Prima della riunione della maggioranza, ci è stato consentito di attendere l'arrivo del sindaco e di altri consiglieri ed assessori per scattare qualche foto.
E qui, in questo lasso di tempo, Claudio Mosè Principe, motu proprio, ha voluto esternare il suo pensiero sull'applicazione e sulla applicabilità del Codice Etico, all'esame delle riunioni dell'interpartitico, che lo schieramento di centrosinistra sta per varare e che lo metterebbe, a lui come ad altri che eventualmente dovessero trovarsi nelle sue stesse condizioni, alla corda. E lui a questo non ci sta. Ecco cosa ha detto.Â
"Se mi devo candidare per portare poniamo mille voti al Centrosinistra e poi vedere che altri si mettono la maglia addosso (qui forse intende la maglia di assessore ndr) ed io per parlare in Consiglio comunale devo alzare la mano, allora significa che sono... un imbecille (nella foto una eloquente immagine mentre ci descriveva questa sua opinione).
Ed allora ecco che non mi candido.
EÂ devo essere coerente.
Se ho accettato di dovermi dimettere perché inquisito, poi non mi posso candidare con lo stesso schieramento che mi dice che non posso svolgere il ruolo né di assessore o di presidente di Aziende perché indagato.
Aggiungo: Per i fatti loro però, tutto questo non vale...
In altri Enti a chi è indagato per 7 o 8 cose non succede nulla perché è del Pd...
Oramai si è innescata una caccia alle streghe, questa è la verità ..."
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