L'abbandono del Pd da parte di Luigi Scarinzi da' la possibilita' a Nicola Sguera di sparare a zero: E' solo un apripista, altri lo seguiranno
L'addio dell'ex assessore di Pepe ha oscurato l'episodio tutto interno alla maggioranza che ha registrato il dissenso di tre consiglieri sul nuovo Statuto dell'Asia
di Diego De Lucia
I dissidi travagliano l'ex partito di maggioranza a Benevento, il Pd, ma alcune crepe si registrano anche nella nuova forza di maggioranza.
Questo è emerso nella seduta odierna del Consiglio comunale di Benevento.
Il passaggio di Luigi Scarinzi dal Pd al Gruppo Misto ha catalizzato l'interesse del e sul Consiglio, ma è emerso anche un contrasto tra il sindaco Clemente Mastella e taluni dei suoi consiglieri.
Questa la cronaca.
L'ex assessore comunale ai Servizi Sociali della Giunta Pepe ed il più votato tra i candidati del Pd nella passata consiliatura, Luigi Scarinzi, questo pomeriggio, ha ufficialmente lasciato il gruppo nel quale ha militato di centrosinistra, il Pd, e, come primo atto politico da indipendente, almeno formalmente, ha dato il primo sì all'Amministrazione in carica: infatti ha votato a favore sull'adeguamento dello statuto dell’Asia al Decreto Legislativo numero 175/2016.
Ma mentre Mastella incassava il sì di Scarinzi, ebbene si è trovato tra le mani la patata bollente della prima vera grana pubblica della sua maggioranza che si differenziava sul provvedimento proposto al Consiglio dimostrandosi impreparata su alcuni passaggi essenziali.
E' successo questo.
Il consigliere comunale Italo Di Dio del gruppo "Del Vecchio Sindaco" aveva presentato due emendamenti sul nuovo Statuto.
Si trattava della richiesta di adeguare alcune norme dello Statuto alle norme vigenti: in teoria l'approvazione avrebbe dovuto essere pacifica da parte dell'Assemblea, ma è sembrato evidente a tutti il fatto che la maggioranza non intendeva dare ragione senza discutere ad un esponente dell'opposzione.
Così gli emendamenti, entrambi alla fine bocciati sebbene riguardassero la parità di genere negli organi dirigenziali e la nomina del direttore generale dell'Azienda, hanno dovuto passare sotto il fuoco di fila di tutta una serie di obiezioni.
Molto tempo si è perso in Consiglio sulla legittimità o meno degli emendamenti e, dopo un lungo tira e molla, alla fine il segretario comunale, Maria Cotugno, ha confermato che le proposte di modifiche erano legittime anche incalzata dall'opposizione e dal capogruppo Pd, Francesco De Pierro, con un confronto giuridico.
L'opposizione ha rimarcato che non si stava facendo altro che prendere atto di una legge nazionale, ma sul primo emendamento le defezioni nella maggioranza sono stati evidenti: i consiglieri Pina Pedà, Annalisa Tomaciello e Giovanni Zanone (presidente di Commmisione Affari istituzionali) si sono astenuti.
Il sindaco Mastella ha, a questo punto, tirato le orecchie alla sua maggioranza chiedendo maggiore attenzione nella lettura e nella verifica delle delibere.
Peraltro, non ha mancato di pizzicare anche il segretario perché, a suo giudizio, avrebbe perso troppo tempo nel dare il proprio parere tecnico-giuridico sull'ammissibilità degli adempimenti.
Nella stessa giornata di oggi, è stata molto dura la reprimenda del consigliere grillino, Nicola Sguera, sul passaggio al Gruppo Misto di Luigi Scarinzi a soli cinque mesi dalle votazioni.
Il consigliere è stato attaccato dalla quasi totalità dei suoi colleghi per aver egli sottolineato testualmente: "Il salto della quaglia che ha fatto Scarinzi".
Sguera, nel suo intervento, ha rimarcato: "E' un gesto antico quello del salto della quaglia.
Riteniamo francamente scandaloso ed inaccettabile l'abbandono di Scarinzi dal suo schieramento politico dove si è stati eletti senza trovare doveroso moralmente le dimissioni".
Poi ha aggiunto: "Sappiamo benisismo che non esiste il vincolo di mandato, ma sullo stesso si costituisce il senso di fiducia tra politica e cittadini.
Si dimetta, dunque, Scarinzi.
Il trasformismo è il male profondo della storia italiana".
Poi Sguera ha rivolto l'attacco al Pd: "Evitate cadute di stile.
Ci hanno attaccato di essere pentamastellati e di andare a braccetto con il primo cittadino.
Voi avete il morto in casa, avete un vostro consigliere che rafforzerà la maggioranza già blindata e vi permettete pure di parlare.
Sarei curioso di leggere una nota di rammarico per questo abbandono, ma so già che non la scriverete perché nessuno di voi sa chi sarà il prossimo a fare il salto della quaglia.
Scarinzi è solo un apripista. Ecco il vostro silenzio.
A fine consiliatura da questa parte resteremo solo io e Marianna (Farese ndr)".
Dal canto suo, l'ex assessore di Pepe in Consiglio ha dichiarato: "Farò opposizione costruttiva e dialogante e in totale autonomia di giudizio".
Questa la posizione di Scarinzi che non è tesserato del Pd, ma non che non ha esitato a polemizzare con il partito di Matteo Renzi.
"Un partito più plurale e dialogante non è più una opzione ma un’esigenza", questo dovrebbe indurre a pensare che l'ingresso nell'orbita mastelliana non sia più in agenda o non lo sia nel breve periodo.
Ha incassato Scarinzi il sostegno morale e pure politico dello stesso Mastella che ha polemizzato con Sguera ed ha allacciato la vicenda di Scarinzi con quella più ampia della Giunta romana squassata dell’arresto del braccio destro del sindaco Raggi, il capo del Dipartimento al Personale, Raffaele Marra.
"Non arretro il mio impegno in politica", ha continuato Scarinzi, ma è fuori di dubbio che i suoi rapporti con il Pd, quello decariano e consiliare, sia praticamente finito.
L'ex assessore ha rimarcato: "E stata una scelta sofferta.
Non pretendo che la capiscano tutti.
Valuterò tutti gli atti senza alcun condizionamento politico.
Lo farò in maniera oggettiva".
Infine una precisazione: "Aver recuperato un rapporto umano con Mastella, ma l'ho fatto anche con Fausto Pepe, non mi fa vergognare e non deve scandalizzare nessuno.
Io Mastella lo conosco da 30 anni".
Rammaricato il capogruppo del Pd Francesco De Pierro: "Non ho sentito una ragione politica per questa fuoriuscita dal gruppo.
Non la condivido seppur la rispetto per la cultura dello stesso partito".
De Pierro ha poi attaccato Scarinzi: "In questi cinque mesi di consiliatura ha avuto un atteggiamento abbastanza anomalo nel gruppo, partecipando tuttalpiù a solo due riunioni del nostro partito".
Poi ha aggiunto: "Non si è aperto al confronto ed ha rifiutato ogni tipo di dialogo".
Il capogruppo ha rimarcato come l'opposizione del Pd sia assolutamente costruttiva e ora attende la Giunta Mastella sui temi delicati come la mensa scolastica e l'Amts.
Infine De Pierro è apparso dubbioso sulla permanenza di Scarinzi all'opposizione: "E' di diffcile identificazione.
Non credo resti qui".
Fausto Pepe ha, invece, attaccato Sguera: "La reprimenda è davvero stucchevole".
Pepe sull'abbandono del Pd se l'è presa con il Partito Democratico: "Nessuno può arrogarsi il diritto di parlare in nome di una persona.
Il Pd è fatto di maggioranza e opposizione.
Anche io ne faccio parte anche se sono di Lealtà per Benevento".
Infine su Scarinzi: "Auguro a Gigi un percorso brillante a livello politico".
Anche De Nigris ha difeso Scarinzi: "Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a salti in lungo altro che quaglia e poi si è ripresentato alle elezioni e puntalmente è stato eletto".
Antonio Capuano di Forza Italia ha rimarcato: "Il giudizio di Sguera è stato stucchevole.
Avere la stella non significa essere lo sceriffo della Costituzione".
Mastella ha attaccato il grillino: "E' questa una giornata in cui dovreste un po' vergognarvi per quello che è accaduto a Roma, voi che avete fatto della moralità politica il vostro motto.
Marra stava nel cerchio magico di Cesare Previti e poi fate le pulci a Scarinzi.
Mettetevi il lutto al braccio".
Poi ha aggiunto: "Lei Sguera se non ricordo male era in un partito della Sinistra".
Su Scarinzi: "Gli sono grato. Ottima scelta per la città".
Infine ha concluso: "La politica è debole e sotto attacco dei falsi moralisti del movimento e dei magistrati".
Poi le conclusioni finali di Scarinzi: “Sguera, sei stato offensivo. Sono deluso. Io sto qua e rimango qui.
E' una scelta sofferta, ma ho deciso di essere autonomo e costruttivo.
Ero stanco di un'opposizione a prescindere".
Esautrito l'argomento, si è passati al secondo punto all'ordine del giorno: "Delibera di Giunta comunale numero 184 del 4 ottobre 2016 avente ad oggetto "Articolo 175, comma 4 del Decreto Legislativo numero 267/2000".
Il consigliere comunale Vincenzo Sguera di Ncd ha attaccato: “Perché ratificare qualcosa che non è stato fatto in 60 giorni precedenti?”
A rispondere è stato il dirigente Emilio Porcaro: "Solo per un dsisguido amministrativo..."
La delibera è passata con 19 voti favorevoli, 1 contrario (Marcello Aversano) e 6 astenuti.
Il terzo punto all'ordine del giorno ha riguardato la delibera di Giunta comunale numero 238 del 30 novembre scorso avente ad oggetto "Articolo 175, comma 4, del Tuel 267/2000.
La delibera è passata con 17 voti favorevoli e 7 astenuti.
Infine, il Consiglio ha approvato l'adeguamento dello statuto dell’Asia al Decreto Legislativo numero 175/2016.
Fausto Pepe ha rimarcato come la Riforma Madia in merito rappresentava molte lacune.
Poi ha polemizzato: "Riscriviamo lo Statuto perché abbiamo l'ottica di una legge nazionale o regionale?
Verso cosa stiamo andando?"
Il primo cittadino Mastella ha sottolineato: "L'Asia non è in buone condizioni nonostante la tariffa sia clamorosamente alta".
Poi la bocciatura dei due emendamenti del consigliere Di Dio, le polemiche tra la maggioranza o almeno una parte e il primo cittadino e, quindi, la votazione con il sì di Scarinzi al provvedimento.
La delibera è passata con 18 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astenuti.
Al termine della seduta consiliare, il sindaco Mastella ha riunito nella sua stanza i capigruppo della sua maggioranza ed il segretario generale.
Anche in questa occasione è stato determinato, come in Consiglio, nel pretendere da tutti attenzione e coesione ma è parso a più d'uno che egli parlasse a suocera perché nuora intenda.
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