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Benevento, 01-09-2022 19:06 ____
Appare lecito chiedersi se una manifestazione che dovrebbe essere culturale puo' divenire occasione per avallare condotte illecite
Per tutta la durata della Citta' Spettacolo, sono stati "sospesi" i diritti dei cittadini che vivono nel Centro Storico. E' il commento di Luigi Marino, presidente del Comitato, che ha anche chiesto alla Procura di accertare se vi siano gli estremi di reato
Redazione
  

Il presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico, Luigi Marino (foto), va all'attacco della Rassegna "Benevento Città Spettacolo".
"Nostro malgrado - scrive - abbiamo dovuto prendere atto che la Città Spettacolo, ancora una volta, ha significato il totale dispregio dei diritti dei singoli in favore di una manifestazione che non dovrebbe consentire deroghe al rispetto delle norme.
Questo Comitato, con precedente nota, formalmente trasmessa, aveva avanzato specifiche richieste in tema di esatta indicazione dei limiti acustici in Centro Storico.
Il Comune di Benevento, in luogo di rispondere, ha emanato una ordinanza contingibile ed urgente, con la quale, se è vero come è vero, ha posto, per la prima volta, il problema relativo all'inquinamento acustico ed alla soglia di tollerabilità, non ha inteso indicare i limiti in dB e, cosa ancor più grave, ha creato una zona franca che si nasconde in quella espressione “sottofondo”, talmente fumosa da essere facilmente utilizzata per eluderne le finalità della ordinanza stessa.
Nel corso della kermesse, però, si è assistito ad una deroga, totale ed immotivata, delle norme relative alle immissioni rumorose ed alla diffusione della musica.
Vi sono state, da parte dei cittadini, numerose chiamate alle Forze dell'ordine tese a denunciare continue violazioni delle regole, musica assordante, eccetera.
Appare lecito chiedersi se una manifestazione che dovrebbe essere culturale può divenire occasione per avallare condotte illecite.
In pratica, per tutta la durata della Città Spettacolo, sono stati “sospesi” i diritti dei cittadini che vivono in quel luogo.
Inoltre, come se non bastasse, oltre al danno, abbiamo dovuto assistere alla beffa di leggere delle dichiarazioni, rese al limite della provocazione, da parte del direttore artistico.
Questo ultimo, in luogo di badare alla direzione degli spettacoli, ha pensato di consigliare tisane rilassanti e di pensare ai canoni di locazione.
Orbene, noi abbiamo sempre preteso di interloquire con le Istituzioni, nel rispetto reciproco, ma nella convinzione che ad ognuno attenga una determinata funzione.
Non abbiamo inteso rispondere alla provocazione.
Oggi, però, alla fine di questa edizione della Città Spettacolo, pretendiamo di sapere se è corretto e lecito, in ragione di un preteso diritto al divertimento ed alla buona riuscita (bisognerebbe comprendere quali siano gli indici di gradimento utilizzati) di una rassegna comunale, disattendere ai doveri propri di un Comune.
Se è, quindi, lecito, che per tutta la durata della Città Spettacolo si sia consentito, sistematicamente e scientemente, di superare i limiti necessari a garantire la quiete pubblica e il rispetto delle regole.
Questo chiediamo al Comune, ponendo, lo stesso quesito, alla Procura di Benevento, al fine di comprendere se quanto accaduto possa, o meno, integrare gli estremi di reato".

comunicato n.151981




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