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Benevento, 11-09-2017 09:08 ____
La intitolazione a Cossiga della ex Colonia Elioterapica fa ancora discutere e si ricordano i memorabili battibecco tra Mastella ed il "picconatore"
Alle esternazioni colorite dell'ex presidente della Repubblica rispose l'ex ministro di Giustizia che lo defini': "L'attaccapanni dove appendo il mio cappello". Scelta sbagliata quella del sindaco cosi' come la fu quella di Fausto Pepe per lo Stadio
di Giuseppe De Lorenzo
  

In occasione della recente inaugurazione della ristrutturata Colonia Elioterapica, solo qualche giorno fa, è stato da noi pubblicato uno stralcio, in ricordo del luogo sportivo, tratto da un mio libro edito venti anni or sono.
La nota, come si è potuto constatare, ha reso possibile di porre in evidenza origini storiche e memorie personali, appunto, della Colonia.
In questa occasione, però, ci sia concesso di entrare, è ovvio dal nostro modesto angolo visuale, su quanto, oggi, in sede di inaugurazione, si è verificato. Il che, si badi bene, non vuole affatto costituire motivo di contestazione. Tutt'altro!
Ha ragione, bisogna dargli atto, l'ex sindaco, Fausto Pepe, a ricordare che l'avvio di tutto l'iter per dare inizio ai lavori di ristrutturazione sia avvenuto, anni fa, nel corso del suo mandato.
Su questo nulla da eccepire.
Sarebbe stato, quindi, doveroso da parte di Mastella, così come ha correttamente scritto "Gazzetta", porre in evidenza questa lapalissiana realtà evitando di attribuire solo a se stesso, il che non risponde affatto al vero, la realizzazione dei lavori.
In ogni occasione della vita, bella e brutta che sia, è sempre preferibile la verità, qualunque essa possa essere.
Se Pepe, in questa circostanza, ha pienamente ragione ed alcuno può dissentirlo, è anche vero, lo deve permettere, che si è dimostrato poco attento nell'apprendere le notizie offerte dalla stampa in quanto "Gazzetta", nel pubblicare i discorsi intessuti nel corso della cerimonia di inaugurazione e le foto della stessa, ha, da subito, soffermato l'attenzione proprio su questa realtà. 
Ciò precisato, ci sia concesso di non condividere l'intitolazione dell'impianto sportivo alla memoria di Francesco Cossiga, già presidente della Repubblica Italiana.
Nulla da eccepire su Cossiga, ma quest'ultimo, malgrado abbia ricoperto per sette anni la più alta carica dello Stato, non lega il suo nome ad alcunché con la nostra città. 
Su questo aspetto, però, Pepe, nel corso del suo mandato, non ha avuto una condotta diversa da Mastella nell'intitolazione di strade ed impianti sportivi a non sanniti.
Quindi, non si deve meravigliare affatto.
Lo stadio "Ciro Vigorito", con tutto il rispetto per la memoria di quest'ultimo, docet!
Ogni territorio dovrebbe ricordare i suoi figli migliori e, solo qualche giorno fa, abbiamo lodato la nobile iniziativa di intitolare una strada cittadina ad Antonio Guarra che, malgrado nativo di Portici, qui a Benevento, operò per tutta la vita, sia nel campo professionale che in quello politico.
Per questo, per quanti di noi sono legati da ricordi indelebili con quell'impianto, nato in epoca fascista, che sorge al rione ferrovia, quest'ultimo rimarrà sempre e solo la vecchia e meravigliosa Colonia Elioterapica.
Mastella ha detto che anche lui ha giocato, negli anni addietro, lì.
Allora, dovrebbe ricordare che, per circa vent'anni, proprio presso la Colonia Elioterapica, nel grande campo coperto, puntualmente ogni anno, con inizio il 2 ottobre, si celebrava uno dei più noti Congressi medici dell'epoca, cui partecipavano clinici provenienti anche dall'estero.
Organizzatori erano Andrea Ferrannini, Cesare Vesce ed Angelo Raffaele Crafa.
Se proprio si voleva procedere ad una intitolazione, bastava ricordare gli ideatori di questi incontri. Che centra, quindi, Francesco Cossiga?
E ci sia concesso ancora.
Per quanti sforzi vengano fatti, il motivo di tale intestazione è davvero inspiegabile.
Sì, è vero, Mastella, nel gennaio 1998, dopo aver rotto con Casini, proprio con Cossiga, dette vita al nuovo movimento politico denominato Udr. Nascita, poi, concretizzata nel luglio dello stesso anno.
Cossiga ne fu presidente onorario e Mastella numero due.
La storia di quegli anni ci ricorda che, comunque, l'idillio durò ben poco in quanto, solo dopo alcuni mesi, siamo al febbraio 1999, Cossiga ruppe l'intesa e la ruppe da par suo.
"Sono stato un illuso - scrisse l'ex picconatore - erano interessati solo alle poltrone, ai gradi di generali, agli organigrammi. Me ne vado a casa a studiare teologia e ritorno alle crociate".
E, poi, rivolgendosi proprio a Mastella: "Il mio non è un fatto politico, ma morale ed umano, di un politico di esperienza che è stato ingannato e tradito, anche a motivo dell'immensa fiducia da me imprudentemente accordatagli, da un ragazzotto che vede disegni alti subordinati a piccoli interessi di bottega.
Le sue azioni da adolescente cresciuto in età e in potere sono confuse e perciò ancor più pericolose".
Cossiga, poi, nel furore di quei giorni, si lasciò andare anche ad esternazioni colorite che molti ricorderanno e che evitiamo di ripetere.
Mastella, dal canto suo, definì Cossiga: "L'attaccapanni dove appendo il mio cappello".
La politica è invero strana.
All'attaccapanni di un tempo, oggi, qui da noi, è stato intitolato il più prestigioso impianto sportivo che la città possegga.
Lo stesso Mussolini, che di quella struttura fu l'ideatore e che, dai dati storici della città, si evince inaugurò personalmente, si sarà, di certo, rivoltato nella tomba.

comunicato n.105571



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