Si potrebbe, secondo il mio punto di vista, procedere all'affidamento diretto, quello che vuole la stessa Misericordia come cita la legge 117 del 2017 legge nazionali con parametri europei, sarebbe una beffa per i lavoratori.
Con la gara erono tutelati, con l'affidamento diretto si rischia tantissimo, abbassando drasticamente i diritti dei lavoratori e pagati al 50/100, come da contratto e l'altro 50 a rimborsi spese.
Ovviamente, vigileremo affinché questo non avvenga.
Diciamo sì ad una nuova gara, se dovesse succedere tutto questo e lo diremo ad alta voce con svariate proteste di qualsiasi genere e di fare sentire la nostra voce anche al Ministero della Salute".
Di diverso avviso, ci pare di aver capito dall'ultima loro Assemblea, appare essere la Cisl che non contesta grandi inadempienze alla Misericordia mentre anche la Uil Fpl, con Giovanni De Luca, ha sempre attaccato quell'importo previsto nel Bando ritenuto assolutamente insufficiente a scongiurare il pericolo di trasformazione di contratti full time in contratti part time ed addirittura a licenziamenti.
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