Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 9571 volte

Benevento, 01-08-2009 13:25 ____
Incendio deposito Barletta. La denuncia degli abitanti della zona: Non ce la facciamo più, aiutateci!
Ma è possibile che non ci sia un magistrato, un carabiniere, un vigile urbano che possa mettere fine a questa vergognosa vicenda?
da Ufficio Stampa Altrabenevento
  

Vi trasmetto la lettera inviata al sindaco del Comune di San Giorgio del Sannio, Giorgio Nardone, da alcuni cittadini che abitano vicino al capannone Barletta incendiato due mesi fa e che è bruciato per tre notti e due giorni, determinando una gravissima forma di inquinamento ambientale che però, a quanto pare, non interessa a nessuno dei politici sangiorgesi.
Gabriele Corona


Ed ecco la lettera inviata al sindaco di San Giorgio, lettera che, con ogni probabilità, avrà lo stesso seguito di tutto quanto sin qui scritto e denunciato...

Oggetto: Atto di significazione, diffida e messa in mora.
Egregio Sindaco, Le scrivo, su sua richiesta, per avere notizie delle iniziative istituzionali da lei assunte, conseguenti  all'incendio scoppiato il 23 maggio che ha distrutto il deposito della ditta Barletta ed ha interessato anche la casa dove vivo con mia madre e mia sorella, distruggendo anche la mia auto ed arrecando danni ingenti alle pareti dell’abitazione e al pannello solare; le fiamme furono domate dopo tre lunghissimi giorni ma, certo, non furono domate le esalazioni tossiche ed i fumi che io e la mia famiglia, e tutta la popolazione, persino quella del Comune di Calvi, abbiamo respirato per oltre una ventina di giorni.
Il ricordo di quella notte, quando ci siamo svegliate di soprassalto con le fiamme innanzi alle finestre, rimane un incubo, ma ancora più assurdo e doloroso è ciò che è successo dopo, in questi due mesi, durante i quali aspettavamo una sua visita, o almeno quella di un suo delegato, che non c’è stata.
Lei, i tecnici e i funzionari comunali, siete venuti sul posto, avete portato la solidarietà ai titolari della ditta, ma non ci avete degnate di uno sguardo, eppure i danni da noi subiti sono ben evidenti. Ma noi e la nostra casa non esistiamo, quasi fossimo una "complicazione".
Credo e spero sappia che, oltre all'emergenza diossine, si è creata in concomitanza una gravissima emergenza igienico-sanitaria dovuta alla putrescenza ingravescente ed irreversibile di materiale organico all'aperto e nell'ex capannone Barletta (nella foto provoloni e prosciutti lasciati ancora lì, a terra, a marcire): il caldo rende l’aria irrespirabile e i rifiuti ivi giacenti da oltre due mesi dall'incendio spargono un odore nauseabondo con il rischio, nostro, di infezioni e di malattie imminenti.
Speravamo che lei o chiunque altro a suo nome, ci fornisse almeno qualche informazione, sulle ragioni della mancata rimozione del materiale fortemente inquinante che ci costringe a rimanere tappate in casa, oppure sui tempi ipotizzati par accertare i danni prodotti da quell’incendio, ma non avete avuto la sensibilità di  fare neppure questo. Il suo comportamento è poi diventato sprezzante ed insopportabile, quando ieri  ha rifiutato anche la mia richiesta di contatto telefonico  considerato che non sono riuscita più volte a trovarla in sede.
Alla luce di tutto ciò, in riferimento alla vicenda che coinvolge direttamente la sottoscritta ed a seguito delle precedenti richieste di intervento da lei disattese, mi trovo costretta, anche e soprattutto per sua esplicita richiesta, ad invitarla e diffidarla, formalmente, quale tutore della salute pubblica e responsabile ex lege del rispetto del territorio sotto ogni aspetto e quindi anche per la tutela della salute pubblica, a comunicarmi:
1) quali provvedimenti sono stati da lei adottati, dal 23 maggio 2009 sino all'attualità, a tutela dell'ambiente e della salute pubblica; 2) quali procedure ha avviato per gestire l'emergenza diossine per persone, territorio, ambiente e falde acquifere; 3) quali sono i risultati dell'aerodisperso del 23 maggio 2009 eseguito dall'Arpac, ed a lei trasmessi; 4) quali sono gli accertamenti sanitari cui io, la mia famiglia ed altri, dobbiamo, possiamo,ed esigiamo sottoporci, dal momento che accusiamo malesseri vari post incendio; 5) quali provvedimenti ha adottato per la messa in sicurezza,la bonifica ed il ripristino ambientale ex art.177 e segg. d.lgs.3/04/2006 n.152 (Tu ambientale), rammentandole che tale norma pone l'obbligo dei relativi interventi a carico dei responsabili dell'inquinamento, demandandone però al Comune la realizzazione d'ufficio,ove i responsabili non provvedano; 6) quali provvedimenti ha adottato sinora per la bonifica dell'area e per la tutela della salute di tutti, compresi i dipendenti della New Distribution, costretti con o senza mascherina, a lavori massacranti.
Mi corre l’obbligo di significarle che qualora non risponda alla sottoscritta, entro e non oltre giorni sette dalla ricezione della presente, mi vedrò costretta ad informare gli organismi preposti, tra cui la Procura della Repubblica, per le iniziative del caso nei suoi confronti e per tutti i reati che dovessero essere ipotizzati a suo carico.
Con la più ampia riserva. Rosanna Carpentieri, in proprio ed in nome e per conto di: Anna Maria Iuliano, Carla Carpentieri, Barbara Carpentieri, Ilario Carpentieri, Giovanni Carpentieri.

comunicato n.4266




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 557628658 / Informativa Privacy