Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 3853 volte

Benevento, 16-09-2022 14:37 ____
Una perla che ha impreziosito l'inaugurazione del restaurato Teatro Comunale quella dell'intervento di Peppe Barra
Una bella manifestazione organizzata dal direttore artistico Renato Giordano che non ha proposto elementi superflui che avrebbero potuto appesantire l'evento, che e' stata nei tempi giusti e che ha goduto della esecuzione di brani musicali proposti dall'Orchestra del Conservatorio diretta da Francesco D'Ovidio
Nostro servizi
  

E' stata proprio una bella manifestazione quella organizzata dal direttore artistico Renato Giordano per la inaugurazione del restaurato Teatro Comunale "Vittorio Emmanuele" al corso Garibaldi.
Qualcosa che non ci ha soddisfatto ovviamente c'è, ma ne parleremo in coda a questo articolo di cronaca.
Qui diciamo dell'importante evento che è stato gestito senza ridondanze, senza elementi superflui, con i tempi giusti (tranne l'inizio che nel comunicato stampa inviato a noi giornalisti indicava le ore 11.00 e che invece man mano che il tempo passava ci siamo accorti che forse quell'orario era stato "mutato" alle ore 12.00), che non hanno superato i 60 minuti e con una perla d'intervento voluto da Giordano che è stato quello di Peppe Barra, 78enne, un grande attore prevelantemente indicato come napoletano (che non è una diminuzione al suo valore) che abbiamo incontrato nel camerino dopo circa 50 anni.
Gli abbiamo ricordato di quando, ai tempi d'oro della commedia musicale, nella seconda metà degli anni Settanta, egli venne a Benevento con la Nuova Compagnia di Canto Popolare, di cui faceva parte anche la mamma Concetta, altra grande attrice, a portare "La gatta Cenerentola" di Roberto De Simone che si ispirò al Pentamerone ovvero a Lu cunto de li cunti una raccolta di fiabe di Giambattista Basile del XVII secolo ed a cui ha attinto oggi lo stesso Peppe Barra per la sua performance sul palco del Teatro Comunale di Benevento.
Ricordo che lo spettacolo si tenne proprio qui, ci ha detto Barra.
No, ci siamo permessi di correggerlo. Fu fatto al Teatro "Massimo".
E' vero ci ha risposto. Ora ricordo. Dovemmo spostarci al "Massimo" perché qui le nostre scene non c'entravano.
Sin qui il nostro breve colloquio con l'attore.
Oggi, accanto al grande Peppe Barra, non va sottaciuta poi l'esibizione dell'Orchestra del Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala", diretta dal maestro Francesco D'Ovidio con maestri collaboratori Rosa Montano e Rossella Vendemia, che ha peraltro aperto la manifestazione con l'Inno nazionale eseguito in maniera impeccabile così come lo stesso ha fatto con i pezzi d'opera di chiusura ed in particolare "Il brindisi" tratto dalla "Traviata" di Giuseppe Verdi proposta assieme all'Overture tratta da "Il barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini.
Sul palco, in apertura, è salito Renato Giordano che ha ringraziato quanti hanno voluto onorare questo evento con la loro partecipazione quindi ha chiesto al sindaco Clemente Mastella di raggiungerlo.
Il primo cittadino non ha nascosto il suo orgoglio per questo evento che ridona alla città ciò che gli appartiene.
Per pigrizia e per trascuratezza esso è rimasto chiuso per oltre dieci anni. Ora riapre.
Un ringraziamento particolare per tutto ciò, Mastella lo ha rivolto al provveditore alle Opere Pubbliche della Campania, Placido Migliorino ed ai suoi collaboratori che hanno portato a termine quest'opera di restauro. Senza di loro non sarebbe andata avanti questa azione che abbiamo voluto.
In questo luogo non ci deve entrare il broncio, ha proseguito il sindaco, e si deve andare al di là delle appartenenze politiche.
Questa è da considerare come la piccola zolla di uno spazio più ampio, che mettiamo a disposizione della nostra comunità. E' una nostra impronta che lasciamo alla città.
A questo punto Giordano ha chiamato sul palco l'arcivescovo mons. Felice Accrocca il quale ha sottolineato come la città oggi si riappropri delle sue tradizioni e vocazioni che l'hanno sempre vista primeggiare nei secoli scorsi.
La cultura per noi è possibilità di rinascita ed il Teatro questa azione la compie a pieno titolo.
E' un luogo di luce che diffonde nella città, è il sale della sapienza.
L'intervento dell'arcivescovo si è chiuso con la benedizione della struttura.
Quindi è stato mandato in onda un breve filmato che ha voluto rappresentare l'ieri e l'oggi di questa opera pubblica.
Poi è stata la volta di Peppe Barra che ha esordito dicendo di assegnare a questo spazio teatrale un pezzo della sua storia di attore ed ha ricordato un episodio degli anni Settanta quando nel corso di una rappresentazione che egli tenne qui, un fotografo ebbe l'ardire di salire fin sul palco per fare delle foto.
Il Teatro era gremito e la mamma di Peppe, Concetta, disse preoccupata: Chist mo' car.., chist mo' car... e così fu, il fotografo cadde veramente ma fortunatamente senza grandi conseguenze per la sua salute anche se dovette intervenire la Croce Rossa a soccorrerlo.
Barra ha quindi detto di essere felice di vedere questo Teatro completamente restaurato ed ha ringraziato per il regalo fattogli di averlo voluto partecipante a questa gioia cittadina.
Vedo anche tante persone con la fascia tricolore (ovviamente i sindaci del territorio), ha detto, e che ha scherzosamente definito come i capoclasse di antica memoria scolastica.
Qui siamo in una città colta e dunque voglio raccontarvi di una favola tratta dal Pentamerone di Giambattista Basile (di cui abbiamo accennato innanzi), un testo del Seicento contenente tante favole attinte dalla cultura popolare (la Cooperativa "Artisti Riuniti Sanniti" trasse dal Pentamerone la favola "Annella 'e Portacapuana" che portò in scena nel 1981 al teatro "Massimo" con grande successo).
A noi quest'oggi Peppe Barra ha dedicato la favola della "Vecchia scorticata" da lui stesso riscritta altrimenti, ha detto, sarebbe stata incomprensibile per il parlare di oggi.
Mentre Peppe Barra stava recitando, nel silenzio di una sala attenta a seguire le vicissitudini delle due vecchie protagoniste della favola e del loro giovane principe, si è sentita distinta la risposta ad una telefonata che proveniva da un palchetto.
Ovviamente Barra si è fermato, ha atteso che la telefonata terminasse e poi ha detto, con ilarità: Se chiedono di me, ditegli che non ci sono...
Ripresa la narrazione, Barra ha poi concluso con una raccomandazione rivolta soprattutto ai giovani ed agli orchestrali che aveva vicino a sè: Ricordate questa frase di Basile, è molto bella ed utile quando incontrate una ragazza che vi sta particolarmente simpatica: Non vedo l'ora di arare il campo dell'amore...
Vedrete che capirà...
Chiuso tra gli applausi l'intervento di Barra è toccato all'Orchestra del Conservatorio eseguire le due arie citate e finire con l'augurale brindisi della "Traviata".
Tutto bene, dunque?
Certamente sì, ma avevamo anticipato di una qualche osservazione che pure dobbiamo ai nostri lettori e le facciamo.
La prima è che in Teatro, ancorché non molto grande, ci sono state poltrone vuote sia nei palchetti ma soprattutto in platea che è quella visibile ai più.
Erano stati riservati ben 62 posti ai sindaci sanniti. Parte di essi non si sono presentati né hanno mandato loro rappresentanti. Eppure, ci è stato detto dal Comune, ci siamo preoccupati di contattarli e poi di chiedere conferma. In 62 su 78 ci hanno assicurato la loro presenza, ma così non è stato.
Seconda osservazione: Come è possibile far svolgere un evento di tale importanza e non pensare a fermarlo nella storia di questa città?
Non è stato fatto un depliant, magari di solo quattro facciate, con in apertura la foto del Teatro restaurato ed all'interno la storia, gloriosa, del suo passato? Sarebbe costato quattro soldi, rispetto ai tanti che spesso si sprecano in questo settore, e ci sarebbe stato il tramando ai posteri di questo avvenimento. Così non è stato e fra dieci anni, o fra venti o fra quanti sarà, chi vorrà fare delle ricerche su questo Teatro e sul suo restauro, avrà da sudare per trovare un appiglio che lo porti al 16 settembre del 2022 perché di cartaceo non  rimarrà nulla (consigliamo sempre di non fidarsi di Internet che oggi magari rende disponibile tante informazioni, quelle di oggi e di ieri, ma per il futuro, lo sarà anche per l'altroieri?).
Terza osservazione: Questa ha un tenore squisitamente politico.
Ad un avvenimento così importante non ha preso parte nessun rappresentante dell'Esecutivo di Palazzo Santa Lucia.
Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca va dovunque ci sia da tagliare un nastro, molto spesso anche a sproposito, qui non è venuto ma soprattutto non è venuto neanche l'assessore al Turismo, il mastelliano Felice Casucci.
Che sta succedendo tra Mastella e la Regione Campania e con il "suo" assessore?
Infine, ultima osservazione, la quarta. Ma è mai possibile che si inaugura un'opera pubblica di tale importanza ed a due passi da essa la prestigiosissima piazza Santa Sofia, già di per sé "sacra ed inviolabile", sia stata adibita a parcheggio?
Decine di auto, soprattutto delle forze dell'ordine ma anche di amministratori comunali, che hanno sostato dove non avrebbero dovuto. Si può comprendere che ci sia bisogno di accompagnare gli alti vertici delle forze dell'ordine o dell'Amministrazione comunale o chi altri, ma giunti con l'auto nei pressi del Teatro e fatto scendere l'ospite, poi l'auto va parcheggiata altrove. Altrimenti che ci stanno a fare gli autisti?
Che brutta scena quella piazza Santa Sofia invasa dalle auto...

Note tecniche del restauro.
Rimesso al proprio posto nel foyer, dopo il restauro, il busto di Ermete Novelli che come abbiamo già ricordato noi di "Gazzetta" in un nostra articolo di un po' di tempo fa, proprio durante una rappresentazione  nel Teatro "Vittorio Emmanuele" (l'ultima della sua carriera) fu colpito da un attacco cardiaco e morì poco dopo.
Il Teatro, prima dell'intervento di riqualificazione effettuato dal Provveditorato Opere Pubbliche Interregionale di Campania, Molise, Puglia e Basilicata, presentava varie carenze dovute all'usura e al decadimento prestazionale delle finiture e degli impianti, in quanto il principale intervento di recupero era stato eseguito un quarto di secolo prima.
Per questo motivo, fu chiuso alla fine del primo decennio degli anni Duemila.
Pertanto, è stato necessario procedere all'adeguamento dell'impianto antincendio, alla revisione degli impianti antintrusione e di condizionamento, alla manutenzione degli apparecchi luminosi nonché alla verifica e messa a norma dell'impianto elettrico.
Inoltre, si è proceduto alla revisione e adeguamento dell'impianto ascensore e degli infissi in legno, oltre che alla rimozione del pavimento in parquet di legno della zona camerini.
E' stato, poi, rimosso e sostituito il controsoffitto della zona uffici ed è stato effettuato il risanamento degli intonaci e delle tinteggiature compromesse.
Si è anche provveduto al rifacimento del terrazzo di copertura e alla posa in opera di nuovi terminali delle discese pluviali, oltre che all'adeguamento dei servizi igienici.
Da segnalare, infine, che nel teatro sono state nuovamente collocate le fotografie d'autore tratte da momenti storici del festival "Città Spettacolo" e le immagini delle locandine con i logo artistici delle varie edizioni dell'importante rassegna teatrale.

Le foto sono di Antonio Caporaso per "Gazzetta di Benevento".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.152252




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 399926671 / Informativa Privacy