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Benevento, 12-05-2018 20:25 ____
Calcio, Serie A: Il Benevento saluta a testa alta il campionato. Battuto il Genoa per 1-0 al termine di una partita tutto cuore
Decisivo il franco-maliano Diabate'. Da brividi i cori e gli applausi alla squadra da parte dei tifosi. De Zerbi: Tutte le persone che lavorano qui si ricorderanno per sempre di questo giorno. Del mio futuro ne parleremo in settimana
di Luca Pietronigro
  

Benevento (3-4-1-2): Puggioni; Sagna, Djimsiti, Tosca; Letizia, Sandro, Viola, Parigini (46' Coda); Cataldi (66' Gyamfi); Brignola, Diabatè (89' Sanogo). A disposizione (Brignoli, Rutjens, Del Pinto, Venuti, Volpicelli, Sparandeo, Pinto) Allenatore Roberto De Zerbi

Genoa (3-5-1-1) Lamanna; Izzo, El Yamiq, Biraschi; Rosi (29' Spolli, 67' Salcedo), Hiljemark, Cofie, Bertolacci, Omeonga; Medeiros (57' Rossi), Lapadula. A disposizione (Zima, Rossettini, Galabinov, Veloso, Oprut) Allenatore Davide Ballardini

Arbitro: Daniele Chiffi di Padova
Assistenti: Michele Lombardi di Brescia e Alessandro Cipressa di Lecce
IV Uomo: Lorenzo Illuzzi di Molfetta
Var: Fabio Maresca di Napoli
Assistente Var: Pasquale De Meo di Foggia
Rete: 87' Diabatè
Ammoniti: Cataldi (B); Bertolacci (G)
Angoli: 7-3
Recupero: 1' st; 3' st
Spettatori: 13616 di cui 5853 paganti e 7763 abbonati.

Ce l'hanno messa tutta il Benevento Calcio ed i suoi tifosi affinché l'ultima gara casalinga in Serie A diventasse un evento e venisse ricordata a lungo.
In campo, la squadra, con una prova tutto cuore, raschiando anche il fondo del barile delle energie, ha battuto per 1-0 il Genoa, evitando di eguagliare il record negativo di punti totali raccolti nella massima serie che appartiene al Pescara, grazie ad una rete nel finale di Diabatè.
Sugli spalti i tifosi hanno dato del loro meglio per contribuire al risultato.
Bella la coreografia iniziale cui ha fatto da sfondo l'intramontabile canzone dei Queen "The show must go on" a ricordare che, nonostante tutto, nonostante la retrocessione in B, ormai sancita da diverse settimane, la Strega non verrà mai lasciata sola; da brividi, invece, quanto accaduto alla fine del match quando, dalla Curva Sud, si è levata una voce per chiedere che il gruppo raggiungesse tale settore dello Stadio.
Accontentati, i supporter hanno voluto idealmente ringraziare ed abbracciare la squadra con cori ed incitamenti per l'impegno messo in campo in tutto questo girone di ritorno dove sono stati, fino ad ora, raccolti ben 17 punti, il tutto tra gli applausi generali, compresi quelli degli ospiti, in un'atmosfera magica che, come detto, ha messo i brividi ed ha fatto sentire orgogliosi di avere una tifoseria così.
Una rarità nel calcio italiano.
Insomma, il Benevento saluta la Serie A a testa non alta, altissima cosciente di essersi meritato e di aver ottenuto il rispetto dell'intera nazione, con l'impegno di riprovarci a raggiungere il gotha del calcio italiano.
Ora, domenica 20 maggio, a Verona sul campo del Chievo l'ultima assoluta.
Venendo alla cronaca, mister Roberto De Zerbi recupera Tosca, ma perde Iemmello e Billong.
Così si affida ad una sorta di 3-4-1-2 con Sagna, Djimsiti e Tosca davanti a Puggioni.
A centrocampo gli esterni sono Letizia e Parigini con Viola e Sandro centrali, Cataldi a fungere da trequartista con Brignola in appoggio alla punta Diabatè.
Nel Genoa, Davide Ballardini sceglie il 3-5-1-1 con Medeiros in appoggio alla punta Lapadula con Rosi che, all'ultimo istante, prende il posto in campo di Lazovic che si blocca.
La partita vede un primo tempo brutto ed alquanto soporifero.
Le emozioni scarseggiano e così bisogna attendere il minuto numero venti per scrivere qualcosa sul taccuino del cronista.
A creare la prima emozione del match è il Benevento; sugli sviluppi di un corner battuto da Viola, di testa stacca Djimsiti con la sfera che finisce a lato di poco con Lamanna battuto.
Al 28' un esterno destro dell'ex Cataldi da fuori area termina a lato.
Un minuto dopo, gli ospiti sono costretti al primo cambio della giornata con proprio Rosi che deve abbandonare il terreno gioco per infortunio per fare spazio all'argentino Spolli anche lui non al meglio della forma.
Al 33' ed al 35' il Benevento ha due occasioni con Brignola per realizzare.
Prima il numero 99 scambia con Sandro e, dalla destra, prova l'assist vincente per Diabatè al centro, ma salva tutto El Yamiq; poi dal limite, si porta la palla sul mancino, ma non trova la porta.
Al 43' un traversone di Biraschi vede il colpo di testa di Hiljemark che, però, non è preciso.
La ripresa inizia con l'ingresso in campo di Coda per Parigini.
All'8' Lapadula, sevito dal marocchino El Yamiq, raggiunge la trequarti e fa partire una conclusione che è centrale e viene bloccata da Puggioni.
Ballardini decide di far entrare in campo Giuseppe Rossi per Medeiros e poi Salcedo per Spolli, mentre De Zerbi butta nella mischia Gyamfi per Cataldi.
Al 27' il Genoa va vicino al vantaggio proprio con l'ex attaccante di Fiorentina e Villarreal il quale, con una magia, impegna Puggioni con l'esterno sinistro, il pallone viene ribattuto e finisce sui piedi di Lapadula che cade in area con Salcedo che non riesce a ribadire in rete grazie ad un pronto e decisivo intervento del numero uno giallorosso.
Un minuto dopo, Sagna, su angolo, fa da sponda per Djimsiti il quale si fa deviare il colpo di testa a tu per tu con Lamanna.
Al mezz'ora è ancora Rossi protagonista con una conclusione da fuori area che, però, è imprecisa.
Quindi, c'è una doppia occasione per il Genoa: Lapadula con il tacco appoggia per Hiljermark e tira a botta sicura, ma Puggioni è attento e salva, quindi è Omeonga a calciare a giro, ma l'estremo difensore di casa è bravo a togliere il pallone dal sette ed a salvare i suoi dalla capitolazione.
La risposta dei padroni di casa è in una conclusione di Viola dalla distanza che viene deviata in corner da Lamanna.
Sugli sviluppi, un colpo di testa di Sandro finisce di poco fuori.
Al 38' è ancora Rossi a far vibrare.
Con la sua classe, ruba la sfera a Sandro si accentra e fa partire una conclusione rasoterra che finisce a lato di poco.
A tre minuti dalla fine è, però, il Benevento a passare in vantaggio.
Il merito è tutto di Brignola il quale, in contropiede, parte dalla propria metà campo, supera Cofie ed Omeonga, raggiunge l'area di rigore e mette al centro per Diabatè che effettua il tap-in vincente di piatto.
E' l'apoteosi che si materalizza ancora di più al triplice fischio del direttore di gara.
Per la cronaca, c'è da aggiungere che il personale sanitario della Misericordia del presidente Angelo Iacoviello, è intervenuta in tre distinti episodi.
Il primo ha riguardato una bimba a cui è uscito del sangue dal naso forse a causa del primo sole di questo complicato mese di maggio.
Il secondo ha visto l'intervento medico nei confronti di una signora che ha avvertito forti coliche ed infine la Misericordia è intervenuta nei confronti di un ragazzo che ha avuto una contusione al braccio.
Tutti e tre gli eventi, sono stati gestiti nella infemeria della Misericordia e, dunque, senza la necessità del trasporto al Posto di Pronto Soccorso di uno degli Ospedali cittadini.

Le voci dagli spogliatoi

Davide Ballardini, allenatore Genoa
"Gli errori ci stanno, abbiamo avuto quattro limpide occasioni per passare in vantaggio, ma le abbiamo sciupate.
Dispiace perché non meritavamo di perdere.
Tutto comunque, ora, ci scivola addosso perché quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto.
Ci teniamo la prestazione complessiva; potevamo vincerla, ma potevamo anche perderla questa sfida e così è andata.
Per questa partita, avevamo diversi giocatori a rischio come Izzo, Lazovic, Spolli, quindi, dovevamo gestire al meglio.
In questa fase finale della stagione, poi, siamo un po' carenti a livello di esterni.
Su Rossi posso dire che ha giocato una grande partita così come, a mio avviso, hanno fatto bene anche Omeonga, Cofie e Bertolacci".
Interrogato sul Benevento e sul suo pubblico ha risposto: "Hanno vinto loro, dei tifosi che si divertono nonostante una retrocessione sono uno spot meraviglioso per il calcio.
Il Genoa è un club glorioso, ma i giallorossi sono, comunque, una società forte che l'anno prossimo sarà protagonista in B.
Sul mio futuro dico che penso alla gara di sabato prossimo con il Torino ed a nulla più".

Roberto De Zerbi, allenatore Benevento
"Quando finisce una stagione sportiva, una carriera ognuno di noi si porta appresso le vittorie e le sconfitte.
Allo stesso modo, penso che tutte le persone che lavorano all'interno del Benevento si ricorderanno per sempre di questo giorno.
I giocatori si meritavano una gioia del genere e mi sono complimentato con loro a fine partita.
Retrocedere così, in questo modo, non è da tutti.
Il nostro è stato un campionato sin dall'inizio sott'acqua e la gente se ci è stata così vicino è perché ha capito i sacrifici che abbiamo fatto.
Sul futuro, posso dire che in settimana saprete qualcosa in più e sarò esaustivo al massimo.
A Palermo non ho vissuto le emozioni che ho vissuto qua.
E' successo a Foggia, ma qui con le sconfitte sono cresciuto molto".
La decisione su cosa fare il prossimo anno l'ho già assunta ed è un qualcosa di cui ho parlato tanto con la società ed il presidente, oggi preferisco non dire nulla, i ragazzi ed i tifosi sono i protagonisti di questa giornata.
Non sento di prendermi i meriti solo io, il presidente a gennaio non ha badato a spese ed ha acquistato dei giocatori che ci hanno fatto migliorare molto sotto ogni punto di vista.
Si tratta di uomini che hanno seguito me ed il mio staff ed è anche grazie a quest'ultimo se abbiamo vinto delle partite".
Su Sanogo ha risposto: "Diventerà un grande giocatore, ma forse già lo è.
Ha tutto ed è stato davvero stimolante aver allenato questi giovani davvero forti.
Se non avessimo segnato con Diabaté, avrei inserito anche Pinto".
Sul pubblico, infine, ha detto: "Al di là dello striscione con cui sono stato accolto all'inizio, sono stato trattato bene da tutti, altrimenti già lo avrei detto".

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.112724



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