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Benevento, 18-09-2022 19:13 ____
Benevento e' ormai diventata una citta' laboratorio di sperimentazione viabilistica e i suoi cittadini cavie impotenti
Semafori regolati "senza regole", improbabili cambi di senso di marcia, esperti "di fuori" incaricati di rivisitare Piani Urbani del Traffico mai attuati... ed ecco la ciliegina sulla torta: Il caro vecchio marciapiede si trasforma in pista ciclabile! commenta Dalila Beatrice, ingegnere, specialista del settore
Redazione
  

Sulla questione legata alla pista ciclabile di via dei Mulini, ci scrive Dalila Beatrice, ingegnere.
"Caro direttore - si legge - Benevento è ormai diventata una città laboratorio di sperimentazione viabilistica e i suoi cittadini cavie impotenti.
Semafori regolati "senza regole", improbabili cambi di senso di marcia, esperti "di fuori" incaricati di rivisitare Piani Urbani del Traffico mai attuati... ed ecco la ciliegina sulla torta: il caro vecchio marciapiede si trasforma in pista ciclabile!
Una bella scorciatoia per un'Amministrazione che voglia vestire la sua città di mobilità sostenibile.
Non basta tagliare un nastro e scattare qualche foto di circostanza per darla a bere ai cittadini.
Possiamo davvero dire che quella infrastruttura recentemente inaugurata, perché d'infrastruttura si tratta, consentirà effettivamente il raggiungimento degli obiettivi principali del progetto?
Obiettivi che non sono soltanto promuovere un sistema di mobilità alternativa e sostenibile, ma anche ridurre il traffico veicolare privato (in particolar modo gli spostamenti interni al centro urbano), ridurre le emissioni inquinanti, limitare l'uso delle automobili nei centri delle città, eccetera.
La progettazione di una pista ciclabile si fa quando sussistono tutte le condizioni e i presupposti per poterla fare, prima di tutto rendendo la città pedalabile.
Per rendere una città pedalabile non è certamente sufficiente dipingere di rosso metri e metri di marciapiede, è necessario bensì mettere in campo una sinergia di interventi sull'intera mobilità, non soltanto su una parte di essa, affinché un sistema di trasporto alternativo come quello della bicicletta sia effettivamente da preferire al trasporto in auto.
Ciclisti, pedoni e trasporto pubblico crescono dove andare in auto diventa l’opzione più scomoda e meno concorrenziale e dove c’è garanzia di sicurezza per la cosiddetta utenza vulnerabile.
Convertire i marciapiedi in piste ciclabili, sebbene sia consentito dalla legge, è una soluzione a cui sarebbe bene non ricorrere quando non si hanno a disposizione alternative ottimali per la circolazione pedonale.
Non bisogna dimenticare, infatti, che una pista ciclabile si configura come strada riservata a una specifica categoria di veicoli, la cui circolazione, regolata dalle norme di comportamento del Codice della Strada (Cds), è interdetta ai pedoni (oltre che ai veicoli a motore).
Nel caso specifico della pista ciclabile in via dei Mulini è doveroso ricordare che è stata ricavata da un marciapiede su cui si affacciano non solo diversi centri commerciali e attività che richiamano un gran flusso veicolare, sia in ingresso che in uscita - flusso che va ad intersecare la pista ciclabile - ma anche portoni di ingresso e garage di alcuni condomìni.
La scelta di trasformare quel marciapiede in pista ciclabile, non in percorso ciclopedonale, paradossalmente, in nome di una scelta "green", ha penalizzato tanti pedoni a vantaggio di pochissimi cicloamatori.
I malcapitati pedoni che continueranno a recarsi alle suddette attività commerciali saranno costretti a percorrere il marciapiede esistente sul lato opposto della strada, di dimensioni molto esigue e, addirittura, in alcuni tratti a scendere dal marciapiede e proseguire lungo la sede stradale, con le auto che marciano nella stessa direzione, in situazione di grande pericolo per la propria incolumità.
Le innumerevoli intersezioni esistenti in prossimità dei varchi di ingresso e uscita dai centri e attività commerciali rappresentano grossi pericoli di incidente sia per i veicoli che intersecano in gran numero la pista ciclabile che per i cicloamatori.
Una delle più grandi criticità e pericolosità si evidenzia in corrispondenza dell'incrocio tra via Francesco de Sanctis, Rampa San Barbato e via dei Mulini, ove la pista ciclabile attraversa lo stesso incrocio in diagonale.
Normalmente, gli attraversamenti, in corrispondenza degli incroci, vengono effettuati in perpendicolare alle strade e non in diagonale, per evitare che vadano ad interessare più strade, creando problemi di precedenza e pericolosità per tutti.
A maggiore sicurezza degli utenti delle piste ciclabili e degli stessi automobilisti, sarebbe stata necessaria l'installazione di appositi impianti semaforici onde permettere di alternare il flusso di cicloamatori e veicoli in maniera da evitare possibili interferenze e incidenti.
Tali considerazioni, se fossero state fatte in fase di scelta progettuale, considerando i pericoli di cui sopra, avrebbero dovuto indurre l'Amministrazione a scelte diverse".

comunicato n.152287




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