Nuova puntata sulla vicenda del multisala Gaveli di Contrada Piano Cappelle.
Ad intervenire sono Michele Spina e Maurizio Ionico i quali lo scorso 6 maggio hanno tenuto un conferenza stampa (nella foto un momento)Â a cui ha poi replicato il presidente dell'Associazione Altrabenevento, Gabriele Corona.
Oggi, in una nota, i due imprenditori scrivono: "La nostra recente conferenza stampa aveva la finalità di denunciare alla pubblica opinione il nostro disagio rispetto ad una vicenda giudiziaria che, coinvolgendoci negli interessi economici, affettivi, esistenziali, ha messo a dura prova le nostre convinzioni di cittadini e di uomini".
"E' stata - aggiungono - l'occasione per cogliere la possibilità  di informare correttamente la pubblica opinione su ritardi, anomalie e zone d'ombra dell'azione di una parte della magistratura in questa città .
Dal tenore dei servizi televisivi locali mandati in onda e dagli articoli di stampa che ha esitato la conferenza si è colto che gli organi d'informazione hanno recepito il giusto senso dell'iniziativa e cioè che la Magistratura inquirente aveva ascoltato solo una parte in causa e si era rifiutata invece di ascoltare le parti".
Secondo Ionico e Spina, Gabriele Corona, nel suo articolo di risposta, avrebbe "dato prova, ancora una volta, di farsi interprete, a suo modo, dei fatti e delle presunte verità , tant'è che ha scambiato una sentenza di "non luogo a procedere" (che solo per il capo 1° rinvia per esclusione a giudizio gli indagati), per una già anticipata sentenza di condanna passata in giudicato; e, giocando con le parole, ha offerto, ai suoi lettori, quelle affermazioni o ancora meglio quelle monche verità di comodo che sono la delizia delle "gogne mediatiche", tanto di moda, riportando e premettendo, a mò di inciso, che al momento di certo c'è: "Stando ai fatti, per ora risulta che i due imprenditori sono stati rinviati a giudizio dalla Magistratura ...omissis… a costringere Giannuzzi Luigi a dare o promettere loro denaro".
L'accusa dei due non finisce qui. Per Ionico e Spina, Corona, "ha ricordato e riportato ai lettori solamente l'unico capo d'accusa rimasto per il momento in piedi. E perché mai dimentica di parlare degli altri undici capi dell'attività d'indagine prodotta dalla Digos ed in gran parte scaturenti dalle sue fantasiose dichiarazioni (...) ?
Forse perché si sono sciolti come neve al sole nel corso dell'unica udienza tenuta il 25 novembre 2009 dal Gup Flavio Cusani? Forse perché sono stati affossati dalla sentenza del Gup in maniera tombale?...
Sulle responsabilità di quanti, unitamente a lui, hanno fatto "e non fatto", al momento, preferiamo non parlare, riservandoci di formulare le nostre osservazioni nelle sedi deputate a tanto.
Chi scrive, ha sempre riposto nella Magistratura, malgrado tutti i rilievi critici che ha fatto e/o farà , ove le circostanze lo richiedano ancora, totale ed incondizionata fiducia perché detentori delle certezze dei fatti e certi di riuscire "alla fine" a farli recepire.
Quanto affermato da Corona "Ionico e Spina non si rassegnano e continuano a denunciare tutti quelli che non la pensano come loro", non è vero. Che è vero il contrario, lo prova il fatto che non si sono mai sognati di denunciare il Gup dell'udienza preliminare, Flavio Cusani, che pure li ha rinviati a giudizio".
Ionico e Spina, sostengono che denunciano unicamente quelli che "pongono in essere comportamenti e/o atti che risultano in contrasto con le leggi vigenti e tanto continueranno a fare, a testa alta, ed a proprio rischio e pericolo, sostenuti dal coraggio emanato dalla verità ,   fino a quando, le Autorità Competenti non farà nno piena luce su questa torbida vicenda".
"Unicamente per garantire una corretta informazione, è doveroso precisare - concludono gli imprenditori - che, contrariamente a quanto affermato da Corona, nell'elenco delle persone e/o istituzioni da noi denunciati, non compaiono funzionari e/o ispettori della Guardia di Finanza, perché, da noi, mai denunciati.
Sarebbe utile capire perché Corona s'inventa questa notizia?Â
Ciò premesso non riteniamo di dover aggiungere altro nel merito di ciò che è e sarà di esclusiva pertinenza del dibattimento processuale. Pur tuttavia, una domanda ci assilla da sempre e, chiediamo: ma è possibile che l'azione giudiziaria del dottor Clemente, a torto o a ragione, ha bisogno di essere legittimata e difesa da Gabriele Corona?
E se sì, a che titolo? Non pensiamo nemmeno lontanamente che il dottor Clemente abbia bisogno di essere difeso o esaltato dal dipendente del Comune di Benevento, Corona.
Non abbiamo mai riconosciuto a Corona il ruolo di "novello aruspice", ne ci siamo mai sognati di accomunarlo ai tanti personaggi di rilievo che purtroppo siamo stati, nostro malgrado, costretti a denunciare.
Per noi Corona è meno di una comparsa e non gli attribuiamo di certo il peso ed il ruolo che intende accreditarsi... Diamo appuntamento, per gli sviluppi di questa "torbida vicenda", sciopero dei penalisti permettendo, al prossimo 6 luglio in Tribunale".
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