Benevento, 15-04-2018 17:18 |
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L'assessore Luigi De Nigris bacchetta il governatore Vincenzo De Luca: I rappresentanti territoriali non vanno mortificati ma ascoltati
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Redazione |
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Luigi De Nigris (foto), assessore del Comune di Benevento, attraverso una nota, ha risposto al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dopo le sue esternazioni in merito alla vicenda relativa alla Sanità sannita.
"Dopo la seconda sconfitta elettorale subita nel giro di poco più di un anno, la prima è quella del Referedum costituzionale del 4 dicembre 2016, il Pd - scrive - ha aperto una lunga riflessione ed ha individuato, non solo a livello locale, nell'autoreferenzialità, nella mancata voglia e nell'incapacità di "ascoltare" gli altri, le maggiori cause del grave disastro politico.
Un'analisi che, però, non sembra sia servita a molto, almeno stando alle dichiarazioni rese all'unisono dal presidente De Luca e dal deputato regionale Mortaruolo, che hanno criticato i commenti di alcuni sindaci, tra cui quello di Benevento, massima autorità sanitaria locale, che doverosamente e legittimamente hanno espresso sull'Atto Aziendale presentato dall'Asl di Benevento.
Prima ancora di polemizzare o snobbare gli amministratori, coloro che hanno redatto l'Atto o lo difendono acriticamente farebbero meglio ad interrogarsi sul perché le nostre migliori eccellenze mediche, se non sbaglio sono ormai salite a cinque, stanno scappando via dal Sannio per mettersi al servizio di altre strutture pubbliche; a cercare di capire su chi grava la responsabilità di non far svolgere al meglio prestazioni sanitarie all'interno dell'Azienda sannita.
Va, dunque, apprezzato chi, da diverse prospettive, richiama con determinazione l'attenzione su questi aspetti della sanità locale; chi, tra cui molti addetti ai lavori, sostiene che l'Atto Aziendale proposto dall'Azienda Ospedaliere "Rummo" è buono sulla carta, ma rischia di essere disatteso per chissà quanti anni.
Solo menti fantasiose possono, infatti, immaginare di fermare l'esodo delle nostre eccellenze; colmare le grosse lacune mediche (mancanza di anestesisti, chirurghi, radiologi, radioterapisti, fisici ed oncologi) ed infermieristiche; rinnovare le attuali attrezzature tecnologiche che non consentono di erogare prestazioni sanitarie di adeguato livello, perché vetuste ed obsolete.
L'assenza di un normale confronto, unito all'attribuzione di poteri in capo ad un commissario che immagina di essere depositario di verità assolute in qualunque campo dello scibile umano, è inaccettabile e va, dunque, evidenziato, con mezzi e regole democratiche, perché i rappresentanti territoriali non vanno mortificati, ma ascoltati".
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