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Benevento, 16-06-2018 10:09 ____
Il Nord nei prossimi anni diventera' sempre piu' ricco a discapito di un Sud sempre piu' ai margini
Non pensavo che quanto da me affermato recentemente, sarebbe stato codificato immediatamente ai massimi livello dello Stato, scrive Piero Mancini
Redazione
  

Una riflessione su quello che è il nuovo governo alla guida del paese, è giunto, ancora una volta, da Piero Mancini (foto).
"Caro direttore - scrive - nel chiudere il mio ultimo intervento pubblicato sul suo giornale, pronosticavo che il Nord, nei prossimi anni, diventerà sempre più ricco a discapito di un Sud sempre più ai margini.
Non pensavo che ciò sarebbe stato codificato immediatamente ai massimi livello dello Stato.
Invece, il 13 giugno scorso, mentre tutta l'attenzione della pubblica opinione e dei cittadini era catturata dalla vicenda della nave Aquarius, è avvenuta una preoccupante accelerazione della tendenza.
Il presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia, ha incontrato il ministro per gli Affari Regionali, la leghista Erika Stefani.
La notizia, foriera di gravi conseguenze per noi meridionali, specialmente per i più poveri, è stata riportata dal giornale on-line Contropiano, a firma della giornalista Flavia Sorrentino.
Il titolo dell'articolo è chiaro: La Lega che spara sul Sud mette a segno il primo colpo.
L'incontro, scrive, fra i due potenti esponenti della Lega è servito a siglare un'intesa con cui si stabiliscono, per legge, più poteri e soprattutto più soldi per il Nord e meno diritti e servizi sociali per il Sud.
Il residuo fiscale che la Lega vuole trattenere in Lombardia e in Veneto ammonta a circa 35 miliardi di euro, da togliere alla spesa pubblica nel mezzogiorno.
La giornalista ritiene, giustamente, preoccupante il silenzio del ministro per il Sud, la 5 Stelle Barbara Lezzi, che dovrebbe immediatamente rassicurare almeno sulla promessa elettorale di destinare il 34% della spesa pubblica nelle regioni meridionali.
Fin qui il riassunto dell'articolo che oggettivamente riveste una grande importanza per chi risiede nelle nostre contrade.
Pur avendo ottenuto il 32%, il M5 Stelle per incapacità e inadeguatezza, ha immediatamente lasciato alla Lega, solo un misero 17% dei consensi elettorali, la guida politica del Governo.
Il grande divario economico fra territori e persone è il male maggiore del nostro Paese.
Una distanza economica e sociale già incolmabile.
Che è destinata, purtroppo, a crescere e diventare sempre più inaccettabile.
Il 20% dei ricchi italiani detiene il 70% delle risorse nazionali e sette miliardari posseggono una ricchezza pari a quella del 30% della popolazione. Purtroppo questo non è il solo grande problema che caratterizzerà la nostra vita nei prossimi anni.
Tra i diversi provvedimenti, a livello nazionale e europeo, che a cascata ricadranno sulla nostra già difficile quotidianità, evidenzio solo la fine del Quantitative easing, acquisto di titoli di Stato da parte della Bce, prevista dal 1° gennaio del 2019, operato per anni per attenuare gli effetti della grande recessione scatenata a livello mondiale nel biennio 2007-2008, prima per lo scoppio della bolla speculativa dei mutui subprime e poi dai derivati.
Questi sono i veri problemi strutturali e di sistema da affrontare.
Invece, un popolo masochista ed inconsapevole si è gettato con livido odio xenofobo sui poveri migranti africani.
Come se fossero loro i veri colpevoli delle nostre frustranti crisi.
Crisi alimentate e gestite scientificamente dalla grande finanza speculativa internazionale e, inconsapevolmente, pure da chi ha votato, in modo grossolano, il 4 marzo.
Se ad un fumatore di 20 sigarette al giorno, affetto da tosse e bronchite, il medico curante prescrivesse come terapia il raddoppio delle sigarette, tutti penserebbero giustamente che quel medico pazzo dovrebbe essere immediatamente radiato dall’albo.
E' questo che è avvenuto nelle elezioni del 4 marzo.
Invece di tentare di ridurre la penetrazione del neoliberismo nel nostro Paese, che è all'origine della nostra instabilità economica e sociale, si è chiesto, con il voto, ancora più provvedimenti spietatamente neoliberisti.
Poi, però, ad esempio, ci si lamenta che la sanità pubblica è sempre più costosa e inefficiente.
Fra un paio d'anni si rimpiangerà amaramente lo sfacelo attuale dell'Ospedale Civile.
Sicuramente quando non accoglieremo più i rifugiati, fra gli applausi generali, d'incanto non solo la sanità migliorerà, ma anche sarà finalmente debellata la corruzione, la criminalità, la precarietà e la disoccupazione e finirà anche l'emigrazione dei giovani italiani.
Finalmente, anche la natalità aumenterà e la razza, con il puro sangue italico, si rafforzerà sul sacro suolo patrio.
Intanto, mentre il sogno o incubo fascioleghista si avveri, siamo costretti a vivere fra mille disagi alimentati proprio dalla loro sadica cecità ideologica e non dai rifugiati.
Che potrebbero diventare una risorsa, se ben gestiti.
Al peggio, purtroppo, non c'è mai fine: la Flat tax assesterà il colpo definitivo al nostro già derelitto meridione.
Che magone!".

comunicato n.113777



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