Benevento, 03-12-2017 20:26 |
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Il mito di un'artista straordinario, Michelangelo Merisi, noto ai piu' come Caravaggio, e' stato al centro dell'attenzione del pubblico
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di Diego De Lucia |
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Il mito di un'artista straordinario, uno dei maestri della pittura italiana, Michelangelo Merisi, noto ai più come Caravaggio, è stato al centro dell'attenzione del pubblico presente alla Biblioteca Provinciale "Mellusi" del capoluogo, al corso Garibaldi.
Lo straordinario protagonista di epici quadri, che oggi non hanno assolutamente un prezzo e che sono patrimonio dell'Umanità, è, infatti, evocato ne "La mattonella di Caravaggio", titolo di un libro di Dino Falconio, edito da Cairo, che è stato scelto come primo volume nella rassegna "Santa Sofia in Santa Sofia", promossa dall'Accademia di Santa Sofia di Benevento, per la direzione artistica di Marcella Parziale.
L'incontro con il pubblico della "Mellusi" è stato condotto da Aldo Trione e le letture affidate all'attore Pier Paolo Palma.
Ma chi era Caravaggio?
La tesi di Falconio è quella classica di una personalità così fuori dal comune sotto tutti i punti di vista.
Genio e sregolatezza fanno parte integrante del mito di Caravaggio e Falconio, notaio napoletano, dice: "Queste due componenti un pò romantiche si fondono alla perfezione.
E' stato un maestro del rinnovamento".
Il libro, giunto alla terza ristampa con oltre 5mila copie vendute, si muove tra il segreto del Gigante e il peccato di una monaca, la Croce a otto punte dei Cavalieri di Malta, simbolo delle Beatitudini, ed una mattonella che nasconde il pianto di una vita perduta.
Ecco i pilastri di questo volume così intrigante.
In una Napoli del primo Seicento, fatta di tufo giallo striato di dolori e mille slanci di passioni, popolata da "gente che andava e veniva, di uomini di mare e malefemmine, di forestieri e locali che per quasi un anno gli fece da patria, il pittore delle ombre e della luce cerca Dio tra i vicoli e taverne".
Una storia nella storia quella raccontata dall'autore Falconio: al centro il soggiorno napoletano di Caravaggio, le sue relazioni con un'umanità fatta di aristocratici e popolani, donne di strada e uomini della chiesa.
Ad introdurre la serata, moderata da Maria Bonauguro, è stato il direttore artistico, Marcella Parziale, che ha sottolineato: "Questa Rassegna deve essere un contenitore culturale di qualità.
Un dialogo costante tra musica classica, letteratura, arte, teatro e storia".
Poi è intervenuto Aldo Trione che rimarcato come il volume apra degli anfratti del Seicento napoletano e come l'autore racconti uno spaccato anche con un linguaggio plebeo: "Ci sono momenti delicati mistici in cui Falconio le tratta con eleganza e traccia un percorso storico sociologico".
Quindi, è intervenuto l'autore il quale ha sottolineato come sia stato a contatto con Biblioteche ed Archivi per consultare documenti per poter scrivere questo volume: "Occorre trovare le prove di un percorso di una vita vissuta a Napoli da Caravaggio.
Ho dovuto consultare archivi ed a quello del Banco Storico di Napoli ho trovato una serie di documenti che testimoniano il passaggio di Caravaggio nella città partenopea".
L'autore ha ammesso di aver utilizzato anche un po' della sua fantasia per ricavare episodi non storici.
"L'editore mi chiese di continuare su questo filone, ma richiede studi e anche dei viaggi perché si dovrebbe andare a Malta ed in Sicilia per reperire altri documenti".
Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.
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