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Benevento, 08-06-2018 20:57 ____
A Paolo Rumiz si deve l'input di aver dato vita a un'attenzione generosa per l'Appia riuscendo a ripescare segmenti cancellati
Il sindaco Mastella chiede l'aiuto e la collaborazione di tutti. Segnare questa importante via con il marchio dell'Unesco e' cosa lunga e non semplice
di Enza Nunziato
  

Nel salone de "La Fagianella" si è svolto un convegno sull'importante tema di un possibile riconoscimento della Via Appia come patrimonio dell'Unesco.
Ad aprire i lavori, il presidente de "La Fagianella", Rocco Carbone, il quale, nel sottolineare il valore storico di questa nuova "impresa" da portare avanti, ha dato la parola al sindaco Clemente Mastella che poi è andato via prima del termine del convegno dovendo andare a chiudere la campagna elettorale per le amministrative nella sua Ceppaloni.
L'argomento Via Appia, la nuova sfida da vincere per la candidatura all'Unesco, è stata in qualche modo "anticipata" dal sindaco sul palcoscenico del Cinema San Marco durante la presentazione degli autori semifinalisti al Premio Strega.
Anzi, il primo cittadino di Benevento, ha anche stimolato gli stessi scrittori dell’evento letterario a farsi portavoce all’esterno di questa particolare richiesta, in quanto il percorso da "superare" è lungo e complicato (la richiesta dovrebbe essere consegnata a Parigi nel 2020).
Un obiettivo da conquistare con l'ausilio di tutti: istituzioni, sindaci che ricadono lungo il percorso, associazioni, cittadini, perché, ha spiegato Mastella, anche se il sentiero è irto di ostacoli, raggiungere la vittoria potrebbe dare nuova linfa anche e soprattutto alla città di Benevento, rendendola sempre più "appetibile" ai turisti.
Il sindaco ha poi parlato delle tante iniziative da realizzare per la città a partire dalle illuminazioni, sempre con il contributo di benefattori, del Teatro Romano, delle Mura Longobarde e del Duomo.
Auspicando inoltre, grazie al rapporto di collaborazione di amicizia con il soprintendente Felicori, un continuum d'idee e interscambi turistico-culturali con Caserta e la sua Reggia.
Quindi l'intervento di Filippo Bencardino, presidente della Società Geografica Italiana, il quale ha illustrato come l'intuizione di recuperare alla memoria storica il percorso della Via Appia, la Regina Viarum, che parte da Roma per arrivare, passando per Benevento e il Sannio, fino a Brindisi, sia stata di Paolo Rumiz e del suo desiderio di percorrerla a piedi, cosa che si è poi concretizzata, con altri compagni di avventura.
Da questo magnifico viaggio è nata anche una mostra che è stata presentata sia in molte capitali europee sia lungo tutto il percorso attraversato dall'Appia, considerata una delle più importanti arterie dell'imponente sistema stradale immaginato dalla civiltà romana, fino all'esposizione di Benevento.
A Paolo Rumiz si deve l'input per aver dato vita ad un'attenzione generosa per l'Appia, perché è riuscito a ripescare, dal silenzio della Storia, segmenti cancellati, ascoltando le voci del passato e destando la fantasia degli increduli incontrati durante il viaggio.
Ora, grazie a questi suggerimenti, ha sollecitato tutti a seguirlo anche con l'immaginazione lungo la via del giubileo, quella che è stata definita una "nostra Santiago di Compostela", della quale viene restituito l'itinerario dopo un secolare abbandono.
Infine, un breve intervento di Paola Cecere, presidente del Club Unesco di Benevento, la quale ha ribadito la necessità di un'azione congiunta di istituzioni, scuole, associazioni e società civile, sollecitando le stesse attraverso una lettera d'intenti per chiedere sostegno ed appoggio nell'iter da portare avanti con il traguardo della candidatura che potrebbe essere avanzata nel 2020.
Ha poi evidenziato l'interesse da parte degli studenti appartenenti all'Elsa, che hanno con il club di Benevento sottoscritto un protocollo d'intesa.
In Sala, infatti, era presente il tesoriere, Carlo Somma (nell'ultima foto in basso).
Ha chiuso il convegno Alfonso Santorelli, dell'Università di Salerno, il quale, grazie anche all'ausilio d'immagini, è riuscito a far percepire ai presenti, l'irrinunciabile valore di una grande via di comunicazione, celebrata e citata, per la sua estrema importanza da grandi autori e scrittori.
Da Orazio ad Antonio Cederna (appassionato difensore dell'Appia dalle speculazioni edilizie), da Spartaco a Federico II.
Quasi che per conquistare le meraviglie di un'Italia autentica e segreta, come quella della nostra Via Appia, sia necessario sobbarcarsi anche del "lavoro sporco", svincoli da aggirare, guardrail, sentieri invasi dai canneti, cementificazioni, talvolta montagne intere svendute alle multinazionali dell'acqua e del vento ed affrontare la verità dei luoghi pestando la terra con il "piede libero", così come indicato da Paolo Rumiz.
Un'Appia che restituisce luoghi e frazioni di paesaggi rurali da conoscere e valorizzare proprio come nel caso del territorio beneventano, dove tra i saggi di scavi, ancora pochi rispetto all'area da indagare, riportano alla luce meraviglie e contributi storici di grande importanza.
Santorelli, nel far ammirare mappe e foto aeree ai presenti, ha anche sottolineato che il lavoro della ricerca si intreccia con quella degli abitanti dei luoghi che così traggono fonte di maggiore passione per la propria terra.
Una zona interna che ha bisogno di questo sviluppo storico e paesaggistico sostenibile, in quanto l'archeologia partecipata è anche fonte di attivazione di creazioni di prodotti di eccellenza, come l'enogastronomia.
Non è un caso che un'azienda vitivinicola abbia iniziato a produrre un vino con il nome Ponterotto (zona del Cubante della Via Appia).
Un lavoro di studi fatto in sinergia con le Università del Molise, di Salerno e del Sannio e, inoltre, c'è da aggiungere anche la partecipazione di alcune scuole per dei corsi primaverili e/o estivi sul territorio.
Un orientamento capace di intercettare e di valorizzare le economie dei luoghi in modo da far interagire la storia, l'archeologia di una strada, la Regina Viarum, degna di stare tra gli altri siti dell'Unesco.
C'è da aggiungere, per concludere, che tutti i relatori hanno ringraziato l'azione ed il supporto del Cai per la valorizzazione dell'Appia.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

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