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Benevento, 20-02-2018 14:38 ____
Un numero incredibile di alunni delle superiori partecipano all'Open Day di Giurisprudenza che ospita la grande giurista Eva Cantarella
Il presidente del Corso di Laurea Ernesto Fabiani costretto a dividere in due grosse aule le tante aspiranti matricole che hanno accolto con attenzione la proposta formativa e la marcia in piu' di una Facolta' dove le distanze vengono abbattute
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L'Ateneo del Sannio ha aperto quest'oggi le Aule dei suoi Dipartimenti celebrando, così, il suo Open Day.
In particolare, abbiamo seguito l'evolversi dell'iniziativa al corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza che è presieduto da Ernesto Fabiani.
Qui il successo è stato veramente tangibile ed indiscutibile al punto che tutti gli alunni iscritti all'evento, oltre 350, hanno dovuto essere distribuiti in due grandi aule dove si sono svolte iniziative di presentazione dell'offerta formativa in parallello mentre ad Eva Cantarella (nella foto in prima è a destra alla sua sinistra è la docente Aglaia McClintock), personaggio di grande rilievo, anche internazionale, nel panorama dei docenti di Diritto, soprattutto antico, una delle prime laureate in Giurisprudenza in Italia, è stato chiesto di ripetere, nelle due diverse aule, appunto, il suo seminario di studio sulla organizzazione della famiglia all'epoca dei romani, per farne un confronto con quella attuale, traendo spunto dal suo recente libro sul tema: "Come uccidere il padre".
Insomma, un po' di affanno organizzativo, dovuto ad una presenza di allievi non prevista, c'è stato, ma è stato superato senza grosse difficoltà dall'entusiasmo dell'equipe di docenti coordinati da Fabiani.
Il preside Fabiani (ci piace usare la vecchia dizione di quando fino a non molti anni fa esistevano le Facoltà) ha parlato di un numero molto elevato di iscritti a questa iniziativa pensata proprio per chi dovrà scegliere il prosieguo universitario, dopo il diploma, con l'invito a farne tesoro di questa odierna opportunità.
Fabiani, introdotto dalla docente Annamaria Nifo, ha invitato gli studenti presenti in aula con i loro docenti, ad essere attenti ed oculati nelle scelte.
E' opportuno non decidere con leggerezza perché poi ci si potrebbe trovare male.
Non bisogna orientarsi verso una determinata Facoltà perché lo ha detto il compagno di scuola o perché è bella la città in cui essa si trova.
Bisogna viceversa scegliere un corso che può dare una marcia in più e quello di Giurisprudenza di UniSannio ce l'ha, la marcia in più.
Infatti, è il primo Ateneo del sud d'Italia dove è possibile conseguire, con un anno in più di studi, la seconda laurea, in Economia, dopo quella in Giurisprudenza e questo è possibile ottenerlo qui a Benevento perché esiste un Dipartimento Interdisciplinare, il Demm, appunto, che già offre i Corsi in Economia.
C'è anche da tener conto, ha proseguito Fabiani, che in questa Università, non molto grande, c'è anche un rapporto ottimale tra docenti e studenti e dove le distanze vengono abbattute.
Abbiamo nominato anche gli studenti ed i docenti tutor per un buon gruppo di allievi in modo da sostenerli adeguatamente nel loro percorso di studi.
E' poi anche previsto che se l'esame si presenta come ampio, ci sarà la possibilità di una prova intercorso per modo che il programma possa essere diviso anche in due parti.
Ma il Corso di laurea in Giurisprudenza non è solo l'acquisizione di nozioni ma è stato stabilito che ci siano anche dei tirocini per modo da agevolare poi l'inserimento nel mondo del lavoro.
Siamo anche giunti a simulare un processo con studenti che compilano un atto giudiziario, ha detto Fabiani.
Altrove ci si laurea in Giurisprudenza senza aver mai visto un documento di giudizio.
Fabiani ha, quindi, indicato i tre percorsi previsti dal corso di laurea e cioè quello in diritto ed economia; sugli studi europei ed internazionali ed infine il diritto in azione.
Questa laurea contempla poi anche i 12 crediti formativi relativi all'esame di Istituzioni di Diritto Pubblico sì da consentire al neo laureato di sostenere il concorso per l'insegnamento del Diritto nelle scuole.
Ultimata l'esposizione delle potenzialità del Corso di Laurea in Giurisprudenza, il giurista Eva Cantarella ha dato il via al suo interessante seminario sul diritto ai tempi di Roma puntando l'attenzione sulle norme cui era soggetto il nucleo familiare che, ha detto Cantarella, non era certamente migliore di quello di oggi come erroneamente si è indotti a pensare.
Ed è proprio il diritto lo strumento straordinario che ci consente di capire il mondo.
Basti pensare, infatti, che all'epoca dei romani, l'autorità del padre durava fino alla sua morte ed il figlio poteva essere sottoposto al suo potere nonostante avesse anch'egli una età avanzata per l'epoca, magari anche cinquant'anni.
Il padre deteneva il potere economico ed aveva la facoltà di decidere anche riguardo il matrimonio dei figli: Quando sposarsi e con chi e questo regime è durato almeno fino al II secolo dopo Cristo.
Il padre poteva anche mettere a morte il figlio, per casi molto gravi lì dove lo Stato addirittura si ritraeva dando al padre, appunto, la responsabilità del giudizio sul figlio.
Questa situazione di estrema supremazia paterna, alimentò a Roma il parricidio che era divenuta una nevrosi nazionale perché i figli sapevano, in definitiva, che la loro libertà dipendeva dalla esistenza in vita del padre.
La pena, per il figlio che aveva ammazzato il padre, avvelenandolo o incaricando un sicario, era terribile.
Gli venivano messi ai piedi degli zoccoli di legno e sul capo una testa di lupo.
Quindi, veniva rinchiuso in un sacco di cuoio, per modo che non passasse l'aria e con lui c'erano un cane, un gallo, una vipera ed una scimmia. Quindi tutto il sacco veniva buttato nel fiume o a mare.
Una fine orribile così come lo era il delitto commesso.
Al termine del racconto la docente, ora emerita, ha detto che la famiglia di oggi ha problemi meno gravi di quelli di un tempo e dunque si può guardare con ottimismo al presente ed al futuro.
Al termine del seminario di Cantarella, è intervenuta Antonella Tartaglia Polcini, docente, che ha parlato ai giovani studenti delle grandi soddisfazioni accumulate dal corso di laurea in Giurisprudenza i cui tanti laureati si sono in massima parte distinti in istituzioni di vertice del Paese, giuristi formatisi a Benevento, in una città ricca di storia e di cultura.
L'ultima battuta, a chiusura di una mattinata intensa, è toccata a Gaspare Lisella, docente, che proprio con la professoressa Cantarella ha sostenuto, a metà degli anni Settanta, l'esame di Storia del Diritto Romano all'Università di Urbino.
Ho sostenuto questo esame con la più illustre espressione del dirtitto antico che ci ha portato quest'oggi il suo insegnamento di vita e di studiosa.
All'evento del Corso di Laurea in Giurisprudenza hanno preso parte gli allievi delle ultime classi degli Istituti: "Ruggero II" di Ariano Irpino; "Liceo Scientifico "Rummo"; "Virgilio Marone" di Avellino; Liceo Classico di Telese Terme; Istituto Carafa-Giustiniani di Cerreto Sannita; Liceo Classico di Mirabella Eclano; Istituto "Francesco De Sanctis" di Cervinara; Istituto Tecnico "Amabile" di Avellino; il Liceo "Giannone" e l'Istituto "Giuseppe Alberti".
Nel corso della giornata, nell'intero Ateneo sannita, sono stati circa mille i giovani che hanno visitato la struttura ed ascoltato il consiglio di docenti e studenti al fine di orientarsi nella scelta dell'Università.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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