Ancora nulla di fatto nella conferenza dei capigruppo per la fissazione di una seduta del Consiglio comunale dopo quella disastrosa tenuta pochi giorni fa sulla vicenda dell'Amts.
C'è necessità , come peraltro avvertono vari settori della maggioranza, a cominciare dalla componente di "Lealtà per Benevento" che fa capo al sindaco e che con il suo capogruppo Giuseppe Zollo ha chiesto una riunione di maggioranza fissata per domani proprio per parllare anche di ciò, c'è necessità , dicevamo, di portare a compimento alcuni delicati punti relativi all'urbanistica come il Puc e le cosiddette manifestazioni d'interesse.
A tale riguardo la Commissione consiliare presieduta da Isidoro Fucci, non ha avuto però ancora la possibilità (se ne riparlerà nuovamente domani) di licenziare i provvedimenti che riguardano, appunto, il recupero di aree cosiddette degradate con la realizzazione di alloggi che vanno per una parte destinati al libero mercato e per un'altra ad edilizia agevolata ed una parte ancora destinati al Comune che li dovrà poi assegnare in locazione a nuclei familiari ben individuati.
Insomma siamo in presenza di quello che con un termine forse aulico si chiama oggi Housing Sociale.
Alla Regione Campania, interlocutore principale per via anche dei finanziamenti da concedere, sono giunte una decina di queste richieste ma su tre di esse il sindaco è stato chiamato a dare il parere di conformità urbanistica e cioè indicare se ci sono o se ci saranno (anche da qui il Puc) disponibilità di aree nei vigenti strumenti urbanistici.
Le tre manifestazioni d'interesse sono: Etruria Costruzioni, che di fronte al Carcere di Capodimonte chiede di realizzare 400 alloggi di cui 297 da destinare al libero mercato; la B. Brothers in via Viviani, sempre in località Capodimonte, che chiede di realizzare 100 alloggi; ed infine la Giustino Costruzioni, in località S. Clementina, che vuole realizzare circa 300 alloggi.
All'esame della Commissione però, attualmente, c'è solo la pratica di Etruria.
E dunque, siamo ad 800 appartamenti a cui poi dovrebbero aggiungersi quelli dello Iacp per un totale di oltre mille case.
E insomma, comunque la si vede, sarà una colata di cemento come non si ricorda a memoria d'uomo ed il Consiglio sarà chiamato a decretarne il pubblico interesse della realizzazione mettendo così il timbro della "legittimità " anche su passaggi che forse sarebbe abbastanza azzardato ritenere che essi siano senza ostacoli.
Ora, in Commissione, la maggioranza ha tentato, pur con qualche forzatura, ma acquisendo stavolta la disponibilità , in precedenza negata, del gruppo degli Autonomi, di portare a casa il risultato ma accortasi che ci poteva essere la contrarietà dell'Italia dei Valori e dell'Api, che si potevano aggiungere ai voti dell'opposizione, ha temporeggiato anche perché pare manchino delle firme importanti sugli atti.
E qui è venuta utile una disposizione del presidente del Consiglio comunale Giovanni Izzo il quale ha avvertito che tutte le documentazioni che venivano poste all'esame delle Commissioni, dovevano essere accompagnate dai preventivi pareri dei dirigenti.
Ora pare che su quelle carte non manchi una firma qualsiasi, ma proprio quella del segretario generale che certifica la legittimità degli atti.
Perché il segretario generale non firma, si sono chiesti alcuni componentid della Commissione? C'è qualcosa che non quadra?
Ed allora bisognerà verificare, a partire da domani, se si tratti solo di coincidenze e di bolle di sapone o che altro.
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