Benevento, 10-10-2017 14:27 |
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Il commento alla tragedia sfiorata al reparto di Psichiatria dell'Asl e la richiesta reiterata spiegazioni su queste assurde situazioni
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di Giuseppe De Lorenzo |
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La notizia, diffusa in queste ore dagli organi di stampa, è una di quelle che lasciano riflettere.
Intendo, per la precisione, riferirmi alla tragedia sfiorata presso il reparto di Psichiatria ubicato in un padiglione dell'Azienda Ospedaliera "Rummo".
Nello specifico, una paziente di 46 anni, da qualche giorno lì ricoverata, eludendo la sorveglianza, è passata, forte della sua minuta corporatura, tra le sbarre posizionate dinanzi alle finestre ed è precipitata in strada riportando la frattura scomposta del bacino e contusioni varie.
Non è, sia ben chiaro, mia intenzione incolpare alcuno.
Avendo trascorso in quel reparto quarant'anni della mia vita, conosco molto bene le dinamiche che regolano la particolare struttura.
L'occasione mi permette, per questo, di rivolgere un abbraccio fraterno a tutti i medici che nel tempo si sono susseguiti ed al personale infermieristico, alcuno escluso, il cui ricordo rimarrà in me, vivo e presente, finché la mia vita duri.
Anni difficili e meravigliosi nello stesso tempo che ho condiviso con tutti loro, sperando di aver saputo ricambiare, anche se in parte, l'affetto ricevuto.
Ciò precisato, una domanda sorge spontanea e voglio augurarmi che, una volta per sempre, il direttore generale dell'Asl Bn 1, Franklin Picker, esca dal suo silenzio assordante.
Gradirei che lui mi spiegasse, alla luce della realtà, perché si verificano, ancora e sempre, situazioni sì spiacevoli.
Lui, per colpire chi, come me, si era posto contro un sanità politicizzata sino all'inverosimile, senza neanche rendersene conto, malgrado fossi già andato via spontaneamente, è arrivato all'assurdo di trasferirmi quando ero già in pensione.
A puerile giustifica, ha trovato la scusante che nel reparto si era verificato qualche contrattempo simile a quello odierno. Episodi, ripeto, possibili in una struttura psichiatrica.
Ora, quindi, come Picker spiega che, con il rinnovamento, si fa per dire, da lui voluto, continuano a verificarsi defenestrazioni?
Il tutto è di una gravità inaudita.
Allo stesso, or non è molto, ho inviato documentazioni raccapriccianti. Ma il silenzio ha continuato a farla da padrone.
Alla luce di quanto si è successo, lo invito, ancora una volta, ad un pubblico incontro.
Altrimenti, si badi bene, la mia non è affatto una minaccia, non ne sarei capace, lo attenderò, dopo aver invitato anche la stampa, dinanzi la sede dell'Asl e con me dovrà avere un discorso aperto e sincero.
E' il mio chiodo fisso, dopo aver dato tutta la vita a quel reparto, trovato logisticamente da terzo mondo e lasciato in condizioni che possa ospitare dignitosamente i pazienti che oggi accoglie.
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