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Benevento, 19-04-2017 14:26 ____
E' andata deserta l'Assemblea dei Sindaci sulla sanita'. Senza numero legale per le diverse assenze, si e' acuito lo scontro tra i dem e Mastella
Paradossalmente i primi volevano attaccare la Regione, amministrata dal Pd, mentre il secondo l'ha dovuta difendere, ma sotto il profilo istituzionale. All'appello hanno risposto 15 primi cittadini su 78
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E' andata deserta l'Assemblea dei Sindaci sulla sanità.
Senza numero legale per le diverse assenze, si è acuito lo scontro tra i democratici e Mastella perché paradossalmente i primi volevano attaccare la Regione, amministrata dal Pd, mentre il secondo l'ha dovuta difendere, ma sotto il profilo istituzionale.
A Palazzo Mosti, questa mattina, hanno risposto all'appello solo 15 sindaci o loro delegati sui 78 previsti, dunque, di gran lunga al di sotto il numero minimo per poter anche soltanto avviare la discussione degli argomenti iscritti all'ordine dell'ordine del giorno.
In ogni caso, prima dell'intervento Franklin Picker, direttore generale dell'Azienda, il sindaco di Sant'Agata dei Goti, Carmine Valentino, che è anche segretario provinciale del Partito Democratico, ha chiesto che, comunque, fosse approvato un atto d'indirizzo molto duro nei confronti della Regione Campania in merito alla mancata istituzione del Polo Oncologico presso la nuova struttura ospedaliera del Sant'Alfonso Maria de' Liguori sebbene la stessa fosse stata promessa dalla stessa Regione.
Rispetto a tale richiesta, il presidente dell'Assemblea, cioè il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha, però, fatto presente che non si poteva deliberare nulla in quanto appunto mancava il numero legale e quindi quella odierna sarebbe stata solo una presa d'atto di un documento molto penalizzante per la sanità sannita.
L'ex ministro della Giustizia ha, quindi, rimarcato come ci fosse l'obbligatorietà di un aggiornamento della seduta dell'Assemblea, casomai anche presentando qualche emendamento di contrasto alla Regione.
In sostanza, è stato Mastella che si è trovato costretto a calmare i bollenti spiriti del Pd nei confronti della Regione governata dal Partito Democratico.
Furente il sindaco di Arpaise, Mena Laudato, altra democrata, con i suoi colleghi sindaci assenti: "E' da sempre mancata la sensibilità su questi temi.
Quando si parla di sanità è sempre o quasi mancato il numero legale.
Noi presenti questa mattina siamo dei don Chisciotte".
Dopo questo scontro iniziale la parola è stata presa da Picker che ha palesato scenari davvero inquietanti se non apocalittici per i servizi sanitari.
Si profila, infatti, un taglio del 50% delle strutture sanitarie nel Sannio, che passerebbero da 60 a 34, con una penalizzazione formidabile della domanda di sanità da parte della popolazione.
Picker ha sottolineato: "Serve un gioco di squadra ed un supporto politico perché la nostra richiesta di avere la quantità equa di strutture sanitarie e rispettare le esigenze della popolazione sannita venga accolta definitivamente dalla Regione Campania e dai Ministeri della Sanità e dell’Economia".
Picker ha ribadito, ancora una volta, di aver contestato davanti alla Corte dei Conti, con accoglimento da parte dei giudici, i criteri stabiliti dal decreto regionale del 2013 per formulare l’atto aziendale basati su numero di posti letto e popolazione validi per aree più popolose e non per il Sannio. 
Dura, come detto, la presa di posizione del sindaco Valentino: "Questo Atto Aziendale, che è trasposizione dei predetti decreti commissariali, si presenta come fortemente penalizzante per l'offerta di "salute", in particolare al bacino di utenza del "Sant'Alfonso Maria de' Liguori" e più in generale, ai cittadini della provincia di Benevento".
Valentino ha rimarcato come esista una sostanziale riduzione al "Rummo" di Benevento che perde in assoluto 7 posti letto e, quale Azienda Ospedaliera, 36 posti letto per acuti, trasformati in 24 lungodegenze e 12 di riabilitazione: posti letto, questi, che ben potevano essere assegnati a strutture riabilitative di eccellenza che pure sono presenti sul territorio.
Inoltre, ha affermato: "C'è un drastico taglio della cosiddetta "Rete territoriale Emergenza-Urgenza e sistema 118" con la soppressione del Cot (Centro Operativo Territoriale) di Benevento, accorpato a quello di Avellino, e la riduzione da 10 a 6 dei Punti Sti-118 dislocati sul territorio sannita, ognuno dei quali sarà chiamato a coprire una superficie di circa 350 Kmq". 
Valentino ha, quindi, sottolineato altri dati: la soppressione delle Unità Operative di Cardiologia e di Oncologia del Presidio "Sant'Alfonso Maria de' Liguori" con contestuale, sensibile, riduzione dei posti letto complessivi assegnati al nosocomio, che passano da 96 a 76, inclusi in questi ultimi 20 posti di lungodegenza, per cui il numero effettivo di posti letto dell’ospedale (per acuti), se lo si deve considerare ancora tale e non già, di fatto, come Residenza Sanitaria Assistita, scenderebbe addirittura a 56.
Questi tagli riguardano anche il Fatebenefratelli che scende da 274 a 203 posti letto".
Per Valentino, esiste un incremento di posti letto per tutte le province campane con la sola eccezione della cosiddeta macroarea Avellino-Benevento per la quale si decreta una riduzione di 80 posti letto di cui 71 solo a Benevento.
Per il segretario Pd, si accantona l'ipotesi di istituire un Polo Oncologico pluriterritoriale a Sant'Agata dei Goti, ospedale nuovo ed attrezzato, a vantaggio di piccoli nosocomi in dismissione come Piedimonte Matese e San Felice a Cancello cui sono attribuiti alcuni posti letto: "Furbizie ingenue da parte di chi ha negato ogni confronto qualificato con professionisti che conoscono i territori, finendo per garantire interessi particolari a discapito di vantaggi collettivi".
Per Valentino, si deve agire affinché l'Asl Benevento, prenda atto dei fatti innanzi illustrati, li faccia propri e formalizzi specifiche richieste di revisione dei predetti decreti commissariali: "Come Sannio e come sindaci, rappresentanti di centinaia di migliaia di cittadini che vivono su un territorio difficile e disomogeneo, abbiamo il dovere di opporci con fermezza in tutte le sedi ed in tutti i modi consentiti, non potendo accettare pedissequamente, come ha fatto l'Asl rispetto ai predetti Decreti Commissariali, un'inaccettabile penalizzazione della provincia tutta di Benevento riguardo al diritto alla salute".
Dopo questa relazione, il presidente Mastella ha chiuso l'Assemblea comunque aggiornata al prossimo mercoledi.
Il primo cittadino non ha trovato la quadra in maniera compatta tra i pochi sindaci presenti, ma ha affermato, sotto il profilo della politica, che era un po' strano che le critiche alla Regione fossero giunte da un esponente democratico e non da lui stesso che è all'opposizione del Governo De Luca.

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comunicato n.101483



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