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Benevento, 10-07-2010 13:28 ____
Dopo nove anni è stato identificato dalla Polizia il presunto assassino di un impreditore di Castelvenere ucciso in Sardegna
Si tratta di un 37enne già all'ergastolo per un rapina in cui uccise tre guardie giurate
Redazione
  

A nove anni dall'omicidio è stato identificato  uno dei presunti assassini di Francesco Giammattei, 62 anni, un imprenditore di Castelvenere ucciso durante un tentativo di rapina ad alcuni cacciatori sui monti di Villagrande Strisaili, in Ogliastra il 30 settembre 2001. 
Il dirigente della Squadra Mobile di Nuoro, accompagnato dal personale del Commissariato di Lanusei ha notificato, nel penitenziario di massima sicurezza di Parma, a Marcello Eleuterio Ladu, di 37 anni, di Villagrande, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Lanusei Luca Verzeni, per l'omicidio dell'impresario.
Quel giorno tre malviventi si impossessarono, dei due fucili da caccia di Giamattei e del cognato Giovanni Lavorgna. Durante la rapina i tre esplosero alcuni colpi di pistola e di fucile contro l'autovettura che Giamattei guidava per costringerlo a scendere.
L'impresario fu ferito alla gamba sinistra dai colpi che trapassarono lo sportello e morì dissanguato in attesa dei soccorsi.
Giamattei e Lavorgna si stavano recando in un ovile vicino per unirsi ad alcuni amici in una battuta di caccia.
Le indagini, riaperte circa un anno fa dal Procuratore della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, ipotizzano un collegamento fra questo omicidio e quello dell'imprenditrice Rosanna Fiori uccisa tre giorni dopo.
Secondo la ricostruzione investigativa la rapina ai due cacciatori aveva lo scopo di reperire armi "pulite" per commettere l'omicidio della imprenditrice.
Gli investigatori della Squadra Mobile si sono avvalsi anche delle competenze scientifiche dell'Unità Delitti Insoluti,
recentemente istituita a Roma presso il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.
Ladu si trova nel carcere di Parma dove sta espiando la pena definitiva dell'ergastolo per una rapina consumata il 6 dicembre 1999 a Copertino (Lecce) a due furgoni portavalori "Veliapol", nel corso della quale rimasero uccise tre guardie giurate e altre tre furono gravemente ferite.
Di fondamentale importanza per arrivare alla responsabilità di Ladu nell'omicidio in Ogliastra sono stati, hanno spiegato gli inquirenti, l'esecuzione di un nuovo sopralluogo, il riesame della perizia autoptica, le nuove indagini balistiche, l'analisi di decine di tabulati telefonici risalenti all'epoca dell’omicidio e alcuni interrogatori.
In particolare, la nuova consulenza balistica della Polizia Scientifica e la rilettura della perizia autoptica, alla luce dei nuovi elementi acquisiti, dimostrano che Giamattei non fu raggiunto solo da colpi di fucile, come ricostruito all'epoca dei fatti, ma anche da un proiettile esploso da un revolver marca Zastava calibro 357 Magnum, lo stesso che fu trovato addosso a Ladu quando fu arrestato, a Nuoro, da una pattuglia delle Volanti, il 16 dicembre 2001.
L'attività investigativa della Squadra mobile nuorese e del Commissariato di Lanusei avrebbe dimostrato quindi che Ladu, a quei tempi latitante, in quegli stessi giorni era nella zona di Villanova Strisaili e fu lui ha sparare il colpo di pistola che ferì a morte l'impresario beneventano.
Lunedì nel penitenziario di via Burla a Parma  si svolgerà l'interrogatorio di garanzia alla presenza del Gip e del difensore di fiducia.

comunicato n.17612




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