| Benevento, 17-06-2018 16:31 |
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Alla Maratona del Sole di Mezzanotte a Tromso, in Norvegia, ci sono anche i colori del Sannio portati da Andrea Lanzalone
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Nostro servizio |
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Ogni anno oltre 1.300 maratoneti, provenienti da oltre 50 paesi nel mondo, corrono a Tromso, in Norvegia, la Maratona del Sole di Mezzanotte, una gara molto speciale: Si tratta, infatti, della maratona certificata Aims più a nord del mondo ed è ancora più bella perché si corre con la luce del Sole di Mezzanotte!
La gara, proprio per approfittare di queste straordinarie condizioni di luce, si svolge con partenza alle 20.30, quando a quelle latitudini il sole è ancora alto nel cielo.
Da metà maggio a metà luglio, infatti, a 400 km a nord del circolo Polare Artico il sole non scende mai sotto l'orizzonte.
Ieri, sabato 16 giugno, si è corsa la XXIX edizione, oltre alla Mezza Maratona ed alla 10 chilometri.
E' stato presente alla Maratona, a portare i colori sanniti lassù, Andrea Lanzalone, dirigente del Comune di Benevento, che abbiamo sentito a telefono per qualche commento sulla gara.
"La Maratona a Tromso - ha detto - era la mia quindicesima gara in 32 mesi e chi ne ha corso una può capire cosa significhi correrne tante.
Una gara davvero difficile, con un percorso accidentato, fatto da tante salite e anche questo ne aumenta la difficoltà, visto il numero di km da percorrere. Inoltre, c'era a Tromso una temperatura da noi quasi invernale, con il forte vento del Mare del Nord, che soffiava spesso a circa 70 kmh, per cui sono stato costretto a percorrere tanti kilometri contro vento, ed è così aumentata in modo esponenziale le difficoltà della gara.
Ma la corsa è soprattutto questo, è fatica compiuta quando nessuno te lo chiede, è sforzo per portare un po' più in là il tuo limite, è pervicacia nel resistere alle condizioni difficili, come un vento contrario, che ti consiglierebbero di desistere, di fermarti.
Ma, come nella vita, durante una maratona quel che importa, per dirla con Saint Exupery è "il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante".
Quindi, attraverso l'accidentato e difficile percorso della gara, attraverso l'impegno profuso nei duri allenamenti, fatto di faticose schede di preparazione, persino le rinunce sull'alimentazione, si comprende il senso di quello sforzo e si realizza il momento di essere quello che sei, di guardare chi, attraverso quello sforzo, sei diventato.
Le parole di Haruki Murukami, scrittore e maratoneta, rendono bene il senso del mio pensiero e si adattano bene alle difficoltà che proprio il vento del Mare del Nord mi ha causato in questa avventura: "Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso.
Per evitarlo cambi l'andatura.
Il vento cambia andatura, per seguirti meglio.
Tu, allora, cambi di nuovo e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo.
Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra col dio della morte prima dell'alba.
Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te.
E' qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu.
Perciò l'unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.
Attraversarlo, un passo dopo l'altro.
Poi, quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo.
Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio.
Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato".
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