E' nelle librerie il volume di Laura Zavatta "Macolè", Progedit, Bari, 2014.
"Una giovane bibliotecaria (Macolè) - si legge in una nota - vive da sola con suo figlio partorito dopo una violenza sessuale subita in discoteca.
La sua difficile vita, segnata dal pregiudizio sociale e dal senso di vergogna viene ulteriormente sconvolta, nel giro di poche ore, da un arresto e da una "missione impossibile" che la condurrà fino in Africa e poi, di ritorno, sulla tratta percorsa da migliaia di migranti che dal corno d'Africa si dirigono verso le coste europee.
Una storia legata strettamente all'attualità del nostro mondo "globalizzato", in cui le ingiustizie e la complessa realtà della malavita organizzata si intreccia con i problemi dei paesi più ricchi del Nord e dell'Ovest del mondo e la miseria dei popoli del Sud e dell'Est del mondo: dalla violenza sulle donne, al pregiudizio sociale, dai loschi affari vissuti sulla pelle dei deboli alle storie d'immigrazione e d'ingiustizie.
Un romanzo ambientato in buona parte in Africa e nella zona di Foggia, la provincia pugliese con il maggior numero di migranti".
La foggiana Laura Zavatta, è docente di Filosofia del Diritto all'Università degli Studi del Sannio.
In precedenza, ha scritto e pubblicato vari saggi e monografie di stampo scientifico, tra cui: La pena tra espiare e redimere nella filosofia giuridica di Ugo Spirito (Edizioni Scientifiche Italiane, 2005); Colpa, pena e presagi d'amore nell'Umwertung di Nietzsche (Edizioni Scientifiche Italiane, 2007); Pena e giustizia nel concetto hartiano di diritto (Edizioni Scientifiche Italiane, 2011); Paradigmi di salvezza nella crisi della modernità (Giuffrè, 2014).
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