Benevento, 10-05-2012 19:32 |
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Il Sannio è terra di Santi e Bettina Tozzi ha disobbedito agli uomini ed obbedito a Dio, ha dimostrato la grandezza dell'uomo...
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di Claudio De Minico |
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Mons. Pasquale Maria Mainolfi ha presentato, presso il padiglione "San Pio" dell'Azienda Ospedaliera "Rummo" di Benevento, alla presenza del direttore generale, Nicola Boccalone, il suo cinquantesimo libro: "Follie d'amore a piedi nudi".
Un titolo eloquente, quest'ultimo, che è sintesi della figura, nel volume, ritratta: Bettina Tozzi.
La religiosa, vissuta sino al 2005, originaria di Reino, è stata testimonianza di fede e carità , il suo amore per il prossimo è memoria indissolubile di molti.
Tra i sofferenti è stata "scheggia di luce", anche tra i corridoi e le mura del "Rummo".
Non a caso, proprio lì, per ricordarla, oltreché Mainolfi e Boccalone, sono intervenuti: Domenico Tozzi, fratello di Bettina; Davide Nava, già senatore della Repubblica, e monsignore Francesco Zerrillo, vescovo emerito di Tricarico.
"Questo libro - ha esordito il direttore generale - ha molto di personale, ricco di momenti intimi dell’autore, che hanno trovato modo di manifestarsi".
Nell'ottica già più volte affermata, quella di aprire le porte del "Rummo" ai cittadini, per un forte radicamento dell'Azienda ospedaliera sul territorio, non solo nel momento dedito alla cura delle patologie, Boccalone ha continuato: "La sanità non è solo luogo della sofferenza, ma anche della riflessione e, oggi, della memoria". Emozionato, ma felice di essere presente, è apparso Domenico Tozzi che, nell'intervenire, ha detto: "Con mia sorella ho trascorso la fase dell'infanzia e dell'adolescenza, non quella della carità .
Pur non essendo in sintonia con le sue scelte, ho apprezzato il suo modo di vivere".
Perché Bettina, ha spiegato Davide Nava, che ha curato la prefazione al libro di mons. Pasquale Maria Mainolfi, "era persona che sembrava provenire dal medioevo.
Forse, era più semplice riconoscerne le virtù al tempo di San Francesco. Lei era luogo di santità ".
Poi, l'auspicio: "Quando Bettina riposerà nella chiesa della Santissima Annunziata di Reino, allora potremo ancora di più confidare nella sua amicizia ed intercessione".
Bettina Tozzi, ha proseguito Nava, "ha disobbedito agli uomini ed obbedito a Dio, ha dimostrato la grandezza dell'uomo, confermando che il Sannio è terra dei Santi".
La Tozzi, per chi non collega il nome alla persona, era quella religiosa che, sino a pochi anni fa, percorreva le strade della città e della provincia, passo dopo passo a piedi nudi.
Era questo il segno evidente di un sacrificio, di una rinuncia, di una lontananza dagli agi della vita e della vicinanza ai sensi dell'amore eterno.
"Bettina ha, infatti, aggiunto mons. Zerrillo, è figura, nella sua grandezza, da indagare ulteriormente.
Apparteneva totalmente a Dio, cui si è arresa incondizionatamente.
La sua era una regalità umile, non sapeva cosa fosse il risentimento".
Nel titolo del libro si legge la parola follia, quella che per Zerrillo è propria di tutti i santi, quale esagerato amore, ed anche di Bettina Tozzi.
"Lei - ha concluso mons. Pasquale Maria Mainolfi - che ha unito la terra al cielo, ha lasciato il profumo del servizio, del sacrificio, dell'umiltà e dell'amore, appartenendo alla santità .
La sua è una figura dalle molteplici sfaccettature, tanto da rischiare di banalizzarla o di non capirla.
La sua era una pazzia di amore.
In lei, il sorriso ed il sacrificio si sono tramutati in carità , quale sigillo di Dio. Bettina è un brano di Vangelo vissuto".
Nicola Boccalone, al termine degli interventi, ha manifestato l'intenzione di dedicare, presso il reparto di Ginecologia, dove i lavori di ristrutturazione termineranno per la fine di giugno, una stanza a Bettina Tozzi ed ai suoi concittadini di Reino.
La presentazione del libro sarà replicata, come si legge nel comunicato ad essa inerente, sabato 12 maggio, alle ore 18.30, presso la chiesa Maria Santissima Annunziata di Reino.
Presente stasera alla manifestazione anche il sindaco di Reino, appunto, Antonio Verzino (nella foto in basso è con Luigi Ionico).
Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.
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