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Benevento, 19-06-2012 17:11 ____
Adesso si stabiliscono le regole degli interventi sui territori ed è questo il momento in cui bisogna occuparsi di queste questioni
Così il presidente di Altrabenevento Gabriele Corona che lamenta l'assenza, nel dibattito, delle forze politiche sia di maggioranza che di opposizione
di Simone Razzano
  

Tanti gli argomenti al centro della conferenza stampa convocata, presso l'Aula consiliare di Palazzo Mosti a Benevento, dall'associazione ambientalista "Altrabenevento" del presidente Gabriele Corona il quale, insieme ai soci Sandra Sandrucci e Vincenzo Fioretti, ha analizzato, carte alla mano, diversi aspetti inerenti sia il Piano Urbanistico Comunale (Puc) sia il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp), i due strumenti urbanistici saliti, ultimamente, alla ribalta a causa del loro processo di attuazione che, in una Conferenza dei Servizi, sta coinvolgendo l'Ente comunale e quello provinciale.
Non è passato inosservato, alla lente del sodalizio ambientalista, nemmeno il comportamento che l'Asi ed il suo neo presidente Luigi Diego Perifano sta tenendo nei confronti di questa approvazione, né è passata sotto traccia la rinnovata questione della centrale a Turbogas Luminosa che si dovrebbe realizzare proprio nell'area territoriale dell'Asi.
Tanta carne al fuoco, dunque, che cercheremo di riassumere nonostante la complessità degli argomenti trattati.
Da notare, inoltre, che, seppur nel fondo della sala, sono stati diversi gli amministratori che hanno assistito, magari in parte, alle denunce di Altrabenevento, abbiamo riconosciuto: Italo Palumbo, Francesco De Pierro, Luigi Boccalone, ma anche Cosimo Lepore e Mario Zoino.
Segno questo che l'argomento, nonostante la complessità già sottolineata, gode dell'interesse di molti.
"Ci sono dei momenti - ha esordito Gabriele Corona - in cui bisogna occuparsi delle questioni, questo è uno di quei momenti perchè adesso si stabiliscono le regole degli interventi sui territori.
E' una fase che avrebbe dovuto coinvolgere tanti soggetti invece è singolare che la polemica si sviluppi coinvolgendo noi e la Provincia o l'Asi, senza che intervengano altre forze politiche di maggioranza o d'opposizione".
Corona, poi, riprendendo la polemica con l'assessore provinciale all'Ambiente Gianluca Aceto, ha invitato quest'ultimo a rispondere alle argomentazioni apposte da Altrabenevento utilizzando norme e leggi, proprio come fatto dal sodalizio ambientalista poiché "non può sfruttare come argomento il carattere di Altrabenevento anche perchè noi non abbiamo contestato quello di Aceto di cui non ce ne può fregare di meno.
Mentre ci interessa il suo ruolo di assessore all'Ambiente della Provincia che candidamente dice che nei corridoi ecologici si può costruire, per esempio, tenendo conto degli interessi di un imprenditore che è Mondosider". L'azienda Mondosider è il perno attorno a cui gravitano le riflessioni di Altrabenevento: per tutelare quest'azienda, che tra l'altro non opera, la Giunta provinciale, con la delibera numero 117 del 29 maggio scorso, ha provveduto a modificare l'articolo 17 delle Norme di Attuazione Tecnica (Nta) trasformando la norma che prevedeva il divieto di edificazione nei corridoi ecologici in una norma che, invece, consente l'edificazione sia agricola che industriale nell'ambito dei medesimi corridoi previo studio di impatto ambientale.
Tale modifica dell'articolo 17 dell'Nta è stata definita da Sandra Sandrucci "un attentato vero e proprio a tutto il sistema ambientale dell'intera provincia di Benevento; le modifiche rappresentano una violazione molto grave, in contrasto con quelli che sono i provvedimenti emanati dalla Regione Campania".
Proprio l'Ente regionale ha, infatti, provveduto, con decreto numero 332 del 17 marzo 2010, allo stralcio di località Acquafredda come zona "D", rientrante nel Piano regolatore dell'Asi di Ponte Valentino, ai fini della tutela ambientale delle aree limitrofe.
Detta disposizione regionale viene recepita nel Puc, che riclassifica la zona come "E1" cioè con destinazione Area di Tutela Ambientale.
L'area è particolarmente importante poiché al suo interno ricadono sia i lotti assegnati dall'Asi alla società Luminosa sia un capannone venduto dall'Asi alla Mondosider in cui quest'ultima dovrebbe ampliarsi.
Sulle differenze fra zone Z3 e Z4 del Ptcp evocate dal presidente Asi, Luigi Diego Perifano, Corona è stato netto: "Sono solo favole da raccontare a qualche sprovveduto, non esistono differenze di questo genere".
"Uno stravolgimento ex abrupto ed improvviso - ha commentato in merito alla modifica dell'articolo 17 dell'Nta, Vincenzo Fioretti - dovuto solo al fatto che, a quanto sembra, il Consorzio Asi si ricorda di intervenire tardivamente adducendo le motivazioni di una singola impresa, Mondosider.
L'Asi, in passato, non è mai intervenuto nei processi di approvazione sia del Puc che del Ptcp, siamo di fronte ad un'assenza istituzionale che ha del clamoroso, che vuole sanare una situazione ex post in maniera del tutto arbitraria.
L'Asi fino ad ora è stato assente e vacante perché ha pensato ai fatti propri e le cose che stiamo dicendo qui le avremmo dette nella Conferenza dei Servizi se avessero avuto la buona creanza di ammetterci".
Gabriele Corona, ripresa la parola, ha ricordato un ulteriore aspetto della modifica dell'articolo 17 dell'Nta ovvero quello relativo alla centrale Luminosa che "grazie a questo cambiamento ritorna ad essere edificabile.
La cosa è grave perché uno dei motivi presentati al Tar dal Comune contro la realizzazione della centrale a Turbogas era relativo al fatto che il lotto concesso alla Luminosa nel 2006 era inedificabile.
Ora, con le modifica varate, questa argomentazione cade, realizzando un bel pasticcio".
Va, inoltre, aggiunto, che il capannone acquistato dalla Mondosider rientra in una zona alluvionale, costituendo, di fatto, un elemento che, a sentire Altrabenevento, non fa altro che rendere più vistoso il pasticcio provinciale.
Senza considerare il fatto che riguardo l'acquisto del suddetto capannone sembrano esserci più ombre che luci: tale struttura fu costruita dalla "Tary" nel 1992 con un finanziamento, da parte di Artigiancasse, per 450mila euro.
Dopo il fallimento dell'azienda ed il pignoramento del capannone, lo stesso è stato acquisito dall'Asi che lo ha ceduto, a rate e senza interessi, per 475mila euro alla Mondosider nell'aprile 2011, quando, cioè, la discussione sul Puc e sul Ptcp era già in corso.
"L'Asi - ha chiosato Corona - sapeva che quella era una zona alluvionale quando ha venduto il capannone, così come sapeva che quella era diventata una zona "E1" e adesso, con una bella faccia tosta, ha anche il coraggio di minacciare una richiesta di risarcimento nei confronti del Comune?
Questa è una delle vicenda più vergognose che ci sono capitate da quando ci occupiamo di questioni che hanno a che fare con l'urbanistica o con l'ambiente!"
Corona ne ha avute anche per l'opposizione comunale accusata di "aver preferito non andare in Consiglio comunale a svolgere il proprio ruolo di controllo dell'attività e di denuncia, rinunciando a fare sia la discussione nell'Assise comunale sia il ricorso al Tar che, invece, abbiamo fatto noi di Altrabenevento ottenendo risultati contrari all'edificabilità della centrale Luminosa".
Il sodalizio ambientalista, sempre per bocca del proprio presidente, ha commentato anche le spese, 2 milioni e 300mila euro, che l'Asi avrebbe sostenuto per la realizzazione del villaggio della piccola e media impresa, sostenendo che quei soldi sono stati dirottati altrove e dando forza alle proprie affermazioni col fatto che nell'area in cui sarebbe dovuto sorgere il villaggio delle Pmi non esiste nulla.
Ultima questione affrontata quella inerente l'autorizzazione fornita dall'Asi nei confronti della Luminosa per l'utilizzo del depuratore consortile: Luigi Diego Perifano ha sostenuto che ciò non è mai avvenuto.
Invece, Altrabenevento, mostrando stupore, ha ricordato, fornendone anche copia scritta, l'autorizzazione rilasciata nel 2004, dall'allora presidente Asi, Pellegrino Paolucci, all'immissione delle acque reflue della centrale nell'impianto di depurazione consortile.
Ricordando, altresì, che anche la Provincia era a conoscenza del rilascio della suddette autorizzazione, tanto che aveva posto la condizione di non mischiare gli scariche reflui della centrale con tutti gli altri reflui.
In conclusione Sandra Sandrucci ha rimarcato un aspetto sottovalutato della vicenda Puc-Ptcp: con le modifica apportate il 29 maggio dalla Giunta provinciale, entrambi gli strumenti urbanistici non sono più compatibili, facendo sì che il Puc non possa essere approvato dalla Provincia fino che il Ptcp non viene approvato dalla Regione Campania.
"Questa è un'altra delle conseguenze incredibili della scelleratezza che è stata fatta con la modifica del Ptcp in sede di delibera di Giunta".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

comunicato n.46637




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