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Benevento, 19-05-2017 14:40 ____
Luca Casarini, della Direzione Nazionale Sinistra Italiana interviene nel dibattito sulla questione di Depistagigo e di Lap Asilo 31
Non posso credere che un politico navigato come Mastella ricorra alle banali strategie della creazione del nemico interno, per tentare di occultare i veri e drammatici problemi della citta' che amministra
Redazione
  

Luca Casarini, della Direzione Nazionale Sinistra Italiana, attraverso una nota, è intervenuto in merito al dibattito scaturito dalle posizioni assunte dal sindaco di Benevento, Clemente Mastella, nei confronti del Lap Asilo 31 e Depistaggio.
"In queste ore - scrive - il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, sta conducendo una vera e propria crociata contro due spazi sociali storici e ben presenti con le loro attività a rendere meno desertico il contesto sociale della città.
Il Centro Sociale Depistaggio, che ho avuto l'onore di frequentare tanti anni fa e tanti movimenti orsono ed il Lap Asilo 31.
Ora, non posso credere che un politico navigato come Mastella ricorra alle banali strategie della creazione del nemico interno, per tentare di occultare i veri e drammatici problemi della città che amministra.
Invece di ringraziare il cielo dell'esistenza di realtà sociali che animano un minimo un territorio altrimenti votato alla morte cerebrale, invece di evolvere il sindaco almeno a democristiano 2.0 ed assumere il dato della modernità come traguardo ormai oltrepassato e finalmente chiuso il medioevo e la caccia alle streghe, il sindaco Mastella tenta di rifugiarsi nel buio e nel passato.
Termini come autogestione, beni comuni, pratiche di rigenerazione urbana, mutualismo, autorganizzazione, solidarietà, proprio non gli entrano in testa, o almeno così sembra visto il suo sforzo, deleterio, per tentare di chiudere queste esperienze che invece ne fanno pratica concreta...
Ho conosciuto Clemente Mastella quando era ministro, fatto fuori tramite avvisi di garanzia e poi in seguito, in qualche occasione televisiva.
Mi sbandierava sempre il fatto che lui era un "garantista", uno con una cultura aperta e per questo era stato espulso dai salotti buoni, quelli del potere che conta.
Come si dice in questi casi sarebbe stato villano non credergli per pregiudizio.
Ma forse intendeva "garantista" con chi mi fa comodo e forse intendeva anche che era l'unica maniera di rientrare nei salotti buon. Non so.
Certo che quegli spazi sociali che oggi lui attacca potrebbe invece studiarli ed imparare come si possa vivere in un deserto e sognare un futuro possibile, lottando per i diritti di tutti, amando la propria terra."

comunicato n.102414



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