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Benevento, 14-04-2018 20:18 ____
L'intervento del governatore della Campania sulle vicende sanitarie sannite sollecita una nuova presa di posizione di Peppino De Lorenzo
Anche in questa occasione Vincenzo De Luca non ha mancato di usare toni che poco si confanno ad un rappresentante delle istituzioni locali di si' alto livello
Nostro servizio
  

Il nostro Peppino De Lorenzo (foto) interviene, questa volta, a suo dire forzatamente, sugli annosi problemi della sanità locale, spinto, a suo dire, a seguito di quanto si sta verificando, in queste ore, dopo le dichiarazioni del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. 
Gli interventi di De Lorenzo, da noi riportati negli ultimi giorni, hanno avuto sempre toni pacati, anche se le problematiche della sanità non sono semplici e di facile soluzione.
Ricordiamo, in proposito, l'analisi dell'addio forzato del primario della Divisione della Chirurgia, Cristiano Huscher.
E' stato proprio il caso Huscher, che De Luca ha voluto colpire, a far riprendere la penna a De Lorenzo, che, oggi, non manifesta, in tutta onestà, la pacatezza cui abbiamo fatto cenno e fa suo un intervento che, decenni fa, usò l'onorevole Basile, una delle più belle figure del socialismo locale.
Ecco quanto si legge.
"In tutta sincerità, mi ero proposto di evitare, almeno per ora, ulteriori analisi, è ovvio dal mio modesto angolo visuale, delle problematiche della sanità, dopo quanto, solo qualche giorno fa, ho avuto modo di valutare in merito alle dimissioni di Cristiano Huscher, primario della divisione di Chirurgia dell'Azienda Ospedaliera "Rummo", che, avveniva, a breve distanza, di quelle di un'altro professionista eccellente, il neurochirurgo Giuseppe Catapano.
Le motivazioni della mia convinta volontà al silenzio erano dettate da molteplici fattori.
I miei ultimi interventi, infatti, schietti e disinteressati, hanno sollevato un imprevisto polverone.
Alle valutazioni della gente comune, positive e negative ed è ovvio che così fosse, sono stati, purtroppo, gli addetti ai lavori che mi hanno preso d'assalto.
Il che dimostra che il clima attuale non sia affatto piacevole.
Da chi mi ha manifestato il suo timore al fine di non essere citato per paura di ritorsioni, quasi che fossimo ritornati ad anni lontani che si ritengono dimenticati e non ripetibili, da chi, invece ed è stato il numero maggiore dei dissidenti, che ha preferito ricorrere alla più spregevole strada che un individuo possa solcare, quella dell'invio di lettere anonime, a cadenza quasi quotidiana, in cui sono stato reso edotto di tutto e di più.
Queste ultime sono state chiuse dagli anonimi mittenti sempre con la stessa frase che è stata questa: "...ho famiglia, vivo di stipendio, non posso espormi...".
Ciò precisato, vado a bomba.
E' doveroso che io ricordi, al fine che non si generino false interpretazioni e giudizi di comodo, che io sia di sinistra, mio nonno era socialista, mio padre comunista, nei tempi in cui, avere questa ideologia, mi faceva, nei periodi dell'infanzia, ritenere il figlio del diavolo. 
E rimarrò tale sinché la mia vita duri.
Ecco perché, dinanzi a quanto si sta verificando nel campo sanitario, che, quotidianamente, offende la sofferenza umana, sono costretto a non condividere molte scelte che spingono a ritenere che il 4 marzo, con quanto in quel giorno si è verificato, non sia stato ancora metabolizzato a sufficienza dai vertici istituzionali della Sinistra.
In questo momento, ritorna alla mia mente un evento storico, verificatosi tanti decenni fa, simile all'attuale, che provocò la reazione dell'onorevole Basile, una delle più belle figure del socialismo sannita, che, suo malgrado, fu costretto ad attaccare proprio i suoi.
Ora, verso il governatore De Luca, che, anche in questa occasione, non ha mancato di usare toni che poco si confanno ad un rappresentante delle istituzioni locali di sì alto livello, mi rivolgo prendendo in prestito le stesse modalità usate, all'epoca da Basile.
Caro governatore, dopo avertelo esposto per iscritto senza risposta, è una colpa la mia se ti ricordo, ancora una volta, che, qui da noi, la sanità sia ridotta a colabrodo dopo anni di eccellenza?
E' una colpa la mia se ti ricordo che al "Rummo", in alcuni reparti, mancano anche le garze?
E, poi, ci si rompe la testa tra Dea di I e II livello.
Parlo di garze, non di costosissime apparecchiature.
E' una colpa la mia se ti ricordo che, per essere sottoposti ad una visita specialistica, si attendono anche nove, dieci mesi, mentre se la stessa viene fatta a pagamento, talvolta occorrono solo due giorni?
E' una colpa la mia se ti ricordo che non hai mantenuto le promesse di un radicale rinnovamento, fatte a me, quella sera, a cena, presso un noto locale cittadino, nel corso della campagna per le primarie, ove ti ricevemmo in pochissimi, eravamo, come recita la nota canzone, quattro amici al bar, mentre tutti i tuoi amici odierni sostenevano Cozzolino?
E' una colpa la mia se ti ricordo che il direttore dell'Asl Bn1, Franklin Picker, dopo che io, in quarant'anni di lavoro, avevo trasformato il reparto di Psichiatria, per non essermi piegato ai suoi voleri, mi ha trasferito in pensione?
Oggi, in Psichiatria sta succedendo l'inverosimile e lui tace. Ne parleremo, comunque.
E tu, come tutti i tuoi amici politici, dinanzi ad una vergogna del genere, hai taciuto.
E' una colpa la mia se ti ripeto che hai sbagliato non richiamare almeno Picker che sta lì beato e, invece, tu ieri hai definito "squinternato" un chirurgo, come Huscker, che ha salvato migliaia di vite umane?
Ma ti rendi conto almeno di quello che dici quando vuoi apparire lo sceriffo che non sei?
E' una colpa la mia se ti ripeto che al "Rummo" il mammografo sia rotto da mesi, che la sala operatoria è stata bloccata perché non si avevano in cassa trecento euro per sostituire la lampada, che molti apparecchi di prima necessità sono inutilizzabili perché obsoleti?
E' una colpa la mia se ti ripeto che il pronto soccorso è simile ad un girone dell'inferno dantesco ove medici ed infermieri lavorano in condizioni disumane?
E' una colpa la mia se ti ripeto... meglio che mi fermo, altrimenti rischio di scrivere un altro libro.
Evita solo di lanciare invettive via etere, non si confanno ad un rappresentante delle istituzioni, impara, se puoi, a rispondere a chi ti scrive, come ho fatto io quando mi hanno colpito.
Ecco, incontriamoci a viso aperto, mostra quella stessa disponibilità del tempo delle primarie in cui ti servivo, prendi i tre direttori che hai piazzato a Benevento e romandali alle loro case.
Hai agito come se, qui da noi, non ci fossero professionisti valorosi degni di occupare quei posti.
Una buona colpa nel calo dei voti al Pd, qui nel Sannio, è stata anche loro ascritta.
Ho visto medici, di sinistra da una vita, che, per i torti avuti, hanno dato la loro preferenza al Movimento 5 stelle. E, qui, si continua, ancora.
Noi siamo per te miseri professionisti di provincia, ove si sono aggregati gli "squilibrati" estranei.
E' vero, siamo provinciali, ma siamo anche i discendenti di quelli che dettero vita alle Forche Caudine e queste ultime, tra qualche anno, potranno ripetersi.
Ed anche i quattro amici al bar non si ritroveranno più.
Per chiusura dell'esercizio commerciale.

comunicato n.111904



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