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Benevento, 10-02-2018 15:03 ____
Ero il parente famoso ma venne presto il giorno che dovetti cominciare io a dire: Sono Clemente Mastella, lo zio di Carmelo Imbriani
Presentato in anteprima il cortometraggio sulla vita dello sfortunato capitano del Benevento Calcio "Volevo essere Imbriani", nato da un'idea di Alberto Scarino e scritto e diretto da Umberto Rinaldi
Nostro servizio
  

Nella Multisala Gaveli è stato proiettato in anteprima il documentario sulla vita di Carmelo Imbriani, dal titolo: "Volevo essere Imbriani" nato da un'idea di Alberto Scarino e scritto e diretto da Umberto Rinaldi.
Il perché di questa iniziativa l'hanno spiegato direttamente gli ideatori che hanno parlato di "una storia di calcio vero, di valori e di vita, che dai campetti di provincia arriva sino alla Serie A e continua ancora oggi alimentando sogni e sentimenti positivi nelle giovani generazioni.
Il ricordo del giocatore e dell'allenatore (interpretato quest'ultimo, nel film, da Nello Mascia) si interseca con la storia di un bimbo che voleva giocare al calcio e che imparerà, grazie ad un curioso personaggio, i valori dello sport".
Gremita la Sala con la partecipazione dei familiari del mai dimenticato capitano del Benevento Calcio (cui è dedicato l'Antistadio) e dei coniugi Mastella, zii dell'allenatore e del calciatore.
La manifestazione è stata condotta da Veronica Riefolo ed ha visto alternarsi sul palco persone e personaggi che in qualche modo hanno avuto contatti professionali o personali con Imbriani.
Ad aprire gli interventi è stato il sindaco Mastella che si è scusato con Carmelo per il ritardo con cui è giunto alla sua festa.
Mi avrebbe capito, ha detto un emozionato Mastella.
Parlando di Imbriani, ha detto che aveva avuto la capacità di aspettare senza cercare scorciatoie percorrendo invece il rettilineo della vita.
Io ero lo zio famoso della famiglia, ma poi quando su di lui mise gli occhi Vujadin Boškov, una sorta di padre calcistico per Carmelo, allora ero io che dovetti cominciare a dire che ero lo zio di Carmelo perché lui era divenuto molto più famoso di me essendo diventato calciatore titolare in Serie A.
Ha sempre conservato un garbo ed una timidezza che gli ha consentito di non montarsi mai la testa.
A tanti giovani che sono qua vorrei dire di non perderla mai la testa, anche quando le circostanze sono avverse.
Anche Carmelo Imbriani ha avuto una vita movimentata e quando a Benevento ha cominciato a fare l'allenatore pensammo che ci sarebbe stato per lui un successo ulteriore.
Purtroppo, invece, arrivò la sconfitta, quella senza appello.
Carmelo aveva una grande forza di volontà che profuse nel figlio piccolo a cui spesso diceva: Ci vedremo ancora.
Una forza di volontà tipica di chi ha radici profonde nella realtà dei nostri territori.
Mastella ha, quindi, chiuso il suo intervendo citando Sant'Agostino: Signore non ce l'abbiamo con te perché ce lo hai portato via ma ti ringraziamo per avercelo dato.
Il ricavato di questo film, ha detto la conduttrice, sarà devoluto alla Fondazione "Chianelli" di Perugia dove Imbriani è stato in cura.
Dopo Mastella sul palco si sono alternati, per portare la loro testimonianza, Salvatore Carmando, massaggiatore storico del Napoli ai tempi di Maradona; Luigi Caramiello, docente di Sociologia all'Università di Napoli, e poi Alessandro Sbrizzo, difensore, il quale ha detto di aver vissuto con Imbriani l'età migliore dei sogni.
Un uomo sempre aperto ad aiutare gli altri.
I valori ed i principii che ha lasciato Imbriani sono da esaltare lasciando un po' da parte gli aspetti scenografici ed emozionanti di una partita di Calcio.
Luigi Pavarese, segretario generale del Napoli e poi direttore sportivo fu fermato da Boškov quando gli propose di acquistare Inzaghi: Non occorre, mi disse l'allenatore, abbiamo già Imbriani.
Quindi ha letto un immaginario ed emozionante colloquio tra lui e lo sfortunato capitano del Benevento.
Mario Collarile, delegato del Coni, ha ricordato di quando ad Imbriani consegnò il "Gladiatore Sannita", era il 10 novembre del 2008 e sul palco il calciatore ringraziò solo con un sorriso e con la sua faccia di bravo ragazzo.
Si può anche morire nell'arena, ma senza arrendersi mai, ha concluso Collarile.
Ennio Calabrese, storico rappresentante della Curva Sud, ha detto che forse il ricordo più bello che ha di Imbriani è quando segnò un gol ad Avellino e subito dopo corse verso di noi.
Un momento indimenticabile così come non dimenticheremo Carmelo e lo faremo con una grande scenografia durante la gara Benevento-Crotone.
Sul palco, infine, Umberto Rinaldi, regista e produttore del film che si è, peraltro, rammaricato di aver dovuto lasciare fuori dal racconto qualche testimonianza, ma i giovani del territorio hanno però trovato tutti spazio in esso.
Dopo un video messaggio del fratello dello scomparso, Gianpaolo Imbriani, c'è stata la proiezione in anteprima del cortometraggio.
La serata è stata conclusa dalla presenza di don Terenzio Pastore che ha presentato il progetto "Un campo per Carmelo" e poi da Diamante Imbriani che ha portato il suo saluto finale alla manifestazione.
La frase di Carmelo Imbriani che ha accompagnato poi la gente all'uscita è stata: Il calcio finisce, la vita resta e voglio sempre dare, come uomo, un ricordo importante.
La prima del docu-film è prevista per il prossimo 15 febbraio, alle 20.00.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

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