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Benevento, 14-04-2018 20:41 ____
Nella delicata vicenda urbanistica le soluzioni che oggi prospetta la Giunta Mastella rischiano di fare ancora altri danni
Fausto Pepe attacca l'Amministrazione comunale che si muove con superficialita' e dove l'ordinario diventa un grande problema buttandola in caciara perche' non c'e' una linea dominante. Con lui Salvatore Zotti ed i proprietari dei suoli di Olivola
Nostro servizio
  

Fausto Pepe ha tenuto una conferenza stampa sul tema "Dal Puc all'Imu, problemi di ordinaria amministrazione".
Ed è proprio quello che l'ex sindaco della città, che di professione fa l'ingegnere, in maniera egregia ed è dunque padrone della materia, ha voluto sottolineare e cioè che l'ordinario a Palazzo Mosti diventa un grande problema ed è buttata in caciara proprio perché non c'è una linea dominante.
La materia che discutiamo, quella dei suoli, è delicata e bisognerebbe muoversi con attenzione ed invece ho sentito addirittura errori marchiani da parte di chi scambia aliquote espresse in percentuale mentre sono per mille.
E' dal 1992 che sappiamo che bisogna pagare le tasse anche sui terreni, ha proseguito con ironia Pepe.
Debbo ricordare questa ovvietà perché sembra che sia l'assessore quanto il sindaco non ne siano a conoscenza.
Pepe ha anche detto che le aree indicate come industriali o per insediamenti produttivi, sono state dalle sue due Amministrazioni solo riproposte con dei discorsi correttivi immaginando, ad esempio, una logistica a contrada Olivola che poi non c'è più stata.
La verità è che se la vicenda è esplosa è perché c'è stato un fatto nuovo che è il dissesto, una dichiarazione che io ho sempre contestato perché esso serviva solo a Mastella per dire che gli altri avevano fatto male.
Ma le soluzioni che si prospettano oggi rischiano di fare ancora altri danni.
Il riferimento è stato anche alle necessità espresse dalla gente di contrada Olivola e Roseto, rimasta purtroppo ingabbiata in una dichiarazione di zona industriale resa per le loro terre che tante problematiche di natura economica sta ad essa comportando.
Pepe punta l'indice contro l'Amministrazione Mastella, bisogna però dire che abbiamo conosciuto, per via della nostra attività giornalistica, un po' di anni fa, Gennaro Iarossi che urlava la sua rabbia per le tasse che lo massacravano sui terreni di sua proprietà pur non ricevendone alcun beneficio.
Oggi Iarossi dice le medesime cose nonostante siano passati ben dieci anni di Amministrazione comunale guidata da Fausto Pepe.
L'ex sindaco contesta poi a Mastella ed a Reale la possibilità di un'attualizzazione dei valori dei terreni: C'era già nel 2013, ha detto, con la previsione di abbattimenti. Oggi invece solo errori e strafalcioni.
Pepe ha anche pizzicato Mastella accusandolo del fatto che ha piegato alle esigenze elettorali questa gestione.
Mia moglie non sta al Senato, ha detto Pepe, ma per merito è docente dell'Università del Sannio.
Prima di proporre soluzioni errate e non conformi, andassero a leggersi almeno la legge...
Dal Puc (Piano Urbanistico Comunale) noi alcune aree le abbiamo stralciate perché sature e su di esse non ci dovevano essere ulteriori pagamenti.
Oggi invece esse sono state reitrodotte, ha proseguito Pepe.
La verità è che non hanno la gestione degli Uffici e se la Commissione liquidatrice dice qualcosa, loro adempiono senza studiarsi prima la norma.
Insomma, siamo in una condizione sbalorditiva dove si agisce come se fosse tutto una meraviglia...
Accanto a Fausto Pepe è stato per tutto il tempo Salvatore Zotti, ingegnere anch'egli, che ha retto le sorti, da dirigente, dell'Ufficio Urbanistica all'epoca del sindacato di Pepe e lo è stato proprio nel periodo della elaborazione e poi dell'adozione del Puc, quindi persona che di conoscenze ne ha su questo strumento urbanistico.
Zotti è peraltro riconosciutio unanimamente essere un tecnico scrupoloso e molto preparato.
Oggi egli è distante politicamente da Pepe che è rimasto in qualche modo nel Pd, mentre si è avvicinato alle posizioni del Movimento Cinque Stelle.
L'intervento di Zotti è stato di natura eminentemente tecnica.
Egli ha ammonito sulla revisione del calcolo del valore venale.
Si vogliono oggi applicare per la seconda volta le riduzioni ma questo non solo non si può fare ma si rischia di vanificare quanto fatto in precedenza perché esse riduzioni non si sommano.
Zotti ha anche ricordato che per le zone preordinate all'esproprio, la legge regionale prevede la decadenza del vincolo che a seconda dei casi va dai 5 ai 10 ai 18 anni.
Alla scadenza, che si è già concretizzata lo scorso 8 gennaio, bisogna intervenire con la riqualificazione delle aree.
Se ciò non lo fa il Comune, possono intervenire con i poteri sostitutivi prima la Provincia e poi la Regione.
Non sarebbe affatto inutile cominciare a parlare di una variante al Puc, ha concluso Zotti.
Quindi c'è stato l'intervento di Iarossi che ha voluto precisare che lui e gli altri proprietari non ce l'hanno con i politici, non sono nostri antagonisti ma persone ed istituzioni con le quali bisogna collaborare.
Non ci interessa trovare i colpevoli o presunti tali, ma le soluzioni alla problematica.
Si consideri ha detto Iarossi che sulle aree classificate D1 il prezzo è di 20 euro al metro quadro di valore venale e quindi su mille metri quadrati si parla di 210 euro di Imu ma quando si ragiona di ettari di terreni (siamo a 10mila metri quadri ndr) le cifre sono da capogiro: Dai 2mila ai 4mila euro l'anno.
Sulle zone D2 siamo additirrura a 59 euro al metro quadro e quindi il totale per ettaro è dai 5.900 euro ai 10mila.
Dove li pigliamo questi soldi per pagare l'Imu?
Non abbiamo reddito agricolo adeguato e dunque la prospettiva è il fallimento.
Ci stiamo organizzando per donarlo questo terreno, è stata l'amara conclusione di Iarossi.
Si consideri che sono quasi 3 milioni i metri quadri di terreno vincolati...
Sin qui Iarossi, ma abbiamo la convinzione, anzi la certezza che questa vicenda che si trascina da anni, non sia finita qui.
Alla conferenza stampa hanno preso parte tra gli altri gli ex consiglieri comunali Giuseppe Zollo, Rino Caputo e Giuseppe Molinaro.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

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