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Benevento, 08-06-2011 20:36 ____
"Un esempio di patriottismo immolato per la libertà". E' Carlo Pisacane il capo di quei... "eran trecento, era giovani e forti...
La sua figura nell'azione risorgimentale ricordata in prefettura in un incontro organizzato dall'Associazione "Incontri al Fatebenefratelli"
di Diego De Lucia
  

"Un esempio di patriottismo immolato per la libertà".
Il prefetto Michele Mazza ha descritto con queste parole la figura di Carlo Pisacane, patriota e rivoluzionario, uno dei protagonisti del Risorgimento italiano, nella giornata a lui dedicata, svoltasi presso la Prefettura di Benevento. Organizzata dall'Associazione "Incontri al Fatebenefratelli", presieduta da Francesco Sgambato nell'ambito del 60° Seminario che festeggia il trentennale dalla sua fondazione, la giornata aveva questo titolo: "Carlo Pisacane, il capo dei trecento giovani e forti, nel pensiero e nell'azione risorgimentale".
E' stata dunque rivissuta la grande battaglia ideale di questo patriota che perì, insieme a molti compagni di avventura, al termine della famosa spedizione di Sapri del 1857 resa immortale da celebri versi che qualunque ragazzino del nostro paese ricorda con commozione per averla appresa a scuola.
L'evento, organizzato d'intesa con la Società "Dante Alighieri" di Benevento, presieduta da Elsa Maria Catapano, si inserisce nell'anniversario per i 150 anni dell'Unità d’Italia e per i 65 anni della Repubblica.
Sono stati ripercorsi i lunghi e travagliati risvolti della vita eroica di Carlo Pisacane anche con la presentazione di documenti storici, portati dal discendente della famiglia Pisacane, Ernesto Maria.
Il prefetto ha spiegato come con Pisacane ci sia stato un percorso di lotte di gesti eroici e di sacrifici in nome dell'Italia unita.
Del resto, ha continuato il prefetto la nostra Costituzione si basa sulla solidarietà che è la sua architrave, mentre la libertà è la base, il fondamento.
Catapano ha spiegato come questa conferenza si sia basata su un personaggio di così forte sentire patriottico e di così grande personalità.
Il presidente dell'Associazione, Sgambato, ha voluto sottolineare come la sua associazione abbia voluto tracciare la figura di Pisacane: "E' giusto conoscere la storia, fu il precursore della Impresa dei Mille.
Era introverso, non sono riuscito a trovare una sua testimonianza mentre sorrideva, era un uomo con una grande personalità e votato al sacrificio della vita.
Credo che chi mette a rischio la propria esistenza per difendere la patria debba essere elogiato e ricordato".
Poi la parola è passata al pronipote, Ernesto Maria Pisacane: "Voglio umanizzare la sua figura.
Lui si potrebbe sintetizzare come emigrato della politica. Ebbe un rapporto molto complicato con il fratello.
Avevano una visione molto diversa dal punto di vista ideologico: infatti si ritrovarono anche a combattere su fronti opposti.
Nel 1839 fu nominato alfiere del 5º reggimento di linea Borbone.
Si innamorò di Enrichetta De Lorenzo, qualche anno dopo fu trasferito in Abruzzo dove ebbe una disavventura e fini in carcere.
Liberato, tornò a Napoli da Enrichetta.
A San Gregorio Armeno subì un agguato con ferite gravissime.
Decise quindi di fuggire con Enrichetta: prima andarono a Napoli, poi si trasferirono a Marsiglia, a Londra  ed infine Parigi.
In Francia fu nuovamente arrestato perché trovato in possesso di passaporti falsi.
Uscito nuovamente di prigione, Carlo decise di abbandonare Enrichetta e di arruolarsi nella Legione straniera come sottotenente e partì per l'Algeria.
Li ci fu  un incontro molto importante nella sua vita: quello con Carlo Cattaneo.
L'8 marzo 1949 raggiunse nuovamente Roma ed il 30 aprile ci fu uno scontro vittorioso contro i francesi.
Fondò la Repubblica Romana difendendola con tenacia a capo dell'esercito popolare.
Alla caduta di Roma, fu nuovamente arrestato e detenuto a Castel Sant'Angelo.
Fu liberato poco dopo e partì per Marsiglia, poi per Londra per ritornare da Enrichetta.
Nel 1855 ci fu l'avvicinamento con Giuseppe Mazzini, il fondatore della "Giovine Italia", che pensava che la libertà senza uguaglianza non esistesse.
Ha quindi incominciato a difendere il pensiero di Mazzini ed a farsi avanti l'ideologia socialista".
Il sacrificio di Pisacane e degli altri "trecento giovani e forti" periti con lui nella tragica spedizione di Sapri, ha nuovamente commosso tutti i presenti.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

                                             

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