Benevento, 12-06-2014 20:13
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Consiglio Comunale per pochi intimi. Vistose le assenze nei due schieramenti. E' stato il tema della Cultura a tenere banco
di Diego De Lucia
Un Consiglio comunale per pochi intimi quello di questa mattina a Palazzo Mosti.
Poche le presenze e tante le assenze per entrambi gli schieramenti, quello di maggioranza e di minoranza.
Alla fine, è stato eletto il nuovo componente della Commissione Elettorale dopo le dimissioni di Massimo De Rienzo, individuando in Leonida Collarile il suo sostituto e discutendo soltanto i temi legati alla cultura su mozione del primo firmatario Nazzareno Orlando.
Dovrà tornare in Commissione una delibera in materia di cultura.
Rinviati, invece, il ritorno del doppio senso di circolazione in via del Sole (primo firmatario Luigi Trusio); la questione delle strisce blu al viale Mellusi (Giovanni Quarantiello).
Corposa l'assenza della maggioranza, con un inizio seduta in ritardo di due ore ed alla presenza di soli 19 consiglieri.
Ne mancavano ben sette di maggioranza, ma con l'aiuto della minoranza, per l'ennesima volta, si è potuto dare avvio ai lavori.
Durante la seduta aspre critiche nei confronti della Regione Campania da parte del consigliere comunale Giovanni Zarro del Pd in materia ambientale: "Ha deturpato il nostro territorio con numerose pale eoliche.
Noi come Consiglio dovremo farci sentire", mentre il vice sindaco Raffaele Del Vecchio ha attaccato la Soprintendenza colpevole, secondo l'assessore comunale alla Cultura, di non dare lustro e dignità all'Arco di Traino: "Organizziamo una mobilitazione e se vogliamo incateniamoci pure affinché l'Arco riacquisti il suo valore".
Questo in estrema sintesi un Consiglio comunale durato quasi cinque ore.
Il primo punto da discutere era la sostituzione nella Commissione elettorale di De Rienzo.
L'ha spuntata Leonida Collarile eletto con 12 voti che ha battuto Luigi Trusio che si è fermato ad 8.
Esaurito questo passaggio si è cominciato a parlare di Cultura.
Nazzareno Orlando ha spiegato le sue dieci idee per una città delle culture: 1) Rilancio della Fondazione; 2) Piano regolatore della cultura con una programmazione annuale, ripensando a Città Spettacolo; 3) Tutela delle pre-esesistenze artistiche, storiche ed ambientali con l'utilizzo delle eccellenze  organizzative  del territorio; 4) Affidamento dei teatri e dei luoghi d'arte; 5) Creazione di uno staff tecnico per la progettazione e realizzazione dei progetti europei, ma non solo; 6) Marketing territoriale: comunicazione della città con info point, book shop; 7) Unesco vuol dire anche cura dei particolari quindi progettualità  ed occupazione giovanile; 8) Benevento città della Formazione (Tecnè, laboratori di idee per un futuro da costruire; 9) Benevento città dell'innovazione e Benevento città solidale con un welfare comunale; 10) Benevento città solidale con un welfare comunale che sappia stare vicino ai non garantiti e ai meno fortunati.
Sull'argomento, è intervenuto Luigi Trusio del Gruppo Udeur che ha rivendicato le vecchie manifestazioni di "Quattro Notti": "E' stato un evento, quello, che ha monopolizzato l'indotto economico anche se so bene che rappresenta il passato, una manifestazione peraltro seppellita in maniera bipartisan dal centrodestra per questioni giudiziarie mentre dal centrosinistra per questioni politiche.
Ma ha avuto un richiamo turistico impressionante, questo è innegabile".
Per Trusio, occorre un piano strategico del turismo e cercare di fare rete: "Avere il coraggio di trovare soluzioni e quindi avere proposte concrete.
Non posso negare che si è avuto un incremento, ma siamo ancora lontani dal potenziale che la città può offrire. Occorre convogliare finanziamenti per riuscire a cambiare passo".
Per il consigliere dell'Udeur, sarebbe utile riaprire Informagiovani per dare una nuova linfa alle politiche del lavoro. Sul turismo Trusio, infine, è apparso scettico: "Il raduno della Ferrari non basta.Â
I mercatini domenicali non incentivano il turismo.Â
C'era un variegata proposta soprattutto nel periodo estivo, ma oggi Benevento è una città morta".
La parola è poi passata a Giovanni Zarro che ha chiesto in maniera polemica a Orlando: "Queste idee sono compatibili con le finanze comunali attuali?
Possono lasciare il tempo che trovano, ma le spese sarebbero esagerate.
Se vogliamo sognare facciamolo, ma solo questo possiamo fare."
Poi l'attacco frontale alla Regione Campania: "Spendono tanti soldi per un gran tour e non tocca il nostro territorio?
Dobbiamo interrogarci su questo".
Ha poi aggiunto: "La nostra città la stanno deturpando con le pale eoliche e poi con Terna?
La Regione cosa aspetta, non c'è nessuna tutela del paesaggio, del territorio e manca una linea politica seria.
Il Consiglio deve farsi valere e non lasciarsi isolare".
Per l'ex parlamentare occorrerebbe, invece, creare una vera collana Unesco.
Poi Zarro ha criticato l'Amministrazione comunale: "Abbiamo il Teatro Romano, l'Arco di Traiano, l'Anfiteatro, cosa abbiamo fatto per valorizzarli?
Dobbiamo assumere delle iniziative importanti su questo argomento".
Quindi per Zarro sarebbe importante creare un patto per evitare l'isolamento da parte della Regione Campania.
Ha preso, poi, la parola Leonida Collarile del Pd che ha riconosciuto come l'opposizione abbia fatto bene a porre giuste critiche soprattutto per quello che riguarda lo stato di piazza Arechi II.
Sull'Unesco il consigliere l'ha definito il motore dell'attività culturale cittadina.
Luigi De Nigris, consigliere di Sil, ha criticato l'Amministrazione affermando come l'Unesco abbia un po' confuso tutti: "Si è fermata la spinta propulsiva" ci siamo bloccati alla targa posta dinanzi la chiesa.
Bisogna, invece, creare un management dell'Unesco".
Poi c’è stato l'intervento di Raffaele Del Vecchio che ha difeso la sua politica in campo culturale: "In questi anni volevamo valorizzare i beni culturali ed abbiamo avuto dei riconoscimenti oggettivi.
L'Unesco era un punto di partenza, avevamo intuito che la nostra città potesse avere un potenziale turistico".
Poi ha ammonito: "Non possiamo perdere il nostro secondo treno sulla valorizzazione dei beni culturali.
Dobbiamo puntare ora sulla loro fruizione".
L'assessore ha poi annunciato di aver avuto proprio una comunicazione da parte del sindaco Pepe per iniziare gli scavi all'Anfiteatro, oggi sepolto da costruzioni di vario genere: "Non dipende solo da noi, però, questa grande operazione culturale".
L'assessore ha anche parlato della scorrettezza dei bambini e dei genitori che consentno di usare le piazze del centro storico come piazza Santa Sofia e piazza Roma come campi da calcio: "Penso che questo dipenda da un vero problema di carattere sociale...
In quelle zone non possono giocare. E' bene che si ribadisca".
Ha, quindi, sottolineato come a Benevento ogni giorno ci siano turisti, ma soprattutto escursionisti: "Occorre, però, un servizio turistico adeguato e gestito da privati.
Occorre un polo turistico con alcune eccellenze da mettere insieme con Cerreto Sannita, Sant'Agata dei Goti o Guardia Sanframondi elementi di nicchia che colpiscono e possono attrarre i turisti e convincerli a restare più giorni in città ".
Poi l'attacco alla Soprintendenza: "L'Arco di Traiano non può stare in quelle condizioni.
Ho avuto anche un colloquio con il ministro Dario Franceschini. Bisogna togliere quella copertura".
L'assessore è apparso furioso anche quando ha toccato l'argomento del Teatro Romano.
Sulle idee di Orlando ha detto: "Oggi molti di quei progetti non sono finanziabili da parte della Regione Campania". Poi ha ammesso: "Anche io rivorrei Quattro Notti; so bene che la zona del Trescene è esplosa proprio con quella manifestazione".
Infine, ha esortato i privati ad autorganizzarsi ed ha fatto l'esempio di Benevento Longobarda.Â
L'assessore non ha accettato l'etichetta di Giunta che chiude i teatri: "Il nostro territorio è viceversa la città dei Teatri: l'Arco del Sacramento, il Piccolo Teatro Libertà  sono solo alcuni esempi.
Al Teatro De Simone, lì c'era un bar...
Io non ci sto a queste critiche".
Orlando, però, ha contestato questa ultima affermazione dicendo che il teatro era, comunque, non curato.
Al termine della discussione, è intervenuto il sindaco Fausto Pepe che si è detto d'accordo con Del Vecchio: "L'Unesco è un punto di partenza ed il 25 giugno 2011 resta per noi un momento esaltante, una bella pagina di storia.
Noi raggiungemmo l'obiettivo".
Sui problemi del centro storico il sindaco ha detto: "Abbiamo lavorato molto nella zona, ma è anche giusto beccarsi le critiche dell'incuria, ma bisogna ricordarsi anche di quello che abbiamo fatto".
Pepe ha difeso la politica adottata da Del Vecchio: "Abbiamo realizzato tanto nelle attività culturali e non ci fermeremo al progetto Trigilia, che andrà avanti".
Sul Piccolo Teatro Libertà Pepe ha rivendicato l'appartenenza: "E' un luogo simbolico per il rione".
Terminata la discussione, si dovrà , ora, tornare in Commissione per elaborare una delibera e, quindi, tornare in Consiglio per il voto sulla Cultura in città .
Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.
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