Interazione via etere per "Di ala in ala" di Rita Pacilio e Claudio Moica, da poco edito per i tipi dei Lietocolle editore di Michelangelo Camilliti, e presentato questa sera alla libreria Luidig, dialogo con l'assenza per Salvatore Contessini che vuol dire non incomunicabilità , ma parlare di sé stessi comunicando sensazioni al mondo.
E ancora per Contessini può ravvisarsi nell'opera una strutturazione disciplinata con scelte metriche "in cui il due diviene pietra angolare su cui poggiano i suoi multipli fino ad assumere il ruolo di ossatura portante e tale natura geometrica viene confermata dove è possibile rilevare i primi elementi della serie numerica di Fibonacci: 1 i singoli autori; 2 la loro somma; 3 la sintesi di Diana Battagia; 5 il numero delle sezioni; 8 il numero dei versi che come esergo chiudono la raccolta.
"Di Ala in Ala" è la rappresentazione semantica di un soliloquio con l'assenza, consapevolezza della "condizione divina" che si manifesta nel "trasfert con l'angelo".
"E' questo che fa il poeta - ha spiegato Rita Pacilio, nel leggere alcune frasi stralciate da una nota scritta con Claudio Moica - rifugio artistico, un luogo rivestito d'oro, le nostre ali ispirate e spiegate… erano anni che aspettavamo questi momenti. Ci siamo cercati, trovati e ritrovati. E anche persi a volte. Pazientemente perdonati".
Dante Maffia, nella prefazione, ha parlato di esperienza di scrittura a quattro mani "conversando" in versi, rimandandosi impressioni, pensieri, emozioni, moltiplicando le assonanze, rincorrendo un identico filo rosso di argomenti e di sentimenti.
Ai versi dell'uno rispondono i versi dell'altro con lo stesso tono pur conservando entrambi il proprio stile ed il proprio essere.
E alternanza di voci anche nella letture affidate alla stessa Rita Pacilio ed a Peppe Fonzo che ne hanno dato una struggente e suggestiva interpretazione.
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