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Benevento, 11-10-2017 19:44 ____
La stragrande maggioranza dei beneventani ha bocciato sonoramente lo scempio perpetrato ai danni dell'abitazione di Lorenzo Vessichelli
La nostra gente, il nostro Sannio, tante volte con un velo di distrazione, nei momenti cruciali dimostra la parte bella di se'. Bene ha fatto il sindaco Mastella a chiedere la convocazione del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica
di Giuseppe De Lorenzo
  

Solo qualche giorno fa, abbiamo avuto modo di ricordare, e con noi tanti in verità, Lorenzo Vessichelli, mitica figura di studioso, insegnante e musicista della nostra terra, scomparso in silenzio dopo una breve e fulminea malattia.
L'eco delle nostre modeste parole, a quanto ci è dato sapere, hanno avuto vasta eco e risonanza.
Non è, però, nostro intento, in questa occasione, ritornare, ancora una volta, a parlare di lui.
E', invece, su di un altro aspetto, in verità oltremodo inquietante, che, volutamente, intendiamo soffermare l'attuale attenzione.
Mentre, infatti, guardavamo, con l'animo colmo di tristezza, alcuni oggetti e pergamene che il tempo ha provveduto ad ingiallire, frutto di celebrazioni, incontri letterari e premi giornalistici, proprio da Vessichelli organizzati, una notizia è giunta imprevista ed inattesa.
A poche ore dalla scomparsa, infatti, quando ancora il corpo di Lorenzo Vessichelli non era divenuto gelido al pari del marmo che lo accoglieva nella Sala mortuaria dell'Ospedale "Fatebenefratelli", una banda di malfattori ha forzato la porta di casa sua, in via Salerno, al civico numero 1 ed è entrata, furtivamente, nell'abitazione ove lui aveva trascorso la vita intera, prima con il padre e la madre e, poi, alla morte dei genitori, da solo.
La mamma di Lorenzo Vessichelli apparteneva alla famiglia Pensa che, agli inizi del secolo scorso, con quella di Luigi Intorcia, deteneva, qui, nel Sannio, il monopolio dei più rinomati, anche oltre i confini del Sannio, studi fotografici.
Quella di forzare le porte d'ingresso di defunti senza famiglia è una scena già vista e che, purtroppo, si ripete spesso, troppo spesso.
Sì, è vero, che debba essere dato ascolto, una volta per sempre e con concretezza, a chi abbia bisogno di un alloggio, la casa, del resto, è l'aspirazione di ogni essere vivente, ma profanazioni del genere non devono passare sotto silenzio, ma vanno punite senza se e senza ma.
Chi, come chi scrive, ha frequentato, negli anni della giovinezza, quelle mura non può astenersi dal manifestare il più profondo disgusto.
Lorenzo Vessichelli non aveva più nessuno, era un uomo solo, è morto in silenzio senza che alcun familiare abbia potuto stringere le proprie mani tra le sue nel momento del distacco terreno, ma era doveroso concedere almeno il tempo necessario al fine che le sue cose, il suo pianoforte, i suoi libri, oggetti che per lui racchiudevano l'intera gamma degli affetti più cari, potessero prima avere una degna collocazione.
Poi, forse era anche il suo desiderio, quella casa poteva rendere felice chi ne aveva desiderata una per una vita intera.
Invece, niente.
Tutto questo non è successo e la cattiveria umana ha avuto il sopravvento. Il che ci fa apparire quali esseri da terzo mondo.
O, forse, neanche lì, oggi, si verificano scempi del genere.
Eppure, da un'altra angolazione, abbiamo potuto constatare, il che in parte ha mitigato l'amarezza, che, in queste ore, c'è stata la stragrande maggioranza dei beneventani che ha bocciato sonoramente questo scempio.
Il che, malgrado tutto, invita a sperare in quanto ciò dimostra che non sia tutto perso.
La nostra gente, il nostro Sannio, tante volte con un velo di distrazione, nei momenti cruciali dimostra la parte bella di sé.
E, forse, questa semplice e genuina constazione è stato l'ultimo regalo di Lorenzo Vessichelli che, noi che gli abbiamo voluto bene, ricorderemo sempre.
Martedì, a quanto è dato sapere, è stata programmata una riunione del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Bene ha fatto il sindaco, Clemente Mastella, a chiederne la convocazione, a patto, però, che vengano assunti provvedimenti concreti e non di facciata.
Lo stesso faccia il prefetto.
Nel contempo, facciamo voti al fine che il procuratore della Repubblica, Policastro, punisca i malfattori che hanno, senza un briciolo di pietà, profanato, senza sconti, la memoria di un uomo che, in vita, ha onorato, con la sua cultura ed un galantomismo incarnato, il nostro territorio.
Cogliamo, nel contempo, l'occasione, onde invitare Clemente Mastella a rendersi, da subito, promotore di una cerimonia commemorativa in memoria di Lorenzo Vessichelli.
Sarebbe questa la strada più meritevole onde mitigare l'affronto che Lorenzino, come noi tutti affettuosamente lo chiamavamo, ha dovuto subire in morte.
Siamo convinti, quindi, che il nostro appello non cadrà nel vuoto.

ap - Aggiungiamo a quanto scritto dal nostro De Lorenzo che Vessichelli non ha avuto nemmeno la possibilità di avere un manifesto che annunciasse la sua dipartita, ma che soprattutto dicesse ai suoi tanti estimatori ed amici dove avrebbero potuto tributargli l'estremo saluto.
Che tristezza!
Una tristezza che supera anche la profanazione della sua abitazione.

comunicato n.106521



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