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Benevento, 11-01-2018 13:54 ____
Il segretario generale della Provincia, Franco Nardone, espone le sue precisazioni al suo coinvolgimento giudiziario nella vicenda Cataudo
Alcuni articoli di Stampa chiamano peraltro in causa, artatamente il Collegio dei Revisori dei Conti dell'Ente
Redazione
  

In riferimento agli articoli di questi giorni circa un presunto abuso di ufficio che vedrebbe coinvolto il segretario generale della Provincia di Benevento, Franco Nardone, in merito alla "Dichiarazione di decadenza da presidente dell'Azienda Speciale Asea nella persona di Alfredo Cataudo", l'Ufficio Stampa dell'Ente ha diffuso un'articolata nota con cui ha svolto delle precisazioni.
"Nessun Avviso di conclusione delle indagini è stato mai notificato a Nardone - si legge - da parte della magistratura, il quale ha appreso di tanto esclusivamente leggendo i giornali e restando non poco stupito non solo dalle notizie stesse, ma anche dal clamore e dallo spazio ad esse dedicati, pur vigendo, in questo Paese, tutte le misure atte a garantire la presunzione di innocenza soprattutto nelle fasi istruttorie; la Stampa, su tutta questa vicenda, sembra essere orientata a sostenere a spada tratta una certa interpretazione dei fatti.
A tale proposito, il segretario generale, avendo ritenuto lesivo della sua persona, onorabilità e professionalità il contenuto di articoli pubblicati in data 22 luglio 2016 ha prodotto, come peraltro annunciato con il comunicato numero 797 (stessa data), querela contro quanti, a suo parere, si sono resi protagonisti di notizie false e tendenziose.
In questi giorni, alcuni articoli di Stampa chiamano in causa, artatamente il Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia che avrebbe in qualche misura dato sostegno alle argomentazioni mosse dalla controparte, ossia da Cataudo.
A tale proposito, precisato che il Collegio dei Revisori è un Organo indipendente, scelto, per sorteggio, dall’Ufficio Territoriale di Governo e non è dunque composto da "nominati" da parte della Provincia, che, per legge, deve solo prendere atto del verbale di sorteggio, questo stesso organismo, sulla vicenda di che trattasi, si è espresso come segue con verbale numero 36 del 10 ottobre 2016: "Omissis... Dall'esame di detta documentazione, il Collegio ha accertato: Che non risulta acquisita agli atti della Provincia la dichiarazione di insussistenza-sussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità prevista dall'articolo 7 del Dlgs numero 39/2013, nonché dall'articolo 6 del vigente Statuto dell’Azienda Asea inerente la nomina di Alfredo Cataudo a presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Asea; La nomina a direttore generale dello stesso Alfredo Cataudo, risulta in contrasto con quanto previsto dall'articolo 14 del vigente Statuto dell’Asea, il quale testualmente recita "Il direttore dell’Azienda Speciale è nominato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione, a seguito dell’espletamento di un Avviso di selezione pubblica"; Non si è provveduto alla riduzione dei compensi degli Organi di Amministrazione e controllo, così come previsto dall'attuale normativa e come ribadito dalla stessa Corte dei Conti; Non è stato modificato lo Statuto dell'Asea per poter conseguenzialmente ridurre il numero dei componenti del Collegio dei Revisori. (Omissis).
Il Collegio invita il presidente della Provincia ed il Consiglio Provinciale a recuperare quanto indebitamente percepito da Alfredo Cataudo".
Tale Verbale è stato discusso in pubblica seduta del Consiglio provinciale l'11 ottobre (deliberazione numero 42) e 9 dicembre 2016 (deliberazione numero 49) nell'ambito della trattazione dell'argomento "Bilancio di esercizio 2015 dell'Asea".
Tale documento del Collegio (verbale numero 36/2016) è in qualunque momento facilmente visualizzabile e scaricabile dall'Albo Pretorio on-line della Provincia in quanto allegato quale parte integrante e sostanziale della deliberazione numero 49/2016 del Consiglio provinciale.
Al fine di far conoscere all’opinione pubblica l’intera verità dei fatti (non solo quella di una parte), occorre poi precisare che, per quanto concerne il giudizio nelle fasi amministrative, l'avvocato della Provincia, Giuseppe Marsicano riporta che, circa il giudizio di ottemperanza richiesto con consequenziale nomina di eventuale "commissario ad acta", il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale Sezione V (Ordinanza n. Reg. Ric 04334/201/ del 21 settembre 2017), non ha ritenuto accogliere la fattispecie richiesta, valutando, peraltro, che l’incarico del ricorrente Cataudo è prossimo alla scadenza.
Il Consiglio di Stato, infine, dichiarando la compensazione delle spese e, quindi, di fatto, valutando di non facile soluzione la controversia, ha escluso ogni seppur minimo richiamo ad una "lite temeraria".  
Il segretario Nardone, infine, ritenendo di aver operato in onestà, correttezza e giustizia, ripone fiducia nella magistratura affinché in tempi brevi si possa fare chiarezza sull'intera vicenda e sulla sua stessa persona".

comunicato n.109147



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