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Benevento, 17-03-2017 08:49 ____
Peppino De Lorenzo torna sulla vicenda della rissa tra migranti in piazza Santa Maria, per dare il giusto merito al poliziotto che e' intervenuto
Quell'intervento deciso, forte, incisivo, d'un tratto, mi ha fatto ritornare a guardare quella piazza con la purezza di quando ero bambino, periodo in cui la tranquillita' regnava sovrana
Nostro servizio
  

Peppino De Lorenzo (foto) torna sulla vicenda della rissa tra migranti in piazza Santa Maria, per dare il giusto merito al poliziotto che è immediatamente intervenuto e per esprimere il suo plauso più generale al questore per la puntuale presenza dei suoi uomini sul luogo della violenza.
"La notizia della violenta rissa esplosa una settimana fa in piazza Santa Maria tra alcuni extracomunitari, parcheggiatori abusivi, intenti a spartirsi il ricavato del posteggio, di cui, così come riportato da "Gazzetta", sono stato diretto osservatore, ha, da subito, suscitato - scrive - vasta eco in città.
Non è affatto mia intenzione ritornare, ancora una volta, sull'accaduto di cui si è già ampiamente escusso.
Ci si augura che, finalmente, venga posto un doveroso e forse tardivo argine al fenomeno diffusosi a macchia d'olio.
Nella centrale piazza cittadina, almeno per il momento, regna una tranquillità, fors'anche apparente.
Non è dato sapere sino a quando.
Su di un aspetto, però, in questi giorni solo accennato, voglio soffermare, volutamente, la mia attenzione.
Intendo riferirmi all'azione posta in essere dalla polizia di Stato durante lo scontro di venerdì scorso.
Avendo, infatti, osservato, seduto dietro la scrivania del mio studio, tutta la scena, è davvero difficile non apprezzare la sollecitudine e l'opera meritoria posta in essere da quel poliziotto che, sceso dalla volante, riunendo tutte le forze, con un manganello tra le mani, ha rincorso l'extracomunitario lungo corso Dante e si è fermato solo quando, ormai stremato, si è dovuto arrendere anche se contro la sua volontà.
Mi compiaccio con il questore Bellassai e, da cittadino ormai lontano dalle istituzioni, vorrei incontrare appunto quel poliziotto che, il pomeriggio del 10 marzo, nel corso del suo turno di lavoro, ha dato prova che, malgrado tutto, non si è sempre soli.
E questo merita attenzione segnatamente nel periodo, come quello attuale, in cui, ogni giorno, gli organi della informazione scritta e parlata danno notizia del cittadino lasciato ormai solo dallo Stato nelle situazioni più delicate.
Nella mia vita, mi sono trovato ed ancora oggi mi trovo dinanzi a situazioni d'ogni tipo.
Non mi sono, di certo, mancate le esperienze, talvolta anche forti.
Quindi, nulla dovrebbe più stupirmi.
Epperò, ho trovato difficoltà a comprendere appieno il motivo per cui quella scena, da me definita, come si ricorderà da farwest, abbia tanto inciso su di me.
In ultimo, ho trovato la spiegazione.
Quell'intervento deciso, forte, incisivo, d'un tratto, mi ha fatto ritornare a guardare quella piazza con la purezza di quando ero bambino, periodo in cui la tranquillità regnava sovrana. In quel palazzo di famiglia ho trascorso la vita intera.
La zona in questione serba gelosamente custodite tutte le esperienze, belle e brutte, della mia vita.
Quindi, gli uomini della Polizia di Stato sono apparsi per me i difensori dei miei ricordi, quelli che ognuno si porta dentro, finchè la vita duri.
Ecco, sono loro che, con uno stipendio da fame e con scarsi mezzi a disposizione, nei limiti delle possibilità umane, cercano di difendere la legalità in un Paese in cui si è ormai allo sbando.
Ridanno fiducia al cittadino impegnando, quotidianamente, la propria vita al servizio della collettività.
E' stata questa una bella esperienza nel buio, sempre più fitto, che avvolge le nostre giornate anche se, per sincerità, devo dire che nelle stanze di via De Caro, che ospitano la polizia di Stato, nel corso delle mie tante battaglie professionali ed istituzionali, quando mi sono rivolto a quei rappresentanti della legge, ho sempre trovato un clima di familiarità arrivando ad essere, per espressa richiesta di un precedente questore, Salvatore La Porta, sinanche relatore per un corso professionale sulle emergenze psichiatriche.
Complimenti, questore!
Grazie ai suoi uomini che, in un clima di sfiducia incarnata, tutelano la nostra serenità".

comunicato n.100499



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