Il giudice dell'udienza preliminare ha deciso il rinvio a giudizio per venti persone coinvolte nell'inchiesta sugli appalti della Provincia
Si comincera' il prossimo 23 settembre. Tra i coinvolti anche l'ex presidente della Rocca Antonio Di Maria
Redazione
L'udienza preliminare presieduta dal giudice Pietro Vinetti ha emesso un suo primo verdetto sulla ponderosa inchiesta relativa agli appalti alla Provincia e che ha portato agli arresti domiciliari anche il vertice dell'Ente, Antonio Di Maria, e funzionari e dirigenti dell'Ufficio Tecnico.
Sono venti le persone che dovranno affrontare il processo ed i rappresentanti legali di nove società.
L'inchiesta è stata condotta dal sostituto procuratore della Repubblica, Francesco Sansobrino, che ha coordinato l'attività dei Carabinieri.
Si comincerà il prossimo 23 settemnbre e dovranno essere giudicati: Antonio Di Maria, 51 anni, di Santa Croce del Sannio; Nicola Laudato, 52 anni, di Campolattaro; Michelantonio Panarese, 54 anni, sindaco di Buonalbergo e funzionario dell'Ufficio Tecnico della Provincia; Antonello Scocca, 58 anni, di Benevento; Angelo Carmine Giordano, 62 anni, di Solopaca, dirigente dell'Ufficio Tecnico della Provincia; Raffaele Pezzella, 56 anni, di Casal di Principe; Giuseppe Della Pietra, 63 anni, di Nola; Carlo Camilleri, 73 anni di Benevento; Nicola Camilleri, 40 anni, di Benevento; Gianvincenzo Petriella, 49 anni di Circello; Pietro Antonio Barone, 48 anni, di Circello; Franco Coluccio, 73 anni, di Buonalbergo; Antonino Iannotti, 41 anni, di San Lorenzo Maggiore; Antonio Sateriale, 52 anni, di San Giorgio del Sannio; Sabino Petrella, 56 anni, di Sant'Angelo a Cupolo; Paolo Petriella, 46 anni, di Circello; Sebastiano Sauro, 56 anni, di Circello; Angelantonio Ciardiello, 41 anni, di Pietradefusi. Floriano Panza, 74 anni, di Guardia Sanframondi di cui è stato sindaco e Pietro Ciardiello, 74 anni, di Benevento.
Si sono costituiti parte civile la Provincia di Caserta; il Comune di Buonalbergo; Franco Nardone ,ex segretario generale della Provincia; Stefania Rispoli, funzionario dell'Ufficio Tecnico della Provincia.
Le accuse a vario titolo vanno dalla corruzione aggravata, alla turbata libertà degli incanti, alla rivelazione di segreti d'ufficio e all'emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, dal tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, al tentativo di concussione, alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e al falso ideologico.
comunicato n.149764
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