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Benevento, 10-04-2018 08:29 ____
Dopo nove mesi di indagini e' stato arrestato dalla Squadra Mobile un 28enne ritenuto responsabile della morte di Antonio Parrella
Per il procuratore della Repubblica, Aldo Policastro, si e' dovuto infrangere anche un muro di omerta' alzato per aiutare il presunto colpevole. Denunciate per questo anche quattro persone con l'accusa di favoreggiamento
Redazione
  

Nelle prime ore di questa mattina, è stata data esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un giovane beneventano, il 28enne Silvio Sparandeo, ritenuto responsabile di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi, ai danni del 32enne Antonio Parrella (foto), consumato lo scorso 26 luglio in un ristorante del capoluogo sannita, durante una festa di compleanno organizzata da un noto pregiudicato locale.
Gli elementi inizialmente raccolti avevano portato all'immediato fermo di un'altra persona che, seppur presente al momento dell'aggressione, era stato rimesso in libertà dal Riesame poiché ritenuto, spiega la Procura, "il secondo inseguitore della vittima e non come suo aggressore".
Così sono state sviluppate ulteriori e più approfondite indagini della Squadra Mobile della Questura, con il costante coordinamento della Procura, volte a individuare l'autore dell'omicidio attraverso l'identificazione e l'escussione di tutti i presenti alla festa, ma anche attraverso l'attivazione d'intercettazioni telefoniche ed ambientali, la ricostruzione e la comparazione degli indumenti indossati dagli ospiti con quelli rilevabili dal sistema di videosorveglianza e dai contenuti multimediali estratti nel corso degli esami forensi eseguiti sui vari telefoni sequestrati, oltre al miglioramento cromatico del video che aveva immortalato il momento dell'aggressione.
Queste attività hanno permesso di raccogliere gravi e univoci elementi di prova a carico del 28enne arrestato.
Le investigazioni sono risultate particolarmente complesse a causa della copertura solo parziale dell'area videosorvegliata presente nel ristorante e del clima di omertà e reticenza creatosi tra i partecipanti alla festa, i quali, per la gran parte, hanno riferito solo circostanze generiche e contraddittorie, con alcuni che hanno anche negato che la vittima fosse stata aggredita.
Sulla base della ricostruzione fatta dalla Mobile e dalla Polizia Scientifica, attraverso i fotogrammi del sistema di videosorveglianza del locale, si è accertato che il 32enne al termine di un alterco avvenuto sulla terrazza inferiore del ristorante con alcuni partecipanti alla festa, sia scappato a forte velocità per sfuggire al suo aggressore che lo inseguiva a breve distanza.
Dopo aver percorso diversi metri, è scivolato in un declivio nei pressi dell’ingresso del ristorante.
A questo punto Sparandeo, dopo essere caduto a sua volta sulla ghiaia del parcheggio, si sarebbe rialzato e lo avrebbe raggiunto iniziando a colpirlo con forti pugni alla testa e sul corpo, mentre il giovane si trovava a terra.
Successivamente, lo avrebbe picchiato anche con un calcio al torace, mentre due degli invitati aveva cercato, in tempi diversi, di trattenerlo e allontanarlo dalla vittima, ormai in fin di vita.
Il raffronto tra le immagini dell'aggressione e gli atti di indagine, in particolare le dichiarazioni rese dai partecipanti alla festa, ha permesso di delineare ulteriori responsabilità, a dimostrazione dell'ampia omertà che ha circondato il grave fatto criminoso, per il reato di favoreggiamento personale, nei confronti di altre quattro persone (tra cui quella originariamente sottoposta al fermo), che hanno aiutato l'arrestato ad eludere le indagini nei suoi confronti, negando palesemente il vero, mentre un quinto soggetto è stato denunciato per aver violato le prescrizioni della misura della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.

 

comunicato n.111735



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