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Benevento, 13-02-2011 19:07 ____
Questa immagine del paese toglie dignità alle donne. E' tempo di reagire e "Se non ora, quando?". Così in piazza Torre la giornata di mobilitazione
Zittito il sindaco Fausto Pepe a cui è stato chiesto di non tenere comizi. Molte le donne ad indossare un cartello con la scritta: Basta!
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La manifestazione a carattere nazionale, con degli agganci anche a livello internazionale, lanciata, tra le altre, dal direttore dell'Unità Concita De Gregorio e dalla regista Cristina Comencini, dal titolo "Se non ora quando?", si è svolta anche a Benevento in piazza Federico Torre. Ad essa hanno dato adesione larga parte dei partiti che compongono la coalizione di centrosinistra che correrà a maggio per il rinnovo del Consiglio comunale oltre ad Associazioni e movimenti come quello delle Precarie Insegnanti Sannite, della Rete delle Rose Rosse, mentre testimonianza alle loro colleghe è stata portata anche dai rappresentanti dei lavoratori dei Consorzi Rifiuti.
Molte le donne ad indossare un cartello con la scritta: Basta!
Ovviamente, al di là delle intenzioni iniziali, è stata essa una manifestazione contro il Governo e soprattutto contro Berlusconi e questo non ha fatto piacere a tutti tanto è vero che c'è stato un vivace battibecco quando qualcuno dal pubblico ha chiesto che si evitasse, proprio per non dare la possibilità agli avversari (in questo caso al centrodestra, è evidente) di dire che era la solita manifestazione contro il premer visto che, invece, essa era una manifestazione senza bandiere contro quella che viene definita una condizione di donna che lavora dentro e fuori casa, cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità.
Le cose che le donne non vogliono mai più sopportare le ha lette Floriana Fioretti: Avere paura di uscire quando cala il buio, avere paura di uscire con il cane quando fuori non c'è nessuno; avere paura di un marito geloso; essere picchiata da un marito geloso; essere uccisa da un marito geloso; non poter indossare un abito corto sui mezzi pubblici; essere molestata in metropolitana; sentir dire che si è state molestate perché si indossava un abito corto; essere licenziata perché si vuole avere un figlio; non trovare lavoro perché si è brutte; non trovare lavoro perché si è troppo giovani; non trovare lavoro perché si è troppo vecchie; avere paura di non essere più accettata perché arrivano le rughe sul viso; essere presa in giro perché si piange davanti a un film; essere stuprata, molestata, insultata; vedere le donne rappresentate costantemente come veline o come escort; essere considerata intelligente, quindi pericolosa; essere considerata bella, quindi stupida.
Anna Maria Mollica ha parlato invece di quanti modi ci possono essere per dire basta alla cultura maschilista del berlusconismo della politica. Possiamo cominciare dalla legge, ha detto Mollica, che è dalla parte delle donne. Per questo motivo comincerò il mio basta leggendo i numeri vincenti della legge nella lotta contro l'esclusione delle donne dai luoghi della politica. E qui ha citato, oltre alle disposizioni contenute nella legge costituzionale del 2003, anche lo Statuto del Comune di Benevento relativamente alle nomine e designazioni dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni. Una battaglia che, forse qualcuno ricorderà, Mollica ha portato avanti, assieme a Cinquegrani, facendo condannare per due volte il Comune dinanzi al Tar e costringendo poi il sindaco Fausto Pepe a nominare un assessore donna.
Nel corso della manifestazione ha anche preso la parola il sindaco di Benevento Fausto Pepe il quale ha affermato che effettivamente la politica è evidentemente distratta da altre precarietà. Viviamo una condizione del Paese molto particolare con una politica spaccata e molto autoreferenziale e con una parte del territorio nazionale mortificato, il Sud.
Con questo Federalismo, ha proseguito Pepe, già nel 2011 si faranno sentire i tagli ai bilanci comunali. Bisogna testimoniare grande attenzione e dire no a vicende nazionali come la sussistenza dei Comuni.
Il sindaco per proseguire il suo intervento quando è stato interrotto vivacemente da alcune donne che gli hanno chiesto a viva voce di interrompere perché quello non era il luogo dove fare comizi. Lì si parlava d'altro.
Pepe, non si è scomposto più di tanto e seppur zittito, è andato avanti con un'altra frase o due e ha poi subito chiuso.
Nel corso dell'intera serata, dopo un minuto di silenzio osservato allacciandosi ad analoga atteggiamento posto in essere nella edizione romana, hanno preso la parola: Daniela Basile, Elvira Santaniello, Fiore Ranauro, Antonella Milano, Elide Apice, Rossella Del Prete, Floriana Fioretti, Brunella Severino, Annamaria Mollica, Rito Martignetti, Emi Martignetti, Teresa Sorice, Adele De Mercurio, Maria Elena Napodano, Anita Biondi, Danila De Lucia, Mena Laudato, Rita Marinaro, Angela Iacobucci, Nicola Sguera, Rita Tancredi, Anna Chiara Palmieri, Graziella Gaudiello, Tiziana Maio, Peppe Fonzo e poi Milena, Federica, Daniela, Alessia, Biancamaria, il Collettivo Autonomo Studentesco Univesitario e Studenti Medi, e poi interventi del pubblico.
Tra i politici ed amministratori presenti abbiamo notato Stanislao Lucarelli, Mino Mortaruolo, Gianluca Aceto, Nicola Danilo De Luca, Costantino Boffa e Carmine Nardone.

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