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Benevento, 29-03-2011 16:32 ____
Anche l'operazione delle dimissioni dei consiglieri comunali sarebbe partita da un incontro a tavola, all'Arco Traiano
Il no di Angelo Fusaro ha fatto però saltare il piano che prevedeva anche l'adesione al progetto di un consigliere del Pdl
Nostro servizio
  

Come si dice in gergo c'è anche un back stage, un dietro le quinte cioè,  rispetto alla vicenda di ieri allorquando un gruppo di consiglieri comunali, maggioranza e minoranza, si sono recati dal notaio Ambrogio Romano per dichiarare le proprie dimissioni e, qualora si fosse raggiunto il numero di 21, far sciogliere il Consiglio comunale e far allo stesso tempo precipitare, con esso, anche il sindaco Fausto Pepe.
Narrano le cronache che, così come è quasi tradizione il lunedì, allorquando ci sono riunioni di partito in piazza Bissolati, spesso con il leader nazionale Clemente Mastella, anche ieri tre consiglieri comunali dell'Udeur, Francesco De Pierro, Luigi Trusio e Luigi Ambrosone, assieme al segretario provinciale Vittorio Fucci e, pare, anche alla presenza di Annio Majatico, vice segretario regionale del partito, sono stati a pranzo in un caratteristico e noto ristorante nei pressi dell'Arco Traiano.
Qui però sono stati raggiunti da Nicola Boccalone che avrebbe loro comunicato della decisione ovvero della possibilità di far cadere anzitempo Fausto Pepe per il tramite delle dimissioni di 21 consiglieri comunali. I numeri, con i quattro dell'Udeur, ci sarebbero anche perché oltre all'opposizione (Tél ed Udc), si aggregherebbero anche cinque della maggioranza (cosa che poi è avvenuta) arrivando così a venti. A questo punto sarebbe entrato in campo il consigliere misterioso (che poi si è capito potrebbe essere del Pdl, forse Antonio Reale che avrebbe invece riferito tutto al suo partito) che farebbe la differenza. Giusto 21.
Dai tre consiglieri dell'Udeur presenti al pranzo, nessun diniego, solo qualche perplessità.
Mancava però il quarto e necessario numero: quello di Angelo Fusaro.
Ed ora qui forse è scattato l'equivoco. O non si sono intesi a telefono, o è stata tentata, malgrado tutto, l'azione di forza, sta di fatto che forse l'operazione è partita convinti che ci fosse il sì di Fusaro.
Ma raggiuntolo allo studio, dove stava ricevendo i suoi pazienti, i tre consiglieri comunali hanno dovuto registrarne il no irremovibile, un no che vale anche per le prossime ore.
E così l'attacco alla corazzata, alias Consiglio comunale e Fausto Pepe, è fallito.
Pare però che in tutta questa vicenda non sia stata proprio neutrale la posizione di qualche leader nazionale...
Sta di fatto che ora in serata ci dovrebbe essere una riunione con tutti i firmatari delle dimissioni per fare il punto della situazione.
Non è nemmeno escluso, anzi è molto probabile, che si indica una conferenza stampa per domani.
Staremo a vedere.

comunicato n.28824




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