Benevento, 13-11-2017 09:05 |
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Confermata l'assoluzione con formula piena per gli imputati nella cosiddetta vicenda del "Gaveli"
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Redazione |
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Lo scorso 7 novembre, il procuratore generale innanzi alla Corte d’Appello di Napoli ha rinunciato all'appello che il pubblico ministero Antonio Clemente aveva proposto avverso la sentenza del processo "Gaveli" che il 25 settembre 2012 aveva mandato assolti, con formula piena e "perché il fatto non sussiste", gli allora imputati Michele Spina, Maurizio Ionico (i primi due nella foto della conferenza stampa da loro indetta nel 2010, quando il caso scoppiò), Luigi Giuliano ed Annamaria Villanacci.
La sentenza di primo grado è divenuta definitiva e le vittime possono, ora, muovere le contestazioni di addebiti, evidenziati in sentenza, a chi di dovere.
Così racconta la parte finale del procedimento giudiziario, una delle parti in campo, Michele Spina (foto).
"L'inchiesta "Gaveli" che non poco clamore aveva suscitato nel lontano 2008, con un'operazione definita all'epoca dalla Procura di Benevento "fiore all'occhiello" ed annoverata fra le più importanti compiute nel beneventano, è stata definitivamente censita - prosegue Spina - come un grande flop.
Nulla dell'impianto accusatorio ha "mai" retto al vaglio dei vari organi giudicanti.
Al termine della requisitoria di primo grado, l'allora sostituto procuratore di Benevento, Antonio Clemente, aveva chiesto per gli imputati pene per complessivi 13 anni di reclusione, ma il Tribunale collegiale di Benevento, (composto da Rosario Baglioni, presidente; Michele Cuoco, giudice estensore e Loredana Camerlengo, giudice), pronunciò la sentenza di assoluzione con la formula più forte: "perché il fatto non sussiste".
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