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Benevento, 12-12-2017 15:42 ____
I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle punzecchiano il sindaco Mastella sulla vicenda del gioco d'azzardo
L'occasione e' data dalla lettera che il vescovo ha rivolto alla Chiesa ed alla societa' civile
Redazione
  

I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle a Palazzo Mosti, Marianna Farese e Nicola Sguera (foto), punzecchiano il sindaco Mastella sulla vicenda del gioco d'azzardo
L'occasione è data dalla lettera che il vescovo ha rivolto alla Chiesa ed alla società civile.
"Difficile - scrivono - che il "defensor fidei" Clemente Mastella, sindaco "cristianissimo", sicuramente insignito della rosa d'oro se fosse vissuto in epoche diverse, continui a voltarsi dall'altra parte oppure a fare (si perdoni la metafora quanto mai a tema...) orecchie da mercante, insieme alla sua maggioranza, al suo assessore Patrizia Maio, al presidente della Commissione Affari Sociali, Molly Chiusolo.
Questo è quanto scrivono i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle Marianna Farese e Nicola Sguera.
Non hanno voluto ascoltare gli appelli reiterati dal M5S nelle Commissioni consiliari, attraverso la stampa, in una conferenza stampa.
Ascolteranno l'autorevole e preoccupato appello di monsignor Accrocca, basato sul meritorio lavoro della Caritas?
In una "lettera" indirizzata alla Chiesa e alla società beneventana, intitolata "Il paese della Cuccagna" (ma senza allusioni alla ruota e al trenino improvvidamente collocati a piazza IV novembre, almeno crediamo) Accrocca, dopo aver descritto analiticamente il fenomeno dilagante a livello nazionale, focalizza la sua attenzione su quanto si potrebbe fare e non si fa a livello locale: "La pubblicità a favore del gioco in denaro diviene perciò la prima vera forma d'incitazione colpevole alla dipendenza patologica, una propaganda alle cui storture gli amministratori potrebbero porre rimedio appellandosi a superiori esigenze di salute pubblica.
In attesa che il Parlamento vari una legge ad hoc, non si potrebbe vietare una tale pubblicità negli stalli pubblici?"
Dunque si può, si deve agire.
Anche premiando chi potrebbe arricchirsi e non lo fa: "Queste persone meritano perciò il sostegno tanto degli amministratori quanto dei cittadini".
La lotta alle ludopatie (o meglio: gioco d'azzardo patologico o azzardopatia) fa parte del Dna del M5S.
Gli attivisti beneventani sono anch'essi, da tempi non sospetti, in prima fila in questa battaglia.
Sul sito del Movimento, è possibile leggere una dettagliata cronistoria delle azioni messe in campo per sollecitare il Comune a schierarsi contro l'azzardopatia a partire dal novembre 2016, invitando Angelo Moretti in Commissione, il mutamento di rotta di Mastella (a gennaio), la figuraccia dell'inaugurazione di una sala slot ("a sua insaputa", ipse dixit), la reprimenda sul "Corriere della Sera" (a firma Gian Antonio Stella) con l'avallo di un pezzo di Chiesa meno consapevole di quella incarnata da Accrocca e dalla Caritas, l'irrisione da parte de "Le Iene".
Il 9 maggio il M5S di Benevento ha inviato alla Commissione Servizi Sociali una mozione da discutere in Consiglio che impegnasse ad una serie di iniziative: insieme con l'Asl, lanciare un ciclo di attività informative, formative e di sensibilizzazione rivolte agli alunni delle scuole primarie e secondarie e ai cittadini mirate sui rischi derivanti dal gioco d’azzardo; la promozione, sempre attraverso l'Asl locale, di campagne informative circa l'esistenza di terapie mirate e specifiche per chi soffre di dipendenza dal gioco e campagne di informazione per le famiglie dei giocatori affetti da tale tipo di dipendenza, affinché siano edotti sugli strumenti esistenti per difendere il giocatore ed i suoi familiari dalle gravi conseguenze della loro patologia sul patrimonio familiare; l'attivazione di una politica di sgravio fiscale che premi gli esercenti che si impegnino a non installare slot macchine-video lottery nei propri locali, o a rimuovere quelle installate; il sostegno, una tantum, la promozione di questi esercizi commerciali offrendo, ad esempio, la possibilità di utilizzare, in maniera gratuita, spazi pubblicitari di pertinenza comunale per le proprie attività produttive; l'obbligo, nel rispetto della normativa vigente, gli esercenti che non vorranno aderire alla campagna "no slot-machine" a posizionare vicino a tali apparecchi, in maniera ben visibile, un cartelloche ne segnali la pericolosità e la possibile causa di dipendenza.
Ovviamente, l'invito è stilare ed approvare un "Regolamento", come tante altre città italiane hanno fatto.
Tale appello, reiterato il 25 settembre ed ancora in una conferenza stampa il 3 novembre con Carlo Sibilia, portavoce in Parlamento, ed ancora in svariate Commissioni messo a verbale da allora, è caduto in un vuoto imbarazzato e imbarazzante.
Ora che la Chiesa si è pronunziata in un'occasione come il Natale cosa farà il sindaco?
Ancora una volta, pilatescamente se ne laverà le mani lasciando che sia il "mercato" a decidere, facendo credere ai beneventani che questo è il "paese della cuccagna" dove con un colpo di fortuna si possono risolvere i problemi della vita, o il "paese dei balocchi" dove obliare nel divertimento festaiolo e godereccio tutti i problemi irrisolti?
Se, tra un viaggio a Roma ed una capatina ad Arcore, Mastella troverà tempo per leggere il monito del suo vescovo, e capirà che è rivolto in primis a lui, faccia sapere anche a noi, dopo un anno esatto dalle prime sollecitazioni, cosa intende fare.
Come sempre, risponderemo all'appello perché non ci interessano le polemiche politiche, ma solo il bene della nostra città.
La politica, insomma, deve fare la sua parte, unica assente in una città in cui l'Asl si sta muovendo per affrontare l'emergenza epidemica del gioco d'azzardo e la Caritas è da sempre in prima linea accanto a chi precipita nel baratro, trascinando con sé le proprie famiglie e mettendo a repentaglio la stessa tenuta della comunità beneventana".

comunicato n.108370



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