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Benevento, 21-02-2018 09:32 ____
Al Teatro "San Vittorino" il Conservatorio "Nicola Sala" propone il duo Luca Signorini al violoncello e Dario Candela al pianoforte
"Parigi e Napoli, tra impressionismo e neoclassicismo" e' il titolo del concerto che si terra' venerdi' prossimo, 23 febbraio
Redazione
  

Prestigioso appuntamento per il "Nicola Sala".
Venerdì prossimo, 23 febbraio, alle 19.00, presso il Teatro San Vittorino di Benevento, Luca Signorini, docente presso il Conservatorio di Musica di Benevento e primo violoncello dell'Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, ospiterà il pianista Dario Candela per il concerto "Parigi e Napoli, tra impressionismo e neoclassicismo".
Signorini e Candela proporranno, presso l'Auditorium del Teatro San Vittorino, un programma raffinato di grandi autori francesi e italiani, con la particolarità della Sonata in la minore di Mario Pilati per violoncello e pianoforte, da loro recentemente incisa per la Brilliant Classic.
Il programma prevede, in apertura, un brano di Gabriel Fauré (Pamiers, 12 maggio 1845 - Parigi, 4 novembre 1924), "Elegia in do minore per violoncello e pianoforte, op. 24" del 1880, brano diventato tra i più popolari tra le composizioni del celebre musicista francese.
Il raffinato linguaggio armonico di Fauré prepara ed anticipa le innovazioni debussyane e di Claude Debussy (Saint-Germain-en-Laye, 22 agosto 1862 - Parigi, 25 marzo 1918), sarà eseguita "la Sonata in re minore" (del 1912) in chiusura di programma.
La Sonata fa parte di un gruppo di composizioni pianistiche e da camera molto significative scritte negli ultimi anni della sua vita: "Trois poèmes de Mallarmé" (1913), "Douze études pour piano" (1915), considerati tra le conquiste più preziose dell'arte pianistica debussiana, "En blanc et noir per due pianoforti" (1915) e "le Sonates per piano et violoncello" (1915), "flùte, alto et harpe" (1915) "piano et violon" (1917), composizioni permeate di ispirazione e tensione classicista.
"La Sonata in la minore", del 1929, di Mario Pilati (Napoli 1903-1938) è un brano di grande complessità, ricco di temi e atmosfere che si susseguono in un mutevole caleidoscopio armonico e melodico.
"Reminiscenze francesi, ma anche momenti brahmsiani (pensando Tema con variazioni del secondo movimento) si intercalano - si legge nella nota d'annuncio - ad una cantabilità italiana e ad una ricerca delle possibilità espressive del violoncello in ogni suo registro, con soluzioni talvolta virtuosistiche.
Vi è, quindi, nei tre brani di questo concerto un panorama culturale che copre un arco storico di circa sessant'anni, tra Italia e Francia, con la musica di Mario Pilati quasi a cucire, a compenetrarsi nei linguaggi a lui precedenti ed a fonderli in una poetica italiana, ma dai vasti interessi".

comunicato n.110366



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