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Benevento, 18-03-2017 16:31 ____
I consiglieri del Movimento 5 Stelle Marianna Farese e Nicola Sguera attaccano Comune e Chiesa sulla vicenda delle sale scommesse
Dica il sindaco cosa vuole concretamente fare sulla vicenda e cosa ne pensa il vescovo della scelta di benedire un'attivita' di questo tipo, mentre la Caritas mette in guardia dagli enormi pericoli che ne derivano?
Redazione
  

I consiglieri del Movimento 5 Stelle a Palazzo Mosti, Marianna Farese e Nicola Sguera (foto), attaccano, in una nota, Comune e Chiesa sulla vicenda delle sale scommesse.
"La scompostezza della risposta del sindaco Mastella sulla questione dell'inaugurazione della sala nei pressi dell'Ospedale Civile, che offre numerosi servizi tra cui "sala slot e scommesse su tutti gli sport più seguiti al mondo", mostra - scrivono - che il portavoce al Senato del M5S, Giovanni Endrizzi, ha toccato un tasto dolente.
Poiché Mastella, oltre a dare mandato ai legali di querelare il senatore padovano, ha attaccato il M5S beneventano, appaiono doverosi alcuni chiarimenti.
La lotta alle ludopatie (o meglio: gioco d'azzardo patologico) fa parte del dna del M5S.
Gli attivisti beneventani sono anch'essi, da tempi non sospetti, in prima fila in questa battaglia.
Il portavoce Nicola Sguera (sollecitato anche da un noto operatore del Sert locale, Vincenzo Biancolilli), nella sede opportuna (cioè la Commissione Servizi Sociali presieduta da Molly Chiusolo) ha chiesto in autunno di calendarizzare la discussione sul tema per addivenire ad un "Regolamento" cittadino in materia.
A fine novembre, è stato ascoltato Angelo Moretti, della Caritas, che ha presentato un quadro devastante: a Benevento la ludopatia ha assunto tratti epidemici che mettono in crisi la stessa tenuta del tessuto sociale.
A gennaio è stata annunziata una campagna in merito: "Il Comune di Benevento sta valutando interventi mirati al contrasto del gioco d’azzardo patologico.
A Palazzo Mosti si è infatti tenuto un incontro tra il vicesindaco Erminia Mazzoni e Anna Cigliano, vicepresidente delle Acli di Napoli, nonché componente del coordinamento regionale della Campagna contro il gioco di azzardo patologico (Gap) denominata "Mettiamoci in gioco".
Il 16 gennaio si sarebbe dovuto tenere un convegno sul gioco d’azzardo e sulle patologie che ne derivano, convegno poi rinviato per motivi "metereologici" e di cui alla fine si è persa traccia.
L’impressione è che, come in altri casi, l'Amministrazione Mastella partita da nobili propositi, calando l'ideale nel reale, abbia modificato radicalmente l'indirizzo iniziale.
Dalla tutela del cittadino si è passati all'ascolto attento degli operatori economici.
Il 19 gennaio il sindaco ha inaugurato la famosa sala (che non si trova al Rione Ferrovia) con un prelato noto e stimato in città, don Pompilio Cristino.
In Commissione Nicola Sguera ha stigmatizzato l'accaduto, ritenendolo contraddittorio rispetto al percorso avviato sia dall’Amministrazione che dalla Commissione stessa.
Il sindaco ci invita al silenzio o all'esame di coscienza avendo candidato a giugno un attivista che "era ed è direttore marketing e tra i principali animatori di una società di scommesse sportive online e di poker".
Premesso che l'attivista tale più non è all'interno del Meetup "Grilli Sanniti", premesso che egli sceglierà tempi e modi per rispondere, venendo chiamato in causa, è evidente che, al momento della candidatura, egli ha sottoscritto in pieno il Programma redatto per le Amministrative del 2016 e gli ideali del M5S (dal 2015 i senatori Mantero ed Endrizzi erano concretamente impegnati su tal fronte con mozioni e atti parlamentari).
D'altronde è noto che la nostra portavoce alla Regione, Valeria Ciarambino, è dipendente di Equitalia, ma si è impegnata strenuamente nella campagna per la sua abolizione.
La miglior difesa è l'attacco.
Mastella lo ha "suggerito" a proposito della vicenda "morosi", in cui i coinvolgimenti più rilevanti riguardavano assessori o uomini della sua maggioranza, ma che nell'opinione pubblica è divenuto un "sono tutti uguali".
In questo caso, getta la palla nel nostro campo pensando di tacitarci, come a dire: non avete titolo a parlare.
Gli sfugge lo spirito del M5S in cui i principi e i metodi sono più importanti delle persone.
Chiudiamo con due domande secche: cosa vuole fare concretamente il sindaco come "autorità sanitaria locale" e responsabile della coesione sociale rispetto ad una piaga sanitaria e sociale nello stesso tempo, riconosciuta tale dagli uomini della sua stessa maggioranza?
Cosa pensa il vescovo, persona attentissima al disagio sempre più forte della città, della questione e della scelta di "benedire", "fra un miserere e un’estrema unzione", un'attività di questo tipo, mentre la Caritas mette in guardia dagli enormi pericoli che ne derivano?"

comunicato n.100543



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