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Benevento, 04-12-2017 18:40 ____
Tito Lucrezio Rizzo, consigliere capo servizio della Presidenza della Repubblica ha condotto per mano tanti giovani nelle segrete stanze del Quirinale
Su iniziativa del Rotaract di Avellino Est, presieduto da Vincenzo Romolo, all'Universita' del Sannio si e' discusso di "L'interpretazione del ruolo costituzionale del capo dello Stato: Da De Nicola a Ciampi"
Nostro servizio
  

Il Rotaract di Avellino Est, presieduto da Vincenzo Romolo, ha tenuto un importante convegno di studio, nella Sala Biblioteca del Dipartimento Demm dell'Università degli Studi del Sannio, sul tema: "L'interpretazione del ruolo costituzionale del capo dello Stato: Da De Nicola a Ciampi".
La lectio magistralis è stata tenuta da Tito Lucrezio Rizzo, consigliere capo servizio della Presidenza della Repubblica e docente di Scienze Strategiche all'Università "La Sapienza" di Roma.
Molti i presenti a questo importante evento di approfondimento culturale e tra questi gli studenti del Liceo Scientifico "Rummo" e del Liceo Classico "Giannone".
Ad aprire i lavori, è stato il presidente Romolo il quale ha rimarcato come l'evento rientri nel progetto del Rotaract che intende far conoscere ai giovani le figure istituzionali del nostro Ordinamento.
Particolarmente importante è, poi, la partecipazione del consigliere Rizzo il quale, dopo circa quattro decenni di lavoro al Quirinale, ci consente di entrare nella intimità con la figura del presidente della Repubblica così come egli ce la racconta.
Il dibattito sulla Costituzione materiale e sulla dottrina costituzionalista, è un altro elemento di riflessione e di confronto.
Massimo Squillante, pro-rettore, ha parlato del supporto che l'Università, molto volentieri, ha dato all’iniziativa.
Siamo attenti come Ateneo alle esigenze del territorio, ha detto, perché teniamo alla crescita dei nostri giovani.
L'Università non si deve occupare solo di dare competenze, ma anche di aiutare, appunto, le persone nella crescita.
Il pro-rettore ha tenuto a rimarcare che il convegno conduce il pubblico presente lungo il tracciato della nostra storia nel corso della quale incrociamo un presidente, Sandro Pertini, che ha rappresentato con grande dignità la politica, quella con la P maiuscola che, con il tempo, si è però appannata.
L'invito è stato, comunque, ai giovani ad essere positivi ed a trarre da essa, dalla politica, gli aspetti positivi che pure ci sono.
Cristina Spizuoco, avvocato e responsabile della Commissione Legalità del Distretto Rotaract 2100, ha sottolineato come il convegno sia stato incentrato su una figura importante della nostra Costituzione, quella del presidente della Repubblica, i cui poteri sono tutt’altro che formali.
Giuseppe Marotta, direttore del Dipartimento Demm ha favorevolmente sottolineato le potenzialità dell'iniziativa che si avvale, peraltro, della presenza del consigliere Rizzo che è stato in intimità lavorativa con i vari presidenti della Repubblica e che ha vissuto dall’interno le varie vicende del Paese.
Antonella Tartaglia Polcini, docente di Unisannio e componente del Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo, ha parlato di una giornata importante, dedicata all'approfondimento di un tema che rivela il ruolo dell'associazionismo come diretto ed indirizzato ad una cittadinanza attiva in senso pieno, che coniuga nella completezza della partecipazione le bellissime parole presenti sul vostro gagliardetto, ha detto rivolta al presidente Romolo, che richiamano un pensiero di Anna Frank sulla non necessità di attendere neppure un attimo per iniziare a migliorare il mondo.
Quale modo migliore può essere quello di migliorare il mondo se non assumendo coscienza e piena consapevolezza dell’essere cittadini?
Il ringraziamento è, dunque, alle autorità accademiche che hanno consentito questo connubio tra gioventù universitaria e liceale ed un'altissima rappresentanza del mondo istituzionale qual è il consigliere Rizzo che ha vissuto una esperienza unica coniugandola con la sua attività di studio e di ricerca e quindi vivendola non solo da testimone, ma anche da interprete e da studioso per un momento di confronto e di crescita.
L'appello finale di Antonella Tartaglia Polcini è stato riservato all'augurio di un'ottima crescita a tutti, nella consapevolezza che le istituzioni, alla fine, siamo noi.
A seguire, prima della relazione del consigliere Rizzo, l'intervento del senatore accademico Gabriele Uva il quale ha esordito dicendo di essere rimasto estremamente colpito dal fatto che una recente statistica ha indicato che nove italiani su dieci non hanno conoscenza della Costituzione, non ne conoscono nemmeno i tratti essenziali.
Può una società, si è chiesto Uva, crescere se non conosce nemmeno i principi fondamentali che la governano?
La nostra Costituzione sarà anche la più bella del mondo, come dice Benigni, ma se non la si conosce di che parliamo?
Ben venga dunque, ha ancora detto Uva, la riproposizione nelle scuole dell’ora di Educazione Civica.
Le conclusioni sono state affidate al consigliere Rizzo, peraltro anche ottimo imitatore (esilarante è stata quella proposta ed appartenente a Giulio Andreotti o di Sandro Pertiti mentre in privato con noi ha proposto anche la voce di papa Francesco) il quale ha esordito dicendo che riguardo ai giovani egli è molto pertiniano nel senso che sta bene con loro che peraltro gli regalano l'illusione di essere giovane anch'egli.
Tito Lucrezio Rizzo ha, quindi, esposto la evoluzione dei poteri presidenziali che, nel tempo, hanno acquisito una valenza sempre più importante ma che non si discostano dalla prerogativa dello svolgimento di funzioni di garanzia delle minoranze facendo quindi attenzione alla deriva autoritaria.
La nostra Costituzione, ha detto Rizzo, proveniva da un dibattito alimentato e sostenuto dalle preoccupazioni di un regime, quello fascista, appena abbattuto e dunque la sua fu una forma rigida e che, a differenza del preesistente Statuto Albertino che poteva essere modificato con leggi ordinarie, per la sua modifica era ed è chiesto il voto dei 2/3 dei parlamentari senza i quali si va al giudizio del popolo con un Referendum confermativo.
Il problema oggi però è un altro, ha detto Rizzo e cioè la rappresentatività del corpo elettorale, di quei 2/3 del Parlamento vista la "offerta speciale" del premio di maggioranza che di fatto svuota la democrazia rappresentativa.
La confusione dei tre poteri dello Stato, il legislativo, il governativo e quello giudiziario, dal presidente Pertini in avanti è stata molto evidente al punto che, per governare dal Quirinale, è stata necessaria una complessa e delicata azione sartoriale.
Il consigliere della presidenza ha avuto parole dure anche per i magistrati che hanno fortemente invaso il campo del legislatore inventandosi fattispecie di reati inesistenti come il concorso esterno... Ma vogliamo scherzare, ha detto molto contrariato Tito Lucrezio Rizzo.
L'alto funzionario dello Stato ha anche parlato della evoluzione della terminologia e non solo, attinente il presidente della Repubblica il cui ruolo più discreto appartenente al periodo del Dopoguerra si esprimeva, come recita la Costituzione, attraverso i messaggi inviati alle Camere.
Poi si cominciò con le "esternazioni", una coperta pudica con cui ci si è impegnati a nobilitare quelle che altro non erano che delle invettive, che ebbe larga applicazione con il "picconatore" Francesco Cossiga.
Il consigliere ha quindi criticato i giornalisti che spesso sui grandi giornali a tiratura nazionale, quelli blasonati, invocano l'intervento del presidente della Repubblica su quasi ogni argomento.
Questi o sono in malafede, molto probabile, ovvero sono degli ignoranti perché non sanno che un intervento del presidente non ci può essere.
Tito Lucrezio Rizzo ha quindi passato in rassegna, in un rapido ma gradevole e piacevole all'ascolto, excursus dei presidenti della Repubblica da Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato, a Luigi Einaudi, a Giovanni Gronchi, ad Antonio Segni (con in mezzo la figura di un gigante quale fu Cesare Merzagora), a Giuseppe Saragat a Giovanni Leone e Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e fino a chiudere con Carlo Azeglio Ciampi.
Sin qui l'intervento del consigliere Rizzi che si è già prenotato per una conversazione su Giovanni Giolitti.
La mattinata è stata conclusa con la consegna di targhe ricordo della manifestazione.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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