Pietro Iadanza, assessore comunale allo Sviluppo Economico ha capito subito che qualcosa non andasse e sta correndo ai ripari.
Ci riferiamo al Farmer's Market, una iniziativa che parte da lontano e che da qualche settimana ha visto l'inaugurazione di un primo spazio ricavato nel mercato generale di viale dell'Università ed a cui è stato riservato lo spazio temporale del venerdì pomeriggio.
Se le cose non cambiano subito, ci ha detto Iadanza, sono anche disposto ad un gesto clamoroso e cioè a chiudere questa esperienza.
L'assessore si riferisce al fatto che sono state già numerose le lamentele avute dagli acquirenti che si erano accostati all'iniziativa con tanta buona volontà e speranza ma che hanno dovuto ricredersi.
Motivo della doglianza sono i prezzi, ritenuti alti e comunque non in linea con lo spirito dell'iniziativa che, in pratica, accorciando la filiera, nel senso che si evitano vari passaggi di mano della merce, passaggi che fanno poi lievitare i costi, dovrebbe recare beneficio agli acquirenti che dovrebbero così acquistare i genuini prodotti della terra direttamente dal produttore con un evidente beneficio economico per entrambi.
Questo, oggettivamente, non sta accadendo e Pietro Iadanza è conscio che ciò possa rappresentare anche un validio motivo di fallimento dell'iniziativa (se la gente non la frequenta sarà brutto assistere al suo graduale spegnimento...) così come del resto è già ampiamente successo al nord dove i Farmer's Market sono nati.
E così, d'intesa anche con le organizzazioni di categoria, il tono della voce si fa alto con la speranza che chi deve intendere, intenda.
Venerdì sarò nuovamente in mezzo a loro per dire che le cose così non vanno.
O ci sarà una sterzata seria, o chiudiamo tutto.
In fondo abbiamo tentato, non ci siamo riusciti. Non è disdicevole ammetterlo.
Viceversa, se la cosa deve andare avanti, lo deve essere rispettando i patti e le promesse della vigilia.
Parole queste che non possono che essere condivise e condivisibili.
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